Fuga a due voci

film del 1943 diretto da Carlo Ludovico Bragaglia

Fuga a due voci

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Gino Bechi e Irasema Dilian in una sequenza del film

Titolo originale

Fuga a due voci

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1943
Genere commedia, musicale
Regia Carlo Ludovico Bragaglia
Soggetto Carlo Ludovico Bragaglia
Sceneggiatura Carlo Ludovico Bragaglia, Aldo De Benedetti
Interpreti e personaggi

Fuga a due voci, film italiano del 1943 con Gino Bechi e Irasema Dilian, regia di Carlo Ludovico Bragaglia.

Frasi modifica

  • Lo sapete qual è di solito la sorte del baritono nelle opere liriche? Cantare, cantare, cantare, perché alla fine la bella figura la faccia il tenore. (Moris)

Dialoghi modifica

  • Moris: Non sarete mica innamorata di un terzo?
    Maria: Magari!
    Moris: Come magari?
    Maria: Eh sì perché, vedete, Matteo non conta.
    Moris: Ah.
    Maria: Piero sì, mi piace, ma è troppo geloso. E poi qualche volta è così monotono con quella sua mania di parlare sempre d'amore. Non so, mi piacerebbe un uomo semplice, simpatico, un buon compagno con cui potere parlare così, alla buona, come parlo con voi.
    Moris: Che c'entra, io sono uno che avete incontrato per caso, ci conosciamo appena. Anzi, non ci conosciamo affatto.
    Maria: È questo il divertente: ci conosciamo appena eppure io ho già l'impressione che siamo dei vecchi amici. Che cosa vorrà dire?

Citazioni su Fuga a due voci modifica

  • Fuga a due voci è da segnarsi nella pagella del regista Bragaglia come il migliore dei compiti sinora da lui presentati e, nel giorno che si faranno le medie, egli se ne avvantaggerà per lo scrutinio finale. [...] Dallo spunto [iniziale] nascono equivoci, sorprese, imbrogli, il tutto immaginato con un brio e con un estro ai quali le consuete ricette comico-sentimentali non ci avevano invero abituati. [...] Non sono molte le circostanze nelle quali soggettista, dialoghista, sceneggiatore, operatore e regista hanno impegnate e fuse le loro risorse con eguale felicità. (Diego Calcagno)
  • Irasema Dilian [...] ingenua e romantica in Fuga a due voci, con un finale surreale di strepitosa attualità. (Enrico Lancia)
  • La parte del baritono: ovvero come impostare un film che per protagonista non debba avere il solito tenore, ma un aitante e abbastanza fotogenico baritono. La vicenda del film tutta si aggira fra le quinte di un film da farsi: con una sua piacevolezza e una sua disinvoltura. (Mario Gromo)
  • Seguendo la voga di far debuttare anche nel cinema i cantanti famosi dell'epoca, Gino Bechi interpreta alcuni film, il più delle volte scritti appositamente per lui e facendo leva sulle sue eccellenti doti vocali. Alcuni di questi film, ben confezionati e diretti, gli offrono anche la possibilità di mostrarsi attore simpatico e gioviale. Prima fra tutti la commedia sentimental-canora Fuga a due voci (1943) che sigilla il suo debutto e nella quale si dimostra attore disinvolto e capace, portando al successo due deliziose canzoni. (Dizionario del cinema italiano)
  • Una trovata spiritosa ha tolto a questo film quell'inevitabile aria gratuita e convenzionale che hanno quasi tutti i film imbastiti intorno ad un cantante [...] è reso con vena fluida e piccante e recitato con appropriata animazione da tutti gli interpreti. Il baritono Bechi oltre ad avere una magnifica voce ha un viso e una recitazione assai cordiali. Irasema Dilian fresca e arguta. Aroldo Tieri in grande forma è assai divertente nei panni di un geloso nervosissimo innamorato. (Ercole Patti)
  • Uno dei più garbati e spiritosi film di Bragaglia, autore anche di soggetto e sceneggiatura, in quel periodo attivissimo (17 film dal 1940 al 1943). Intelligente con leggerezza. (il Morandini)

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