Flavia Pennetta

Flavia Pennetta (1982 – vivente), ex tennista italiana.

Citazioni di Flavia Pennetta modifica

[Sull'effetto dell'amore sullo sport] Cambiano le tue priorità, se sai che lui non è con te, magari sbarelli e non t'importa di perdere, perché così torni prima a casa da lui. L'amore non sempre fa bene a chi fa sport.^[1]
È da quattro anni che mi impegno per migliorare sui campi veloci e finalmente si sono visti i risultati. Aveva ragione il mio allenatore quando diceva di non lasciarmi andare. Capita, quando fai fatica e i risultati non arrivano. Invece ha ragione lui: il lavoro ripaga.^[2]
[«Il suo amore per racchetta e palline è stato immediato?»] È stato un colpo di fulmine. Un amore nato ancora prima di cominciare a prendere lezioni. Mia mamma racconta spesso che quando andava a giocare e mi portava in campo, io pasticciavo con la terra rossa, facevo le montagnette come con la sabbia in spiaggia! E poi giocavo ovunque, tantissimo contro il muro, ore a palleggiare da sola. Mancava solo che mi portassi la racchetta nel letto.^[3]
Mi hanno sempre insegnato che il lavoro paga, che se lavori prima o poi arrivano anche i risultati. Mi hanno sempre insegnato di stare lì, pronta a prendere e sfruttare qualsiasi errore. Le cose nella vita girano sempre per molti versi, devi solo aspettare il tuo turno.^[4]
Non è solo una questione estetica, per me lo sport è salute, e se sto ferma troppo a lungo sto male, il mio corpo me lo chiede lanciando segnali.^[3]
Per Federico Luzzi, l'anno scorso era a vedermi giocare in finale contro la Safina e adesso non c'è più. Era come se fosse lì con me.^[5]^[2]

Le frasi più curiose di Flavia Pennetta

Citato in Marco Sicolo, ubitennis.com, 10 agosto 2009.

[Nel 2007] Dopo aver perso 13 volte al primo turno quest'anno non pensavo di poter battere nemmeno mia nonna.
Ho un rito tutto mio. Ogni anno c'è una canzone su cui mi fisso, che non mi stanco mai di ascoltare e che fa da colonna sonora a tutti i miei tornei: mi deve dare serenità fuori dal campo e carica prima di un match.
La Jankovic non avrà un talento speciale, però ha una costanza mostruosa.
[Su Federico Luzzi] L'ultima volta abbiamo cenato insieme a Los Angeles, lui era là per un corso di recitazione. "Fla, non sai quante donne", mi diceva. E io lo sfottevo: "Ma cosa cavolo ci troveranno in te..." Ogni tanto guardo la foto di Fede che tengo nel portafoglio: era bellissimo.
[Su Carlos Moyá, nel 2005] Non sono gelosa, perché non è un playboy impenitente. O, forse, dovrei dire che non lo è più.
Non sono una che si fa problemi di superficie: se sono in forma posso giocare bene ovunque.
Prima mi arrabbiavo e sparivo dal campo. Ora mi arrabbio, regalo due quindici e mi riprendo.
Si può star bene anche sole. Però, un giorno, a Moya mi toccherà dire grazie: mi ha fatto scoprire cose di me che non conoscevo. La grinta, la forza, la voglia di riscatto.

Citazioni su Flavia Pennetta modifica

Flavia è una collega. Ci stimoliamo a vicenda e cresciamo insieme. Una sana rivalità. (Francesca Schiavone)

Note modifica

↑ Citato in Emanuela Audisio, "Io ragazza poco italiana sogno la top ten del tennis", repubblica.it, 6 gennaio 2009.
↑ ^a ^b Citato in Il blob della settimana, gazzetta.it, 10 agosto 2009.
↑ ^a ^b Dall'intervista di Federica Cocchi, La racchetta? L'avrei portata pure a letto, SportWeek nº 14 (931), 6 aprile 2019, pp. 128-132.
↑ Citato in Il blob della settimana, gazzetta.it, 2 novembre 2009.
↑ Dedica dopo la vittoria del torneo di Los Angeles a Federico Luzzi, giovane tennista morto nell'ottobre 2008 per una leucemia fulminante.