Disinformazione sul SARS-CoV-2

serie di informazioni imprecise o false riguardanti natura e diffusione del SARS-CoV-2

Citazioni sulla disinformazione sul SARS-CoV-2.

«Le maschere non funzionano»

Citazioni

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  • A quanto pare durante la pandemia la disinformazione e la manipolazione sono più attive che mai, nonostante sia in gioco la salute di tutti noi. (Pierre Haski)
  • [Su Boris Johnson] Considerava il coronavirus alla stregua dell'influenza suina, una storiella spaventosa. Era pronto ad andare in tv e farsi inoculare il virus in diretta per dimostrarne l'innocuità. (Dominic Cummings)
  • [I negazionisti] sono vittime della mala informazione. Alcuni sono recuperabili, altri no. Alle manifestazioni contro le mascherine erano quattro gatti e a lungo andare saranno anche di meno. (Piero Angela)
  • La disinformazione sui social sta uccidendo le persone. L'unica pandemia che abbiamo è tra i non vaccinati e la disinformazione sta uccidendo persone. (Joe Biden)
  • La lotta contro la disinformazione è una parte vitale della battaglia contro questo virus. (Tedros Adhanom Ghebreyesus)
  • Martha Raddatz: Lei crede che [il coronavirus] sia stato creato dall'uomo o modificato geneticamente?
    Mike Pompeo: I migliori esperti finora sembrano pensare che sia stato creato dall'uomo. A questo punto non ho motivo di non crederci.
    Martha Raddatz: La vostra intelligence afferma che per la comunità scientifica il virus Covid-19 non era stato creato dall'uomo o geneticamente modificato.
    Mike Pompeo: Giusto. Sono d'accordo. Sì. Ho visto la loro analisi. Ho visto il riepilogo che hanno reso pubblico. Non ho motivo di dubitare che sia esatto a questo punto.
    Martha Raddatz: Ok, quindi solo per essere chiari, non pensa che sia stato creato dall'uomo o geneticamente modificato?
    Mike Pompeo: Ho visto cosa ha detto il comitato di intelligence e non ho motivo di credere che abbiano sbagliato. (Mike Pompeo)
  • Non ho capito una cosa: Se il virus era stato creato per eliminarci perché poi hanno creato il vaccino per eliminarci? Non riescono ad eliminarci? (Alessandro Antinelli)
  • Oggi in tutto il mondo si contano più di quattro milioni di malati e circa trecentomila decessi dovuti al covid-19. Non accettare queste cifre è ormai inammissibile. I manifestanti, però, trovano le loro motivazioni in un mix di strumentalizzazioni politiche, teorie complottiste e in un individualismo ostinato che non intende rispettare le istruzioni dello stato. (Pierre Haski)
  • Quello che è capitato ha comprensibilmente spaventato. Le informazioni sui rischi, minimi, dei vaccini sono state amplificate dai No Vax e molti, di conseguenza, hanno finito per farsi guidare più dalle emozioni che dalla razionalità. Le informazioni corrette, come quelle del portale dell'Iss si trovano, ma ricordiamoci che a molti a scuola sono state insegnate le materie scientifiche, ma non il metodo scientifico. Non è lo stesso. (Piero Angela)
  • Sappiamo che le persone hanno paura, ed è normale e appropriato, ma quella paura può essere gestita e moderata con informazioni accurate. (Tedros Adhanom Ghebreyesus)
  • Giusto per ricordarlo: la scienza che ci permette di far appoggiare dolcemente su Marte un robot grosso come un'auto è la stessa che ti dice che le mascherine funzionano per non diffondere virus.
  • Non vaccinarsi perché "tanto lo fanno gli altri, vedi che la gente ora muore meno" è un po' come non mettersi la cintura di sicurezza perché tanto la mettono gli altri e quindi la gente muore meno.
    Sì, certo. Muore meno quella che mette la cintura.
