Il lungo addio
film del 1973 diretto da Robert Altman
Il lungo addio
Titolo originale |
The Long Goodbye |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 1973 |
Genere | drammatico, thriller |
Regia | Robert Altman |
Soggetto | Raymond Chandler (romanzo) |
Sceneggiatura | Leigh Brackett |
Produttore | Elliott Kastner |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Il lungo addio, film statunitense del 1973 con Elliott Gould, regia di Robert Altman.
- [Il gatto miagola e salta sul ventre di Marlowe addormentato a letto, che mugugna, poi guarda l'orologio] Ah... Va bene, gatto! Fame, eh? [Marlowe sbuffa e si accende una sigaretta] Ok, il pranzo arriva subito. Alle tre di mattina devo alzarmi per farti la pappa, eh? [passa dalla camera da letto alla cucina] Vieni qui. [il gatto continua a miagolare] Vedi? Non ce n'è più. Vuoi la marmellata? No, eh? Preferisci la tua roba in scatola. [guarda nel frigorifero e nella credenza] Eh... scatole vuote, scatole vuote... Ehi, e se ti preparassi uno dei miei famosi miscugli, uh? [prende del cibo da una confezione aperta] Aspetta un attimo, non essere intemperante! Ecco qua. Mmh, me lo mangerei io! Eh... oh, è roba da cuoco francese questa! To', mangia. [il gatto è riluttante] Avanti bambina, hai fame, no? Pensa alle tigri in India, poverine, che devono uccidere perché non hanno da mangiare. [il gatto fa cadere il piatto dal ripiano] Non ti ho convinto, eh? OK, OK, OK. Cibo da gatti marca Curry. Mi hai graffiato, figlio di puttana. Ma perché non te ne vai in India? [prende la giacca] Be', potresti aiutarmi a infilarmela. [canticchia e vede sul terrazzo di fronte delle ragazze seminude] Perché non vai a dire a quelle ragazze che si beccano un raffreddore? Dai, dai, gatto, gira, gira! [esce] La gatta che mi sveglia alle tre del mattino perché vada a comprargli un mangime speciale. Stiamo proprio diventando matti! Eh, che gatta difficile! (Philip Marlowe)
Frasi
modifica- Nulla dice addio come una pallottola... (Philip Marlowe)
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Marty Augustine: Abiti qui?! E paghi per vivere in questo posto?
Philip Marlowe: Be', la tua casa è dove hai il tuo cuore.
Marty Augustine: Tu il cuore ce l'hai nel cesso. Siediti. [a uno dei suoi scagnozzi] Guarda lì dentro. [lo scagnozzo svuota sul pavimento il sacco della biancheria]
Philip Marlowe: Ma siete venuti in casa per lavarmi i panni sporchi?
Marty Augustine: Dai, dai, frugate, frugate, frugate!
Philip Marlowe: Per trovare che? Un momento! Di' a quel gorilla di fare piano.
Marty Augustine: E sta' attento con quella roba!
Philip Marlowe: Insomma, non si può...
Marty Augustine: Sai dove sto io? E tu vivi in questo schifo. Io vivo a Trousdale. Tre ettari. Sto di fronte al presidente Nixon. Io prendo tre lezioni di tennis la settimana nel mio campo privato.
Philip Marlowe: Oh, senti...
Marty Augustine: Hai capito? E perciò sono in una forma smagliante!
Philip Marlowe: Ah sì, si vede.
Marty Augustine: Forza, spiritoso, picchia qui [indica lo stomaco], con tutta la forza. Ehi, ehi! Sst! Silenzio, tutti! Mi dà un cazzotto nello stomaco.
Philip Marlowe: Ah, non gli do un cazzotto nello stomaco, non ci penso neanche! Magari qualche altra volta, più in là.
Marty Augustine: Ora ti spiego una cosa. Vedi, io ho moglie e tre splendidi bambini. Sai dove sono ora? In un campeggio carissimo nell'isola di Vancouver, e mia moglie è in una casa di cura carissima anche quella dove cerca di dimagrire un po', "La porta d'oro". Mille dollari la settimana per perdere tre o quattro chili. Poi ho... ho l'autista, le cameriere, i maggiordomi, i cuochi. Mi tengo su, e costa un sacco di soldi vivere così. E io li devo avere un sacco di soldi, per spremere chi dev'essere spremuto. I soldi io li faccio perché spremo chi dev'essere spremuto. E tu, pezzente, tu non puoi rubarmeli. Io voglio i miei soldi!
Philip Marlowe: Perché pensi che un pezzente come me abbia qualcosa di tuo?
Marty Augustine: Ah, tu sei un uomo famoso. È la tua foto sui giornali. Chi non ti conosce? Fai il tassì per il Messico. Eri in affari con Terry Lennox.
