Danilo Petrucci

pilota motociclistico italiano

Danilo Petrucci (1990 – vivente), pilota motociclistico italiano.

Danilo Petrucci (2023)

Citazioni di Danilo Petrucci modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Le fasi della vita dovrebbero essere: nasci, cresci, vedi un giro di Stoner a Phillip Island, ti riproduci e poi muori.[1]
  • Il mio primo ricordo in assoluto? Nella culla: giocavo con il modellino di una moto. Il secondo? A 3 anni, mentre mi cappotto su una motociclettina. E mi hanno detto che a casa della nonna, a gattoni, andavo a gettare nel fuoco le riviste. A parte quelle di moto.[2]
  • Se la mia fidanzata mi chiedesse di lasciare la MotoGP? Io lascerei lei, mi sembra ovvio.[3]
  • [«Quanto pesa non aver fatto prima della MotoGP le categorie propedeutiche (...)?»] Molto. Non godo di una grande credibilità [...]. Non ho un passato [...]. Arrivare in MotoGP dalla porta di servizio, con l'ultimissima delle moto è difficilissimo: mi chiedo ancora adesso come ho fatto a rimanere qui. Se mi chiedessero: lo rifaresti? Probabilmente no. Ce l'ho fatta, ma un sacco di volte ho pensato di smettere. [...] Non aveva senso continuare: non mi pagavano, venivo criticato, faccio figuracce in mondovisione e vedevo miei coetanei vincere in Moto3 o in Moto2. E io arrivavo sempre ultimo.[4]
  • [Sull'impatto con la MotoGP] Non conoscevo tutte quelle finezze che i piloti più forti hanno, sia come guida sia come gestione e approccio. Io ho iniziato a correre in pista a 14 anni, ma con moto stradali: quando mi chiedevano dell'angolo di sterzo, non sapevo nemmeno dove guardare, mentre c'erano piloti di 17, 18 anni che parlavano di boccole, di mezzo grado di differenza. Io non sapevo nulla di queste cose. [...] Anche per lo stile di guida: pensavo bastasse solo l'istinto, invece con le MotoGP devi essere metodico. L'istinto serve quando fai un sorpasso, quando dici: lì ci sto. Tutto il resto è metodo, tecnica, una scuola che impari fin da bambino e che io non ho fatto.[4]
  • [Su Marc Márquez] Ha molta autostima, si sente invincibile ed è portato a esagerare. La sua arma è a volte il suo limite.[5]
  • [«Lei ai ducatisti piace molto»] La Ducati è come la Ferrari. I tifosi sentono la maglia. E apprezzano chi per la maglia dà tutto.[5]
  • [«Com'è nato il suo amore per le due ruote?»] L'ho ereditato da papà, insieme al nome di battesimo. Da ragazzo si divertiva con motocross e trial, poi si è innamorato delle moto da strada e nel 1990, quando sono nato, ha cominciato a lavorare nel paddock, per il Team Pileri. Guidava il camion di Loris Capirossi, ecco perché Capirex è il mio idolo da sempre: mi teneva in braccio ed è uno di famiglia. Per una sola gara non siamo stati fianco a fianco in pista ed è stato un peccato; in compenso me lo ritrovo sempre nel paddock [...] e non manca di darmi del patacca con affetto.[6]
  • È diverso essere un pilota Ducati rispetto alle altre Case. A Borgo Panigale sei a contatto con chi fa le moto, le costruisce. E loro sono contenti di vedere chi guida la moto su cui lavorano.[7]
  • Fino a pochi anni fa guardavo dal divano di casa i miei rivali di adesso. Io non ho fatto la loro trafila nelle classi minori e mi sento come in ritardo, quindi cerco sempre di fare di più. Ma devo calmarmi, se sono qui [in MotoGP] è perché me lo sono meritato.[7]
  • È stato merito della Ducati se sono arrivato in MotoGP. Io correvo nella Superstock nel 2011 e la Ducati stava sviluppando la Panigale. Mi chiesero di provare questa moto e nel primo test andai molto bene, quindi mi chiamarono anche a farne degli altri. Mi pagavo la benzina per venire a fare questi test, ma erano gli anni che c'era Valentino e capitava anche di dividere la pista con lui ed era una grande motivazione. Comunque mi sono messo in mostra e questo mi ha permesso di arrivare in MotoGP, anche se con la Ioda, che era una moto assurda, perché avevamo il motore di serie. Nel 2014 ho seriamente pensato di smettere, la Art non mi dava sicurezza. A Jerez il venerdì dissi ai miei meccanici che sarebbe stata mia ultima gara, il giorno dopo l'acceleratore restò aperto e mi ruppi il polso. Ma già dopo 10 giorni mi mancava anche finire ultimo.[8]
 
