Il bar delle grandi speranze
Il bar delle grandi speranze
Titolo originale |
The Tender Bar |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 2021 |
Genere | drammatico, biografico |
Regia | George Clooney |
Soggetto | dalle memorie di J. R. Moehringer |
Sceneggiatura | William Monahan |
Produttore | George Clooney, Grant Heslov, Ted Hope |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Il bar delle grandi speranze, film del 2021 con Ben Affleck, regia di George Clooney.
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Casa per mia madre non aveva il significato che aveva per me. Per lei, voleva dire fallimento, un luogo in cui si finiva quando tutte le cose su cui contava andavano in pezzi. Lavoro, appartamento, fidanzato, non sempre in quest'ordine. Ma io l'amavo. Per me, la casa del nonno era una porta girevole di cugini e zie, pieno di risate e lacrime e di tanto in tanto esaurimento nervoso. Ma soprattutto, era dove viveva lo zio Charlie. E a undici anni, tutti vogliono uno zio Charlie. (J.R.)
- Ti ricordi sempre le volte che sbagli, quindi non vuoi sbagliare. Fatto sta che quel giorno sentii di aver sbagliato. L'ho sempre ricordato questo dei bambini. Pensano sempre che sia colpa loro. (J.R.)
- Minacciò anche di rapirmi, ma lo zio Charlie pensava che la minaccia fosse meno seria, perché il rapimento comporta delle responsabilità. (J.R.)
- Quello che va fatto è prenderti cura della mamma. D'accordo? Vieni con me. E se ne hai una ti prendi cura della tua donna. Se bevi, devi saperti controllare. Se non sai controllarti, non bere. Non fare come certi che pensano che sia colpa di Cristo sceso in terra se arrivano tardi al lavoro e spendono tutti i soldi e ingoiano Hammerhead di trent'anni. Capisci di che parlo? Di come essere un uomo. (Zio Charlie)
- Vedi, l il problema con le donne, è che non pensano alla causa e all'effetto delle cose. Vogliono la libertà, ma poi ti danno la colpa per avergliela data quando sono libere. Almeno questa è la mia esperienza. Passano da un uomo all'altro, te lo dico io. (La voce)
- Ci vediamo quando ci incontriamo. (La voce)
- Puoi farti di acidi, puoi farti di Drano. Capisci? Ti impegni. Se prendi una decisione, sai cosa ti aspetta o lasci perdere, cazzo. O ti canditi alla presidenza, e basta. (Zio Charlie)
- Conosco tanti che pensano di essere 'scrittori', nel corso della tua vita scoprirai che la maggior parte di loro non lo è. Il fatto è questo. Devi avere quel non so che. Non so spiegarti cosa sia, ma se non ce l'hai da subito, non lo avrai mai. E io dico che tu lo hai. (Zio Charlie)
- Devi saper fare a meno delle persone e devono saperlo. O ci sta o non ci sta. (Zio Charlie)
- Prendi filosofia, ok? Andrai sempre bene perché non c'è una risposta giusta. Tua madre verrà da te e proverà a darti dei soldi. Non accettare. Ci penserò io a te. Una volta. (Zio Charlie)
- Siamo tutti qui per pura fortuna, coglione. Sono il Club dello Sperma Fortunato, non sanno che sono un idiota. È anche fortuna, vale per tutti. Chiunque sia vivo è fortunato e noi discendiamo dai fortunati. I nostri antenati erano tutti veloci, in gamba o avevano un sistema immunitario molto buono. Fortuna, stronzo, per questo siamo tutti qui. (Wesley)
- Tu credi nell'interpretazione stronza della società. Tu e tutto il resto, per questo non sai scrivere non perché Omero ti fa sentire uno schifo. (Wesley)
- Ora devi spingere. Adesso. Scommettere tutto anche se non hai niente. (Zio Charlie)
- Leggi Orwell. Uno della borghesia alto bassa. Uno di quelli cazzuti. Se capisci lui, puoi operare in America. Se hai anche un'auto. (Zio Charlie)
- Innamorarsi è una benedizione. Goditi l'attimo. Se ti si spezzerà il cuore, sopravviverai. (Dorothy)
- Penso che dovresti tornare a dormire e svegliarti tra vent'anni dicendo che saresti potuto essere bravo. (J.R.)
- Mai ordinare uno Scotch da poco. Mai liscio. È il segno che stai toccando il fondo. (Zio Charlie)
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- J.R.: Perché il nonno dice che dovremmo andare via tutti?