Philip Marlowe: Ma che affari?! Terry Lennox era mio amico! Mi chiese di dargli un passaggio e glielo detti. Non l'avessi mai fatto...
Marty Augustine: Il tuo amico era un criminale. E un assassino, ha ucciso sua moglie.
Philip Marlowe: Non è vero, io so che non è vero!
Marty Augustine: Ah, ma quello ancora è il meno!
Philip Marlowe: Che cosa?
Marty Augustine: Che ha ucciso sua moglie, è il meno. Il vero crimine è che m'ha derubato. Il tuo amico mi ha derubato, e la pena per questo è la pena capitale!
Philip Marlowe: Ah, è così, allora non si è suicidato!
Marty Augustine: A me non mi frega niente di come è morto! A me frega soltanto dei 350 000 dollari che erano miei e che doveva consegnare a Città del Messico. [a uno scagnozzo] Pepe, metti giù quel binocolo. Qui denari sono a Città del Messico?
Pepe: No, mai arrivati a Città del Messico.
Marty Augustine [a Marlowe]: Eh, non ci sono arrivati, senti: stavano in una valigia così, grande così. Tu sai dov'è e la voglio!
Philip Marlowe: Non so di che stai parlando. [s'ode un rumore da dietro la porta]
Marty Augustine: Sst!
Philip Marlowe: Non aspetto nessuno. [a Pepe] Non picchiarmi, eh!
Marty Augustine: Apri la porta.
Jo Ann: Marty?
Marty Augustine: Sì, amore?
Jo Ann: Scusa, sentivo dei rumori dalla macchina e allora... Mi dai una Coca?
Marty Augustine: Vieni qui, gioia. [la bacia] Su, siediti. Ti presento una persona. Jo Ann Eggenweiler, questo è Philip Marlowe.
Philip Marlowe: Fortunatissimo.
Marty Augustine: C'è una Coca?
Philip Marlowe: Ah sì, nel frigo.
Marty Augustine [a uno dei suoi scagnozzi]: Harry?
Harry: Sì.
Marty Augustine [sospira]: Quant'è delicata, dolce. Sente un rumorino vicino alla macchina e si spaventa subito. È come uno scoiattolo.
Harry: Marty!
Marty Augustine: Eh?
Harry: Guarda un po'. [gli porge una bottiglia di Coca-Cola piena a metà] Io non l'ho mica bevuta.
Marty Augustine: Ah, chissà chi ci ha messo la bocca. [beve a collo] Svanita. [Marlowe annuisce] Guarda. [avvicinandosi a Jo Ann] Ma che faccia! Non è una faccia da copertina? Che profilo... sei bella. Ti amo. Tanto. Ho avuto tante donne, ma con te è amore, vero? [Jo Ann annuisce] Tu sei la persona più importante della mia vita, dopo la mia famiglia. Eh, Pepe?
Pepe: Certo! [Marty rompe la bottiglia contro la sedia e sfregia Jo Ann, che si mette a urlare]
Philip Marlowe: Oddio!
Marty Augustine: Portatela via di qui! Fuori di qui!
Harry: Dai, in piedi, in piedi! [a Pepe] Apri la porta, apri la porta! [conduce Jo Ann fuori]
Marty Augustine [a Marlowe]: Seduto! E t'ho detto che l'amo, e tu neanche mi piaci! Hai una cosegna, pezzente: trova i miei soldi! [se ne va] - Marty Augustine: Marlowe! Che gioia, che gioia! Magnifico! ah, questa sì che è collaborazione!
Philip Marlowe: Ah, io non lesino la collaborazione, specialmente quando non ho molto da scegliere, sai.
Marty Augustine: Be', ora, ragazzi, a sedere. [a Marlowe] Tu in piedi lì. Ti ricordi Harry, naturalmente. Conosci Pepe, lì al bar, e Vince. Conosci anche Jack molto bene.
Philip Marlowe: E quella ragazza a cui hai dato la Coca-Cola via naso che fa, è ancora in giro?
Marty Augustine: Questa dovrebbe essere una battuta di spirito?
Philip Marlowe: Ah no, no, non mi fraintendere, non volevo fare dello spirito. [indicando Pepe] Lui non mi trova spiritoso. Nessuno ride, non è già stato detto?
Marty Augustine: Sì, è vero. Ah, grazie che mi hai chiesto di Jo Ann. Vince, per favore.
Vince: Sissignore.
Marty Augustine: Fra noi c'è un problema di comunicazione. Ah, lo sapevo dall'inizio: io non t'ho più sentito. Non una telefonata, ma neanche, che so, una cartolina illustrata. Che è successo? Dov'è il denaro? [entra Jo Ann]
Philip Marlowe: Io non ce l'ho davvero.