  • Prima dose di vaccino fatta! Per ora però ricevo il 5G esattamente come prima. In compenso Bill Gates mi sta più simpatico e ho una gran voglia di comprare un PC con Windows Vista.
  • [Luc Montagnier] ha difeso presunti fenomeni elettromagnetici nel DNA, l’efficacia dell’omeopatia o di vari prodotti inutili, con aziende che lo pagano per pubblicizzarli. È arrivato ad avvallare la delinquenziale tesi che i vaccini causerebbero l’autismo. Ora si presta a rilanciare la credenza ridicola e a usare dei comici argomenti per cui il virus che causa il Covid-19 sarebbe sfuggito da un laboratorio di Wuhan, dove lo avrebbero ingegnerizzato inserendo sequenze di HIV. La tesi è basata su un preprint di autori indiani, prontamente ritirato perché la comunità scientifica ne ha evidenziato le falle, e su una pubblicazione priva di basi scientifiche comparsa su una rivista cosiddetta predatoria, cioè che pubblica qualsiasi porcata a pagamento, la cui sede è in una strada nei pressi dell’aeroporto di Indore (India).
  • La disinformazione è una minaccia per la salute in generale, e nel caso della pandemia lo è ancora di più. Le persone disinformate possono non praticare il distanziamento fisico e assumere sostanza tossiche perché consigliate male. Tuttavia, correggere efficacemente la disinformazione dopo che le persone vi hanno creduto non è così intuitivo. Studi che risalgono anche a una ventina di anni fa dimostrano che la disinformazione continua a influenzare le persone, anche dopo che è stata ritrattata da parte di chi l’ha messa in circolazione. Qualche risultato utile si ottiene se le persone vengono avvisate che devono controllare quello che viene loro raccontato, confrontandolo con i fatti.
  • Si è visto che nel caso di Covid-19 non si manifesta la disgiunzione tra ruolo dell'ideologia e sofisticazione cognitiva, come avviene per il riscaldamento globale. Il riscaldamento globale è una delle poche questioni scientifiche dove quello che uno pensa è prevedibile più sulla base della sua ideologia politica (negli Stati Uniti) che del suo livello di sofisticazione cognitiva. Si tratta anche dell’unico tema in cui la sofisticazione cognitiva è effettivamente e costantemente associata a una maggiore polarizzazione politica, cioè più le persone capiscono di scienza più radicalmente si schierano colorando la loro posizione in termini politico-ideologici. Le percezioni sbagliate su Covid-19 sono più strettamente collegate al grado di capacità cognitive, cioè alla mancanza di sofisticazione scientifica, come nel caso della falsa convinzione che i vaccini causino l'autismo o che gli alimenti geneticamente modificati siano dannosi per la salute (ma forse questo non vale in Europa).
  • Cercavo di spiegare la gravità della situazione e la risposta del presidente era sempre incline a: "Beh, non è così male, giusto?". [...] L'altra cosa che mi preoccupava davvero era che era chiaro che stava ricevendo input da persone che lo chiamavano. Non so chi, ma persone che conosceva per lavoro dicevano: "Ehi, ho sentito parlare di questo farmaco, non è fantastico?", oppure: "Ragazzi, questo plasma convalescente è davvero fenomenale". E io provavo a spiegare con calma che si può scoprire se qualcosa funziona facendo una sperimentazione clinica appropriata; bisogna ottenere prima le informazioni, e poi revisionarle attentamente. Lui mi diceva: "Oh, no, no, no, no, no, no, no, questa roba funziona davvero". Prendeva seriamente l'opinione di queste persone, che non erano basate su dati scientifici, ma erano solo aneddoti – opinioni di coloro che facevano finta di aver scoperto la chiave per sconfiggere la pandemia. In realtà, si trattava di una varietà di approcci di un tipo di medicina alternativa. Era sempre la stessa storia: "Un ragazzo mi ha chiamato, un mio amico di blah, blah, blah". Fu allora che la mia ansia iniziò a crescere.