Petrucci (n. 9) precede Marc Márquez nel vittorioso Gran Premio d'Italia 2019: «Ha molta autostima, si sente invincibile ed è portato a esagerare. La sua arma è a volte il suo limite».
  • Il fatto è che nell'attuale MotoGP si potrebbe fare un film solo su quello che succede nel primo giro [...] In quella situazione si vede davvero la pazzia dei piloti, sembra che ormai sia diventato come era l'ultimo giro di gara una volta. Soprattutto, il fatto è che in quel momento non sai bene come sono le condizioni della moto, della pista. Hai il pieno nel serbatoio, le gomme non sono ancora perfettamente in temperatura. Però è quello che fa soffrire di più piloti come me, che corro da tanto tempo. I piloti più giovani si lanciano dentro come se fosse l'ultima occasione e ne succedono di tutti i colori. [...] Prima si aspettava qualche giro che si assestasse tutto per poi attaccare. Adesso invece dal primo giro partono tutti come se fosse un giro di qualifica. [...] Sicuramente i piloti che vengono dalla Moto2 e dalla Moto3 sono molto più aggressivi oggi.[9]
  • Forse sono l'ultimo pilota normale ad essere arrivato in MotoGP senza essere un fenomeno. Però, per due volte [riferendosi ai due Gran Premi vinti], ho dimostrato di essere il migliore del mondo quel giorno su quella pista. Non ho mai smesso di crederci e ce l'ho fatta.[10]
  • [Sulla differenza tra MotoGP e Rally Dakar] Il cambiamento più grande rispetto alla pista è il ritmo. In MotoGP è impressionante, nessuno capisce come quei 45 minuti di gara vadano oltre le possibilità umane, per provare a vincere devi davvero superare il tuo limite, e quello lo puoi scoprire solo in corsa. Qui guidi all’80% per quattro ore, quando però dopo due sei già cotto.[11]
  • La Dakar è difficile anche solo raccontarla ma è un'esperienza unica. Fisicamente e mentalmente è devastante perché devi combattere contro l'istinto, è una gara in cui non puoi riuscire a controllare tutto e lo devi accettare e in cui devi essere consapevole che per guadagnare due secondi puoi finire, anche in men che non si dica, anche col perdere tutto. [...] ho provato a far trasparire quella che è la cosa più affascinante e bella di questa gara infinita. Ovvero la solidarietà, la convivialità e la condivisione che si respirà tra i partecipanti. Ti trovi dentro un romanzo in cui ognuno dei 600 equipaggi, ha una storia assurda e incredibile da raccontare. [...] quando per 10 giorni di fila ti svegli alle 3:00 di mattina, guidi fino alle 2:00, 3:00 del pomeriggio con il rischio di poter farti male o restare a piedi in ogni istante nel deserto, speri solo che finisca.[12]

Intervista brutalmente onesta a Danilo Petrucci: "Donne? Alla Dakar sei solo, in MotoGP è uno zoo". E poi: "Una volta sono andato a casa di Vale e..."

Cosimo Curatola, mowmag.com, 22 febbraio 2022.

