I bostoniani
I bostoniani
Titolo originale |
The Bostonians |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Gran Bretagna, Stati Uniti d'America |
Anno | 1984 |
Genere | drammatico |
Regia | James Ivory |
Soggetto | Henry James |
Sceneggiatura | Ruth Prawer Jhabvala |
Produttore | Ismail Merchant |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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I bostoniani, film del 1984 con Christopher Reeve e Vanessa Redgrave, regia di James Ivory.
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Per me uomini e donne sono uguali: c'è spazio per dei miglioramenti in entrambi, nessuno dei due sessi è a un grande livello. (Dr. Prance)
- La luce.... L'onda si gonfia.... Si gonfia... Io sento... odo una voce... che chiede aiuto. A milioni sono vissute solo per essere torturate, per essere crocifisse. Secoli di oppressione le hanno travolte, ma il giorno del loro riscatto è giunto. Questa è la sola causa sacra. Questa è la grande, la giusta rivoluzione. Essa deve trionfare, spazzare via tutto ciò che le si oppone. Sarà il più grande cambiamento che il mondo abbia visto. E i nomi di coloro che avranno contribuito a mostrare la via e a guidare gli eserciti saranno illuminati dalla fama. [...] Quando guardo il mondo e vedo come gli uomini lo hanno ridotto, allora dico a me stessa: "Be', se questo l'avessero fatto le donne, vorrei sapere che cosa ne penserebbero gli uomini. [...] Io dico che se questo è tutto ciò che riescono a fare da soli, farebbero molto meglio a permetterci di dar loro una mano. Non potremmo certamente fare peggio di così. Non vi pare? C'è un elemento di brutalità nel mondo che schiaccia i deboli e calpesta gli inermi. Io mi trovo in un luogo di pace e di bellezza e guardo la desolazione della povertà, dell'ignoranza e della sofferenza. Il mondo affoga nel sangue. [...] Sono solo una ragazza, una semplice ragazza americana. Naturalmente non ho visto molto e molti aspetti della vita mi sono ignoti, ma ci sono alcune cose che sento, le odo nel silenzio immobile della notte, le ho di fronte a me nelle visioni dell'oscurità. Ricordiamo nei momenti di lotta e di scoraggiamento che se la nostra vita è pura noi camminiamo con gli angeli. Se avremo fiducia reciproca, se saremo buone e sincere e gentile, queste grandi idee di lotta per la libertà si affermeranno e spiegheranno le ali verso mondi infiniti. (Verena)
- Volete diventare mia amica? La più cara delle mie amiche? Ed esserlo per sempre... (Olive) [a Verena]
- Conosco le vostre idee. Le avete espresse ieri sera con un linguaggio così bello che provo vergogna per il fatto di essere un uomo. (Basil) [a Verena]
- "Quando noi ci esprimevamo in latino e in greco diceva: «Siete ragazze molto intelligenti, insolitamente capaci. Ma sapete cucinare?» E io rispondevo con infinita pazienza: «Be, Mister Quincy, vogliamo andare all'università di Harvard con i nostri fratelli.» «No, mia cara.» diceva «Questo non è possibile.» E a quel punto io sbottavo: «Allora vorrei tanto essere Dio per uccidere tutte le donne da Eva in poi in modo da lasciarvi in un mondo popolato di soli maschi tutto per voi e vedere quanto lo trovereste divertente!»" (Olive) [leggendo una lettera]
- [Parlando di Verena] Se volete saperlo, credo che le importi dei diritti delle donne quanto del Canale di Panama. L'unica cosa che le interessa è arrampicarsi su qualcosa dal quale gli uomini possano vederla. (Luna)
- Voi siete su una terra storica. Cento anni fa su questa terra i nostri antenati versarono il proprio sangue in nome della libertà. In nome della libertà vi pongo una semplice domanda: credete che sia positiva una società nella quale le donne vengono trattate da schiave? La vita pubblica nel mondo continuerà a muoversi nello stesso circolo vizioso [...] E se mi chiedete quali cariche possiamo occupare la mia risposta è: tutte. Fateci comandare una nave e vedrete quello che sappiamo fare. Il particolare genio delle donne per me è intuitivo nelle funzioni, spirituale nelle tendenze e elettrizzante nell'azione. Vi basterà metterci alla prova. Io non sono qui per recriminare, né per aggravare ancora di più il dissidio che divide i due sessi. [...] Vorrei personalmente darvi quella visione del mondo che fluttua costantemente davanti a me: redento al fine, trasfigurato da una nuova tensione morale, ci sarebbe tenerezza, solidarietà, generosità dove oggi c'è solo forza bruta e sordida rivalità. [...] Chi può giudicare di cosa abbiamo bisogno se non noi stesse? Ci occorre una sola cosa: libertà. Abbiamo bisogno che venga tolto il coperchio dalla scatola in cui siamo rinchiuse da secoli. Voi dite che è una scatola molto bella, comoda e protetta, con pareti di vetro dalle quali possiamo guardare fuori e che ci basterà dare in silenzio un ultimo giro di chiave. È molto facile rispondervi: signori carissimi, non siete mai stati nella scatola, quindi non sapete come ci si sente. Sapete cosa penso di voi? Mi fate l'effetto di uomini che muoiono di fame mentre hanno una dispensa piena di pane, di carne e di vino; o di esseri ciechi e istupiditi che si lasciano gettare nella prigione dei debitori e dimenticano di avere in tasca le chiavi di forzieri e camere blindate ricolmi di gemme d'oro e d'argento. Il vino e il pane, loro e l'argento non sono che la forza repressa e sprecata, il genio, l'intelligenza, l'ispirazione delle donne. Noi siamo il cuore dell'umanità. Troviamo il coraggio di insistere su questo punto. (Verena)
- Un direttore mi ha rimandato il manoscritto dicendo che le mie idee sono arretrate di trecento anni, ma che una rivista del sedicesimo secolo sarebbe stata lieta di stamparle. (Basil)
- Come posso farvi capire quanto sia più... naturale, anzi, diciamo pure piacevole dedicare se stesse a un uomo invece che a un movimento a una vecchia zitella morbosa. (Basil) [a Verena]
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Olive: Non pensate che con l'avvento di giorni migliori sarà possibile fare qualcosa per il genere umano?