  • Non voglio tornare indietro, a quanto accaduto, ma è evidente che sono state dette delle cose, sia riguardo a cose come l’idrossiclorochina e altre cose del genere, che erano davvero imbarazzanti, perché non erano basate su fatti scientifici. Posso dirvi che non mi piace affatto trovarmi nella situazione di contraddire il Presidente. L’idea di poter venir qui e di poter parlare di quello che si conosce, di quelle che sono le prove, di scienza, di poter far parlare la scienza, è una sorta di sentimento liberatorio.
  • Se avessimo avuto le informazioni false che vengono sparse ora decenni fa, non credo che sarebbe stato possibile eradicare il vaiolo e probabilmente avremmo ancora la polio in questo Paese.
  • Dunque, ecco la risposta al coronavirus, almeno sino a questo punto, da parte della squadra di Trump e dei suoi soci: esso è effettivamente una cosa positiva per l’America. È anche una bufala ordita dai media dell’informazione e dai democratici. Inoltre, non è un gran problema e la gente dovrebbe comprare azioni. In ogni modo, lo metteremo interamente sotto controllo con la guida di un uomo che non crede nella scienza.
  • La risposta sfrontatamente illusoria di Trump al coronavirus e le sue teorie della cospirazione sui democratici e sui media dell’informazione non sono così diverse dal modo in cui la destra trattò la crisi finanziaria una dozzina di anni orsono. È vero, la volta scorsa i discorsi pazzeschi non venivano direttamente dal Presidente degli Stati Uniti. Ma non è quella la differenza importante tra allora ed oggi. No, quello che oggi è diverso è che il negazionismo e il conseguente ritardo è probabile che abbiano conseguenze mortali.
  • Suggerirei che il negazionismo repubblicano sul coronavirus ha radici che vanno oltre Trump e le sue prospettive elettorali. La questione cruciale, direi, è che il Covid-19 è come il cambiamento climatico: non è il genere di minaccia che il partito è disponibile a riconoscere. Non si tratta del fatto che la destra è ostile al diffondersi delle paure. Il punto è che essa non vuole che si abbia timore di minacce impersonali che richiedono una efficace risposta politica, per non dire dei disagi dell’indossare le mascherine; vuole che si abbia paura delle persone che si possono odiare – gente di razze diverse o progressisti altezzosi.
  • La cronaca purtoppo ci regala ogni giorno esempi di intolleranza e di razzismo che non hanno ragione di essere. Per molti il coronavirus è solo un pretesto per sfogare la propria rabbia, nata da ignoranza e superficialità; persone insomma che sono intolleranti a prescindere.
  • La palma d'oro per la cura più assurda, per non dire idiota e criminale, va ai complottisti di QAnon. Secondo costoro il coronavirus sarebbe una nuova "malatia di moda", ideata da Bill e Melinda Gates per annientare gran parte della popolazione e costringerla poi a comprare i vaccini per salvarsi. Come difendersi? Il suggerimento più diffuso è quello di sciacquarsi la bocca, fare gargarismi e poi inghiottire bicchierate di... candeggina! Il consiglio è quello di lavarcisi anche la faccia e spruzzarla dentro gli occhi. Incredibilmente, a incoraggiare qualcosa del genere è stato anche l'ormai ex presidente Donald Trump, secondo il quale un possibile rimedio potrebbe essere quello di servirsi del disinfettante che si usa per pulire la casa, magari iniettandolo in vena: in fondo quello uccide i germi in pochi istanti, non potrebbe fare lo stesso con il virus? Nei giorni successivi, così, aumentano le chiamate ai centri di avvelenamento perché qualcuno ha pensato di prendere Trump alla lettera e lui stesso è costretto a dire che il suo era solo sarcasmo, anche se il suo tono era serissimo.