Dorothy: Perché è un vecchio egoista a cui detesta prendersi cura della sua famiglia.
J.R.: Come papà?
Dorothy: No, amore. A nonno pesa prendersi cura della sua famiglia. Tuo padre non si è mai preso cura di nessuno. - Zio Charlie: Ok, due regole. Non ti farò mai vincere, mai. Se mi batti, saprai di avermi battuto, in modo onesto e leale, ma non ti farò mai vincere. E ti dirò sempre la verità. Ti ho visto nel cortile fare sport. Non sei molto bravo. E non migliorerai un granché. Quindi sarebbe saggio se tu, per evitare pianti, arrabbiature e soprattutto delusioni, trovassi altre attività che ti piacciono. Che cosa ami fare più di tutto?
J.R.: Mi piace leggere.
Zio Charlie: Anche a me piace. Sono bravo anche nello sport, io. Ma, la cosa della radio. Tu cerchi tuo padre nella radio. Tu pensi che tuo padre sia nella radio. Non è alla radio. Lui è uno stronzo che per caso è alla radio. Non ti aspettare che tuo padre ti salvi. E non fare sport. Non ho altro da dirti. - La Voce [al telefono]: Com'è sta lo zio Charlie?
J.R.: Come stai? Me l'ha chiesto.
Zio Charlie: Mi deve ancora trenta dollari. - Zio Charlie: Bevi, ti fai il culo, non porti i soldi come un ubriaco... Oh, e, vedi questo? [mostra il portafoglio] Il piccolo scomparto nel portafoglio, no? Qui tieni le tue scorte. Diciamo cento dollari, cinque, quello che vuoi, dipende dell'economia. L'importante è: quei soldi non berli mai e poi mai, chiaro? Che altro? Tenere le porte. Badare tua madre. Saper cambiare una gomma. Fare partire l'auto. Tutto qui. Cambiare una gomma, partire una macchina, badare a tua madre, non bere le scorte. Oh, un'altra cosa. Molto importante. Mai, in nessuna circostanza, picchiare una donna, anche se ti pugnala con le forbici.
J.R.: Chiaro.
Zio Charlie: Tutto qui. Scienza dei maschi. - J.R.[riferendosi ai libri dietro il bar]: La persone possono leggere quei libri?
Zio Charlie: Se le perso...Che dici? Sei fuori?
J.R.: No, voglio dire, li posso leggere?
Zio Charlie: Come si chiama questo posto?
J.R.: Il Dickens?
Zio Charlie: Esatto. Charles Dickens. Sai chi era?
J.R.: Il proprietario?
Zio Charlie: Sì, li puoi leggerne. Leggi quelli che vuoi. Portali nella sala da poker e leggili. Serviti pure. E sai che potrebbe accadere? Se leggi tanti libri, magari, se hai fortuna, tu potrai diventare uno scrittore.
J.R.: E così fu. Da quel momento, volli diventare uno scrittore. - Dorothy: Tuo nonno ha una memoria fotografica. Conosce il greco e il latino. Ma guarda i mobili sono legati con il nastro adesivo, e lui scoreggia e dice che non l'ho fatta io. E dice "albicocche" senza ragione. Ecco cosa ha fatto andando al college.
Nonno: Eppure alla fine siete tornati tutti qui.
Dorothy: Ê un vecchio avido, pazzo bastardo. Non sei avaro con i soldi.
Nonno: Non ne ho!
Dorothy: Sei avaro di amore... - Dorothy: Le donne sono fatte per diventare mogli e madri: è il suo punto di vista.
Nonno: Sei diventata una di loro!
Dorothy: Smettila, vecchio stronzo! Poiché è avaro di amore ed empatia, io non ho potuto studiare ed è per questo tu, giuro su Dio, non so come farò, ma tu andrai ad Harvard o Yale. - Dorothy: Tu andrai ad Harvard o Yale.
Zio Charlie: Lo farai sentire inadeguato.
Dorothy: Tu andrai ad Harvard o Yale.
Nonno: Questa è una che guadagna tredici dollari al giorno!
Dorothy: E dopo il college, a Harvard o Yale! Tu entrerai alla facoltà di legge.
Nonno: Per fare causa a tuo padre per il mantenimento!