  • In MotoGP il tempo che vai in moto è niente rispetto a quello che spendi per fare il pilota. E intendo in generale, ma anche nel weekend di gara. Mi sono reso conto che passavo più tempo a guardare i dati che a guidare. Per analizzare un giro da un minuto e trenta magari stai dietro al computer per un'ora. Magari c'è una curva in cui prendi due decimi perché non so, Miller la fa in un altro modo. In un'altra sei più veloce tu, poi quella dopo la fa bene Dovizioso... [«Finisce che diventi matto?»] Eh, alla fine è un po' come giocare ai videogiochi. Te sei li seduto con loro, ti spiegano come fare e poi devi riuscire a farlo sopra alla moto. [...] In MotoGP sei responsabile del miglior prodotto di una casa. Stai guidando un pezzo unico, la miglior tecnologia che un marchio può costruire. [...] Hai in mano il lavoro di un centinaio di persone, però a conti fatti ti resta davvero poco tempo per guidare. Mi divertivo di più a casa allenandomi con la moto da cross perché giri, fai...
  • In MotoGP se segui l'istinto puoi andare forte un giro ma non sai perché, c'è sempre un metodo. La bravura del pilota è mettere il proprio talento al servizio della moto, capire come usarla. Magari vuoi entrare in una curva a dieci chilometri più forte, se però poi esci venti chilometri più piano è frustrante. C'è tanto metodo e poco istinto, ma quando scappi via da un leone non è che usi il metodo. Nel giro di qualifica deve venirti tutto naturale e a volte è un casino.
  • [...] se non avessi paura saresti un folle. In MotoGP non vai a 300 Km/h tra le case come al Tourist Trophy, io quel coraggio lì non lo avrei. Quando sei in MotoGP hai anche l'istinto di conservazione che ti dice "perché devo cascare?" Quando sei lì non vuoi finire in terra. E combatti con te stesso, ma tante volte hai paura: quando perdi la moto c'è un secondo che ti sembra un'ora, non sai dove vai a finire. Lì hai paura, non dà gusto.
  • [«[...] ha più donne un pilota della MotoGP o uno della Dakar?»] Devo dire che un pilota della MotoGP piace, ma quello che mi ha dato la Dakar non me l'ha dato nessuno. Fa molto appeal, non mi lamento. Alla Dakar sei nel deserto, non c'è nessuno. In MotoGP quando esci dal box trovi un bello zoo.

Citazioni su Danilo Petrucci modifica

  • La sua principale caratteristica è la determinazione, la voglia di arrivare. (Davide Tardozzi)

Note modifica

  1. Da un post sul profilo ufficiale twitter.com, 25 ottobre 2012.
  2. Dall'intervista di Cristina Marinoni, Danilo Petrucci, l'intervista: "Famiglia e infortuni, maestri di vita", wheels.iconmagazine.it, 9 settembre 2016.
  3. Dalla conferenza stampa precedente il Gran Premio motociclistico di Germania 2017; citato in Daniele Rocca, Petrucci: "Via la MotoGP per la mia fidanzata? La manderei a lavorare", foxsports.it, 1º luglio 2017.
  4. a b Dall'intervista di Giovanni Zamagni, MotoGP 2018. Petrucci: "Un sacco di volte ho pensato di smettere", moto.it, 2 novembre 2018.
  5. a b Dall'intervista di Alessandro Pasini, MotoGp, Petrucci: «Volevo essere come Capirossi, il mio Superman. Correre in Ducati sarà un sogno», corriere.it, 15 giugno 2018.
  6. Dall'intervista di Cristina Marinoni, Danilo Petrucci, l'intervista: "Io e Dovizioso saremo grandi compagni di squadra", panorama-auto.it, 9 novembre 2018.
  7. a b Dall'intervista di Alessia Cruciani, Ho trovato la Casa dei sogni, SportWeek nº 10 (927), 9 marzo 2019, pp. 40-43.
  8. Dalle interviste successive il Gran Premio motociclistico d'Italia 2019; citato in Fabio Psoroulas, La prima vittoria di Danilo Petrucci: il guerriero di Terni che viene dalla gavetta, eurosport.com, 3 giugno 2019.
  9. Dall'intervista di Marco Caregnato, MotoGP, Petrucci: "Questa MotoGP non è più la stessa, ne ho parlato con Rossi", gpone.com, 29 agosto 2021.
  10. Citato in Marco Belloro, Petrucci: "Sono l'ultimo pilota normale ad essere arrivato in MotoGP", formulapassion.it, 15 novembre 2021.
  11. Da un'intervista alla Gazzetta dello Sport; citato in Simone Peluso, Dakar 2022 / Coma (5 volte vincitore): "Petrucci come Alonso", formulapassion.it, 6 gennaio 2022.
  12. Citato in Stefano Dolci, Danilo Petrucci racconta la sua Dakar: "Questa esperienza mi ha ridato il divertimento di andare in moto. La rifarò", eurosport.it, 25 gennaio 2022.

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