  • Le vere armi biologiche non fanno 500 morti in due mesi, ne fanno migliaia o decine di migliaia in poche ore. Non permettono alle persone di guarire una volta colpite, mentre qui sono più quelli che sono guariti (al momento di andare in stampa oltre 41 milioni di persone) rispetto a quelli che sono morti (1 milione e 480.000). Le armi biologiche poi non hanno periodi di incubazione di un paio di settimane, ma si rivelano letali immediatamente o, al massimo, nel giro di 48 o 72 ore. Chi usa armi biologiche vuole rendere inoffensivo il nemico, non costringerlo a letto con il raffreddore per due o tre settimane. Basterebbero queste semplici considerazioni per capire che chi parla di "armi biologiche" o "virus creati in laboratorio e fuggiti al controllo" sta dicendo falsità per speculare sulla paura o, semplicemente, non sa di che cosa parla.
  • Nei mesi di lockdown le bufale erano veramente quotidiane, tutti giorni ne usciva una. È stato molto faticoso verificare e ribattere a tutte le scemenze che venivano fuori, anche perché a volte a diffonderle erano persone che avrebbero dovuto comportarsi in maniera più seria, come è stato il caso di qualche medico. Una volta è stato addirittura un Premio Nobel, Luc Montagnier, a fare affermazioni del tutto sconclusionate senza portare nessuna prova di ciò che affermava. Segno che nemmeno un premio Nobel mette al sicuro dalla superficialità.
  • Se davvero ci fosse una correlazione tra 5G e coronavirus, come mai un paese che non ha il 5G, come l'Iran, era ai primi posti per i decessi da coronavirus nel mondo?
  • Dimentica le teorie cospirazioniste! Io le chiamo lo "zucchero del web". Alcuni più ne leggono più ne vorrebbero leggere. È come una droga. Noi dobbiamo resistere all'ossessione di sapere l'ultimo dato, l'ultima notizia. È giusto prestare attenzione al virus, ma abbiamo bisogno anche di altre storie.
  • Fino a oggi il nostro Presidente — che considero un grande individualista — ha preferito proteggere il proprio potere più che gli americani, ingannando tutti con la bugia del "è solo un’influenza". Ora che ne ha compreso la gravità afferma di averlo saputo da sempre, ma continua a non ascoltare fino in fondo gli esperti come il dottor Anthony Fauci. E, nonostante ciò molti lo sostengono, pensano che stia affrontando bene la crisi. La verità è che abbiamo tante probabilità di sentire la verità da Trump quante di ricevere saggezza da un pollo che balla su una tavola Ouija.
  • I più importanti biologi evoluzionisti che conosco, tra cui Edward Holmes in Australia, Kristian Andersen in California e Andrew Rambaut in Scozia, hanno pubblicato a gennaio, insieme ad altri, un articolo su "Nature Medicine" dicendo che, da quello che vedevano, il virus non è ingegnerizzato. Perciò, da una parte abbiamo un articolo pubblicato su "Nature", dall'altra nessuno studio accreditato. Io non sono un biologo, non so analizzare un genoma, ma so guardare le fonti e distinguere tra ciò che è supportato da dati e autorevolezza e ciò che è solo un pettegolezzo eccitante. I pettegolezzi eccitanti piacciono alle persone, così come piace lo zucchero, ma sono malsani allo stesso modo. La seconda accusa è che il virus sia sfuggito al laboratorio mentre venivano condotti degli studi scellerati sui pipistrelli. Innanzitutto quegli studi scellerati sono stati cruciali per capire da dove provengono i coronavirus e hanno contribuito allo sviluppo del Remdesivir. È teoricamente possibile che un virus sfugga a un laboratorio? Sì. Esiste qualsiasi evidenza che sia successo? No.
  • Il fatto che il genoma del Sars-CoV-2, e che altri genomi molto simili di altri Coronavirus, esistano fra i pipistrelli cinesi in natura, mostra che non si tratta di un virus costruito in laboratorio. È stato costruito in natura. È sfuggito durante un incidente in laboratorio? Questa è una accusa senza prove, poiché non ci sono prove che questo particolare virus sia mai stato presente in un laboratorio cinese.

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