Marty Augustine: Oh, Jo Ann. [va da lei] Jo Ann. [la bacia] Vieni. Ricordi? Philip Marlowe.
Philip Marlowe: OK, Augustine, ho già capito.
Marty Augustine: No, non hai capito.
Philip Marlowe: Io ho capito!
Marty Augustine: No, tu non hai capito proprio niente! Se avessi capito, diresti dov'è il denaro!
Philip Marlowe: Ma io non lo so!
Marty Augustine: Senti, non mi piace alterarmi così. Non mi piace affatto. [agli scagnozzi] In piedi. In piedi, in piedi! [a Jo Ann] Qui, siediti. Marlowe, ricordi quella notte che Jo Ann stette male e la portammo all'ospedale? Be', come vedi ha avuto tutte le cure. I migliori chirurghi, assistenza continua giorno e notte. Perché, come sai, lei mi è molto cara e vicina. E la prognosi è ottima, ottima. Si rimetterà. Ora, lasciai l'ospedale quella notte, ed ero così... veramente, sconvolto. Ero... [a Jo Ann] Com'ero?
Jo Ann: Ossessionato.
Marty Augustine: Come, come?
Jo Ann: Ossessionato.
Marty Augustine: Ecco, ossessionato. Ma veramente ossessionato dall'idea di essere stato ingiusto. E per quante volte ci ho pensato mi dicevo: "Sei stato ingiusto". [a Harry] Tu che vuoi qua? Dai, levati, levati di qua! [riprendendo il discorso] Che m'aveva fatto? Assolutamente niente! [a Marlowe] Tu m'avevi fatto arrabbiare! avevo fatto a lei quello che dovevo fare a te! e capii in quel momento che dovevo farmi perdonare, e dovevo farlo in modo speciale. Davanti a lei dovevo umiliarmi. Dopo tutto, le avevo causato un considerevole disagio. Tornai all'ospedale. Andai da lei. Non c'era nessuno, era sola, e io mi tolsi tutto, nudo. Davanti a lei ero nudo, nudo come la verità. E le dissi: "Jo Ann, ti chiedo perdono. Hai davanti a te un uomo che non ha assolutamente nulla da nascondere". È vero?
Jo Ann: Sì, Martin.
Philip Marlowe: E allora che vuoi che faccia?
Marty Augustine: Che ti spogli completamente.
Philip Marlowe: Be', stai a sentire: neanch'io ho assolutamente niente da nascondere, ma io non mi spoglio davvero.
Marty Augustine: Ah, ti voglio nudo perché tu mi dica la verità sui miei soldi.
Philip Marlowe: La dirai anche tu la verità?
Marty Augustine: Ah, vuoi che mi spogli anch'io?
Philip Marlowe: Che mi frega...
Marty Augustine: Ah, anch'io mi spoglio. Anzi, spogliatevi tutti, dai! Harry? Avanti, spogliarsi tutti, avanti!
Pepe: No, un momento, io non mi voglio spogliare, ho troppe cicatrici.
Marty Augustine: Hai ragione. Tu no, Pepe, no. Vai di là e cura il telefono. Intanto tutti gli altri si spogliano. Harry, spogliati. Anche tu, dai!
Philip Marlowe: Al Capone non si spogliava mai.
Marty Augustine [agli scagnozzi]: Aiutatelo a spogliarsi.
Philip Marlowe: No, no, aspetta, aspetta! Faccio da me.
Marty Augustine: Jo Ann, resta qui. Io voglio che tu veda quello che succede: dopo tutto, te lo devo, ti devo tanto. [a Marlowe] Capisco che tu sia nervoso, lo capisco.
Philip Marlowe: Non sono nervoso.
Marty Augustine: Sì, certo, sei nervoso com'ero io quand'ero bambino, alle medie, no? Odiavo l'ora di ginnastica, mi terrorizzava. Sai perché?
Philip Marlowe: Eh? Non mi frega niente.
Marty Augustine: Lo sai perché? Perché non mi sono venuti i peli fino a 15 anni.
Philip Marlowe: Be', sarai sembrato uno dei tre porcellini.
Harry: Non mi fa ridere.
Marty Augustine: No, no, sta' calmo...
Philip Marlowe: Oh, io l'ho detto...
Marty Augustine: Calmo, calmo, guardate. È molto semplice. Un minuto. Guardate qui. [raccoglie una busta con una banconota da 5 000 dollari caduta a Marlowe] cos'è?
Philip Marlowe: Un ritratto di James Madison.
Marty Augustine: Un foglio da 5 000 dollari.
Philip Marlowe: Eh sì.