Dorothy: No. Potrò aiutare te a pagare le multe della fossa biologica! - La Voce: Io penso che tuo nonno sia un brav'uomo. Vive a modo suo, ma è per questo che mi piace.
J.R.: La mamma dice che non ci sta più con la testa.
La Voce: Anche, ma a volte vivere a modo proprio è una brutta idea. - J.R.: Un medico della scuola dice che non ho identità.
La Voce: Gesù, scegline una. - J.R.: Non voglio essere junior. Non voglio avere il suo stesso nome.
Dorothy: Puoi avere il nome che vuoi. - Psicologo scolastico: Il ragazzo non dice cosa indicano le sue iniziali.
J.R.: Non indicano niente. Si chiama JR. Deve accettarlo. - Zio Charlie: Forse questo è il momento per dirle che non sono uno psicologo.
Psicologo scolastico: Perché me lo dice?
Zio Charlie: Be', perché non sono uno psicologo, e sono davanti a uno che è psicologo, che forse sa che io non sono uno psicologo. Lei cos'è? Un soggetto inerte? - J.R.: Perché tutto ciò che vedo è irraggiungibile.
Wesley: Forse perché tu sei una femminuccia. - Joey D: Chaz dice che è rischioso stare a Yale.
J.R.: No. No.
Joey D: Ehi, è come in prigione. Ogni posto è come la prigione. Devi trovare il capo, il che è un problema e lo accoltelli ai polmoni. - Wesley: Italia, Dio! Venezia! Ci sei mai stato?
J.R.: No.
Wesley: È la città più illogica che io abbia mai visto. Il taxi è una barca. Il camion dei rifiuti è una barca. Non c'è niente che sia logico.
J.R.: Come mai sei andato a Venezia?
Wesley: Ho avuto buoni voti. Il mio vecchio mi ha detto: "Scegli una città". E mio fratello mi portava a vedere A Venezia... un dicembre rosso shocking con Donald Sutherland.
J.R.: Cavolo. Quanti anni avevi?
Wesley: Quel film mi ha fatto diventare un uomo. Ma si è svolgeva a Venezia.
J.R.: Il primo film è stato L'esorcista - J.R.: Voglio diventare uno scrittore. Diventerò uno scrittore.
Sidney: Perché uno scrittore?
J.R.: Da quando ero piccolo, mi piace leggere tutto quello che mi capita tra le mani. Tutti i grandi scrittori, i grandi libri. Sono a Yale per diventare avvocato.
Sidney: Non hai la faccia di un avvocato.
J.R.: Lo prendo come un complimento. - Dorothy: Allora è ricca?
J.R.: Probabilmente borghesia alto bassa.
Zio Charlie: Il mio campione
J.R.: Non so cosa vuol dire borghesia alto bassa.
Zio Charlie: Vuol dire che credono di essere ricche. I veri ricchi, non li vedi. Si nascondono in modo che non li uccidano. - Prete sul treno: Il tuo più grande problema?
J.R.: Sono un povero che vuole una ricca.
Prete sul treno: Niente di nuovo.
J.R.: Non è proprio ricca. È della borghesia alta bassa.
Prete sul treno: Non si vedono mai i veri ricchi. Sono invisibili. - Prete sul treno: Hai qualche progetto in testa per realizzarti? Vai e falla innamorare di te.
J.R.: Può darsi.
Prete sul treno: Se ti amasse, ti prenderebbe povero. - Zio Charlie: J.R., quella ragazza ti ha lasciato quante volte? Se una persona ti lascia, che cosa ti dice? Proprio tu, dovresti saperlo.
J.R.: Lei ha bisogno di tempo, sai?
Zio Charlie: Sì, tu stai perdendo di vista la questione nodale ossia che le donne decidono se vogliono qualcosa o no. E per loro è molto ovvio, molto veloce. Le donne decidono.
Se decidi di diventare un avvocato, fai Giurisprudenza. Prendi la laurea per i tuoi sforzi. Passi l'esame di Stato. Il pezzo di carta dichiara ufficialmente che sei avvocato. Funziona così per la maggior parte dei mestieri. Ma uno scrittore lo sei appena dici di esserlo. Nessuno ti dà un diploma. Devi dimostrarlo, almeno a te stesso. Quel giorno mentre guidavo verso Manhattan con i soldi ne portafoglio e l'auto dello zio Charlie, è stato il momento in cui ho capito di essere uno scrittore. E per mia fortuna, l'editoria tendeva verso l'autobiografia. (J.R.)
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