Jimmy Sangster

sceneggiatore e regista inglese

James Henry Kinmel Sangster (1927 – 2011), sceneggiatore e regista britannico.

Citazioni di Jimmy Sangster modifica

Da Carreras, Francis, Guest, Lester

Intervista di Marco Zatterin a Kengsington, Londra, 12-13, 25 febbraio 1986; Fantafestival, 1986.

  • [Su Gli orrori di Frankenstein] Mi dissero che volevano una parodia del primo Frankenstein mentre ero negli Stati Uniti. Rifiutai. Mi dissero allora che avrei potuto produrre il film in prima persona. Rifiutai ancora, facendomi però balenare in mente un'idea. Se mi avessero fatto dirigere il film avrei detto di sì. Loro furono d'accordo ed io finalmente accettai. Arrivato sul set però, pensai di farne una satira e credo che proprio questo sia stato il mio errore finale.
  • [Su Dracula, principe delle tenebre] Se lo script è siglato Sansom, vuol dire che l'ho fatto io, ma non ne ho memoria. Se l'ho firmato con un altro nome vuol dire che non ero convinto del lavoro e che mi serviva soltanto di farlo per questioni finanziarie.
  • [Su Mircalla, l'amante immortale] Quello sì che è stato un film sfortunato. Doveva essere diretto da Terence Fisher che però si ruppe una gamba costringendo la produzione a chiamarmi per la regia. Avevo appena fatto Orrori di Frankenstein ed accettai con entusiasmo. Chiedemmo a Lee di fare il film con noi ma lui rifiutò. Non così fu Peter Cushing che però aveva la moglie che stava male e dovette rinunciare. Ricordo, fra l'altro, che l'attore che interpretava il dottore era un tipo pazzo, uno che non aveva bisogno di make up perché nella vita di tutti i giorni andava vestito come nel film. Alla fine si lavorò un po' senza convinzione e tutto ne ha sofferto molto.
  • [Su La casa del terrore] Lo avevo scritto per un'altra compagnia, ma il capo di questa fu colto da un attacco cardiaco e la cosa non andò in porto. Era una sceneggiatura che mi piaceva e che avrei voluto vedere realizzata a tutti i costi. La portai così alla Hammer dicendo che, se avessero voluto, sarei stato disposto a comprare i diritti del lavoro per produrlo per loro. Accettarono, buttandosi senza accorgersene nel genere che Psycho di Hitchcock aveva appena lanciato.

Citazioni su Jimmy Sangster modifica

  • Il sarcasmo, il brillante umorismo, la capacità di trovare chiavi di lettura innovative in materiale consunto sono solo alcune delle qualità che rendono così valido il lavoro come sceneggiatore di Sangster nei primo horror della Hammer. La maschera di Frankenstein è tipica in questo senso e il ritratto complesso e articolato che Sangster fa del Barone, aiutato in questo dall'eccellente interpretazione di Peter Cushing, parla da solo. La vendetta di Frankenstein avrebbe portato alla perfezione questo insieme di umorismo nero e orrore, aggiungendovi un pathos melodrammatico tale da arricchire la tenuta e la presa della storia. Ma Sangster era anche capace di produrre copioni stringati che andavano dritti al cuore della storia, senza dilungarsi in divagazioni e scevri da quell’umorismo che pure gli era evidentemente tanto caro: Dracula il vampiro, insuperata versione del romanzo di Bram Stoker, pur con tutte le libertà che Sangster si era dovuto prendere rispetto alla fonte, è un esempio più che probante. Tutto ciò tenendo presente che Sangster non provava un particolare interesse per l’orrore gotico, essendo più orientato verso lo psycho-thriller e i meccanismi del giallo, un genere che avrebbe molto praticato anche come romanziere. (Rudy Salvagnini)
  • Lui inseriva nelle storie cose che potevano anche essere tolte senza alterare l'idea originale. Le sue sceneggiature ti permettevano di giocare con il contenuto, senza cambiarlo troppo nella forma, ma aggiungendoci la tua interpretazione personale. (Terence Fisher)
  • Per quanto il distacco e la modestia lo portassero a sottovalutare con ironia il proprio apporto al genere, l'horror gli deve molto per la sua capacità di svecchiare le convenzioni e di formularne di nuove: in quei pochi anni a cavallo tra la fine degli anni '50 e l'inizio dei '60, Sangster è stato capace di osare l'inosabile e di farlo con una levità e una brillantezza che lasciano capire come il suo talento fosse del tutto naturale, sbocciato dopo una dura gavetta che l'aveva visto partire sedicenne dai gradini più bassi della scala gerarchica dell'industria cinematografica. Uno degli ultimi testimoni di un'epoca se n'è andato, ma, naturalmente, restano le sue opere. (Rudy Salvagnini)

Filmografia modifica

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