Marty Augustine: Visto che appena ti spogli viene fuori la verità? Sai quanti ce ne sono di questi nel paese?
Philip Marlowe: Ah, non lo so.
Marty Augustine: Pochissimi. E tre stavano dentro la valigia che Lennox doveva portare in Messico per me.
Philip Marlowe: Ah.
Marty Augustine: Dove l'hai preso?
Philip Marlowe: Da una mangiasoldi, è uscito come premio.
Marty Augustine: Mangiasoldi?! Spiritoso, dove l'hai preso?
Philip Marlowe: Non te lo dirò.
Marty Augustine [perentorio]: Dove l'hai preso?
Philip Marlowe: È un cliente che mi ha pagato.
Marty Augustine: Un cliente?! Pare vero. Mi prendi in giro?!
Philip Marlowe: Ti dico la verità. Ti dirò, guarda...
Marty Augustine: Non è vero, stai ridendo. T'ho visto ridere.
Philip Marlowe: No, io non sto ridendo.
Marty Augustine: Terry Lennox è vivo? Tu sei in società non Terry Lennox, eh?
Philip Marlowe: No...
Marty Augustine: Lo trovi buffo? Rubare 350 000 dollari a Marty Augustine lo trovi buffo? Jack, fuori il coltello!
Jack: Oh, con piacere!
Marty Augustine: Dallo a me. Harry, hai una buona mano. Taglia.
Harry: Cosa?
Marty Augustine: Taglia!
Harry: Dove?
Marty Augustine: Castralo.
Harry: Castrarlo?!
Marty Augustine: Sei sordo? Castralo!
Pepe [entrando]: Marty, vieni, ti devo dire una cosa.
Marty Augustine: Non vedi che ho da fare? Chi viene a disturbarmi quando sono...
Pepe: Dai, è una cosa importante!
Marty Augustine [agli altri scagnozzi]: Scusatemi. [a Pepe] Che c'è? Che c'è? [confabulano] Fuori, fuori tutti! [...] Jack, i miei vestiti!
Jack: Sì, Marty!
Harry: I portafogli...
Marty Augustine: Lascia stare i portafogli, dai! Su, via, di corsa! [escono tutti tranne Jo Ann e Marlowe]
Philip Marlowe: Mi sono divertito per 5 000 dollari. Sigaretta?
Jo Ann: No, grazie.
Philip Marlowe: È OK per me. [esce]
Marty Augustine [vedendolo dalla stanza accanto]: Ehi, dove vai?
Philip Marlowe: Mi sono divertito un sacco, ma vado a casa.
Marty Augustine [restituendogli la banconota da 5 000 dollari]: Perché non li tieni per il disturbo? Hai detto la verità e ti ammiro. Se passi di qui, fermati.
Philip Marlowe: Ah sì, sì, grazie, grazie tante. Specie se qualche giorno mi gireranno talmente da farmeli tagliare. [nella stanza accanto Augustine conta i 350 000 dollari].
- Philip Marlowe [a Terry che riposa su un'amaca]: Che si dice, Terry?
Terry: Marlowe! La sola persona che poteva rintracciarmi eri tu. Vuoi bere qualcosa?
Philip Marlowe: No, non voglio bere.
Terry: Ti sei goduto i 5 000 che ti ho spedito?
Philip Marlowe: Sì. Tu neanche puoi immaginare quanto. Hai assassinato tua moglie, eh?
Terry: L'ho uccisa, non lo chiamerei assassinio. Roger le disse di Eileen e me, cominciò a gridare. Voleva andare alla polizia. Sapeva che portavo i soldi per Augustine, mi mandava dentro! La picchiai, ma non per ucciderla, non volevo, veramente!
Philip Marlowe: Ho visto le fotografie, ragazzo. L'avevi massacrata.
Terry: Non mi ha dato scelta.
Philip Marlowe: Non avevi molte scelte, eh? E così usasti me.
Terry: A che servono gli amici? Ero in un guaio. Bevi qualcosa. Con la moglie morta e 350 000 dollari che non erano i miei dovevo uscirne, è così semplice.
Philip Marlowe: Semplicissimo.
Terry: Certamente. La polizia mi ha dato per morto, Augustine ha avuto i suoi soldi e non mi cerca più, ho una donna che mi ama. Ha più soldi di Sylvia e Augustine messi insieme... Insomma, non frega a nessuno.
Philip Marlowe: Già, a nessuno tranne me.
Terry [ultime parole]: Il solito Marlowe. Non imparerai mai, perdi sempre.
Philip: Sì, ma non questa volta. [spara a Terry uccidendolo. Il corpo di Terry cade nello stagno e arrossa l'acqua. Marlowe, andandosene, incrocia Eileen che stava andando a raggiungere Terry.]
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