Basil: Be', ciò che penso, Miss Olive, è che l'umanità non può fare a meno che sopportare i suoi guai.
Olive: Ma questo è ciò che gli uomini dicono per mantenere le donne nella posizione che essi hanno scelto per loro.
Basil: La posizione della donna è quella di far girare la testa agli uomini.
- Olive: Cosa accadrebbe se vi chiedessi di rinunciare ai vostri genitori, a tutto? Ah, che richiesta insensata. Io devo rinunciare.
Verena: Può darsi che vi piaccia troppo.
Olive: Certo che mi piacete troppo. Tutto ciò che mi piace mi piace troppo.
- Mr. Tarrant [durante una seduta]: La mente governa il corpo servendosi dello scettro della ragione. Riuscite a sentire come la mia mano libera in voi i raggi dell'affermazione? [a Mr. Parton] Avete scritto, Mr. Parton? [all'anziana signora inferma] Chiudete gli occhi. Ripetete dopo di me: "Io sono figlia della ragione e in quanto tale pura, perfetta e senza difetto."
Anziana inferma: Io sono figlia della ragione e in quanto tale pura, perfetta e senza difetto.
- Verena: Non potete aspettarvi che io parli con ammirazione di un'istituzione le cui porte sono chiuse alle donne.
Basil: Voi auspicate forse a un sistema di istruzione misto?
Verena: Auspico uguali diritti, uguali possibilità e privilegi. Come Miss Chancellor.
Basil: Pensavo che lei volesse una diversa disparità: semplicemente soppiantare gli uomini.
- Verena: Sai, Olive, a volte penso che se non ci fossi tu non so se mi importerebbe così tanto. Parlo del fatto di votare, dello sfruttamento delle donne.
Olive [baciandole la mano]: Anch'io ci penso, continuamente, giorno e notte. [porta la propria mano al petto] Lo sento qui come si sente una macchia sul proprio onore. So cosa vuol dire per te sentirti così esposta agli uomini. Molti di loro ti chiuderebbero volentieri la bocca baciandoti.
[Si abbracciano]
Verena: Olive, una volta mi hai chiesto di farti una promessa. Adesso posso fartela. Ti prometto tutto ciò che vuoi.
Olive: Cara, spero con tutto il cuore che non ti sposerai mai. Ma non perché me lo hai promesso. Vorrei semplicemente fidarmi di te. Ti chiederanno spesso di sposarti, io non lo farò mai. Non promettere, ma non tradirmi.
- Olive: Ma come fai a non capire?! Non è perché ti ama, è perché odia la nostra causa! Vuole dimostrare che a un uomo basta fare un fischio perché una donna, perché tu arrivi di corsa! Non stai neanche ascoltando quello che ti dico.
Verena: Ma sì che sto ascoltando. Voglio che tu mi dica queste cose, voglio sentirle, voglio che tu arrivi a farmi odiare non lui, quanto piuttosto ciò che provo per lui.
Signore e signori, colleghe ed amici, Miss Verena Tarrant non potrà parlarci stasera. Ciò che desideravo dirvi è che quando esiste una grande causa l'individuo non ha importanza. Voi siete venuti a sentire non la voce di un singolo e individuo, per quanto dolce e armoniosa possa essere, ma il grido delle donne - passate presenti e future! E come il grande William Lloyd Garrison disse mentre lottava contro la schiavitù, così io dico che noi saremo amare come lo è la verità, chiuse al compromesso come lo è la giustizia su questo argomento d'ora in avanti non scriveremo, parleremo o penseremo con moderazione. Non accetteremo scuse, né ci saranno equivoci, non ci sposteremo di un centimetro e ci faremo sentire.[1] (Olive)
Citazioni su I bostoniani
modifica- Intelligente e sottile, aperto alla tragedia implicita di una donna che non sa cosa vuole, un uomo a cui non importa ciò che vuole, e una ragazza che non ha bisogno di ciò che vuole. (Roger Ebert)
- Lo spettatore è probabilmente più consapevole della profondità della passione che Olivia ha per la giovane donna che Olivia stessa. (Janet Maslin)
- Si capisce la trama, d'accordo, ma è tutto ciò che si ha - non c'è massa, non c'è struttura, non c'è ritmo, non c'è sfumatura [...] Solo Vanessa Redgrave si erge al di sopra del monotono ronzio della regia di Ivory. (Dave Kehr)
Note
modifica- ↑ Cfr. William Lloyd Garrison, 1831: «I will be as harsh as truth, and as uncompromising as justice. On this subject, I do not wish to think, or speak, or write, with moderation. [...] I will not equivocate—I will not excuse—I will not retreat a single inch—and I will be heard.»
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