Domenico Cimarosa

compositore italiano

Domenico Cimarosa (1749 – 1801), compositore italiano.

Domenico Cimarosa

Citazioni su Domenico Cimarosa modifica

  • Credo che el amor mio per Cimarosa vienne di ciò ch'egli fa nascere delle sensazioni pareilles a quelle che desidero di far nascere un giorno. Quel misto di allegria et tenerezza del "Matrimonio" è affatto congeniale per me. (Stendhal)
  • Durante il primo atto dell'Opera, Matilde pensò col più schietto ardore di passione all'uomo che amava; ma al secondo atto una massima amorosa cantata, bisogna dirlo, su di una melodia degna di Cimarosa, le andò in fondo al cuore. L'eroina dell'opera diceva: «Debbo punirmi di amarlo troppo!» (Stendhal)
  • E se a Cimarosa non fu dato essere il riformatore della musica italiana, egli, prepotente ingegno, con Piccinni, Guglielmi e Paisiello costituì quel glorioso gruppo di sommi artisti che tanto decoro fruttò all'Italia e precorse l'epoca prossima di Rossini. (Francesco Florimo)
  • Egli fu l'anello che unì la vecchia scuola alla moderna. (Giovanni Masutto)
  • Ei fu uno dei più maravigliosi intelletti che sieno sorti in Italia. (Francesco Regli)
  • La sua mente avea gran dovizia di que' felici motivi che in Italia si chiamano di prima intenzione, e soleva dirsi che un suo solo finale avrebbe dato materia ad un intiero spartito. Non fu superbo delle lodi de' suoi contemporanei, non fu invidioso degli altri maestri, massimamente de' suoi competitori Guglielmi e Paisiello. (Giovanni Frojo)
  • Se Piccini avea già dato qualche idea dei finali, Cimarosa introdusse per la prima volta dei terzetti e quartetti. Egli è l'anello che unisce la vecchia scuola con la moderna; la sua partitura ha un'istrumentazione molto più vigorosa di Paisiello, quantunque inferiore in ricchezza e splendore a quella di Mozart. Oltre a questo gran talento come compositore, egli sapeva suonare bene il violino, e cantava a perfezione, sopratutto il genere buffo. (Giovanni Frojo)
  • Siamo giunti con Cimarosa cinquantenne ai margini fioriti del romanticismo, a quelli stessi ove, stroncata, s'era fermata la giovinezza di Mozart. (Andrea Della Corte)

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