Cristiana Girelli
calciatrice italiana
Cristiana Girelli (1990 – vivente), calciatrice italiana.
Citazioni di Cristiana Girelli
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- [Sull'A.C.F. Brescia Calcio Femminile 2017-2018] La squadra è cambiata totalmente. Della vecchia guarda siamo rimaste in 4 (tra cui 2 portieri) e le giovani. Ci sono tante straniere che provengono da un calcio diverso [...]. Quello che è successo ha "sconvolto" un po' tutti, soprattutto la società che ha dovuto ricostruire tutto da zero. Credo però che la forza e la consapevolezza te la diano i risultati, le prestazioni, come scendi in campo. Sicuramente la vittoria in Supercoppa con una Fiorentina super favorita, ammazza campionato dell'anno scorso, ci ha dato quella fiducia, ci ha fatto pensare che forse per il Brescia poteva non essere l'anno zero come tutti predicavano, ma ci ha dato quella consapevolezza che possiamo lottare anche noi per qualcosa per cui Brescia ha sempre lottato negli ultimi anni.[1]
- L'insegnamento più importante me l'hanno dato i miei genitori. Qualunque cosa decidessi di fare loro mi hanno insegnato a farla con il sorriso, divertendomi e dando tutta me stessa. Insieme a me hanno fatto sacrifici, ricordo ai tempi della scuola quando dovevano venirmi a prendere tutti i giorni perché tornando con il pullman non riuscivo a fare in tempo ad andare agli allenamenti. E soprattutto mi hanno insegnato a non smettere mai di credere in ciò che faccio, può sembrare una frase scontata ma quando ti fai male, quando sei costretta a stare fuori mesi per un infortunio, quando le cose non vanno come vorresti andassero, vedi tutto nero. Solo tutta la voglia, la forza che hai dentro, quel "crederci" ti fa andare avanti e "tornare più forte".[1]
- Il calcio femminile è più tecnico che fisico, perché ovviamente la conformazione fisica di un maschio in età adolescenziale è diversa da quella di una femmina. Riusciamo a tenere lo scontro con un ragazzo fino ai quindici anni, dopodiché è chiaro che si diventa troppo differenti. Ciò non toglie che poi quelli che vengono a vederci ci dicono "ah cavolo, però siete brave con il pallone".[2]
- Quando ti dicono "vogliono essere come te" prima ti domandi "ma cos'ho fatto di speciale?", e poi pensi è uno stimolo in più per diventare un punto di riferimento per tutte quelle bambine che iniziano oggi a giocare. Prima tante mamme mandavano le figlie a danza, adesso anche a giocare a calcio, è una cosa stupenda. Io non riesco a vedermi come un "idolo", forse perché non ne ho mai avuti di miei, almeno non donne.[2]
- Non sono un centravanti puro, anche se mi piace stare in area. Adoro i 10, ho la loro idea di calcio ma mi manca la fantasia [...]. Mi considero un falso 9, ruolo in cui mi sto trovando molto bene [...]. Mi piace molto colpire di testa, poi quando ti arrivano i cross perfetti di Valentina Cernoia devi solo trovare il tempo.[3]
- Da piccola ero l'unica nella provincia di Brescia a giocare a calcio. Ho sempre giocato coi maschietti, ero il capitano. Ho sempre avuto grande rispetto da parte loro, a volte mi scrivono ancora adesso complimentandosi. Mi sono sempre sentita libera di fare quello che volevo e questa è stata la mia grande fortuna. Ho sempre voluto giocare a calcio. Quando tornavo a casa non vedevo l'ora di andarmi ad allenare. Quando a 14 anni mi chiamò un dirigente del Verona, io dissi ai miei genitori che non volevo andare a giocare con le femmine. Furono loro a dirmi che il treno passava solo una volta.[4]
- Credo che il segreto sia proprio lo scendere in campo e dover vincere. Non è il dover ma per me è proprio voglia e fame di vincere. Anche il fatto di non accettare di perdere la partitella in allenamento secondo me serve perché poi lo ritrovi in campo quando hai novanta minuti a disposizione per vincere.[5]
- A me dispiace quando si parla di differenze tra calcio maschile e calcio femminile. Il calcio è calcio. Chi viene a vedere le nostre partite non deve fare paragoni, è chiaro che una donna fisicamente sia inferiore all'uomo. Il problema è che i paragoni vengono sempre fatti sul calcio. Io sono sognatrice e molto esigente con me stessa, cerco di non perdere tempo e fare del tempo una cosa preziosa. Io ogni giorno vado al campo per allenarmi, migliorarmi e cercare di essere la versione migliore di me stessa. Il calcio è la mia vita e spero di farlo bene e per tanti anni.[6]
- Mi piace vincere e ogni allenamento che faccio è per questo. [...] Quando vinci fai fatica a farne a meno.[7]
- A volte [...] si dimostra di essere forti quando si riconosce di essere deboli e quando questo accade affronti il tutto con maturità, intelligenza e professionalità e cerchi di superare gli ostacoli. È lo scopo e la bellezza del nostro sport quello di superare le difficoltà tutte insieme. Succede di condividere tante belle cose ma a volte capita di condividere momenti non belli non facili però se ne esce tutte insieme [...][8]
- Quando sei abituato a vincere, appena cadi ti fai male. [...] Noi siamo la Juventus e il nostro obiettivo deve sempre essere quello di giocare per vincere e quando non ci riesci devi rimboccarti le maniche e continuare a lavorare.[9]
- Indossare questo numero su questa maglia è motivo di enorme orgoglio per me. La prima volta in cui mi diedero la maglia numero 10 rimasi davvero sorpresa. È difficile abituarsi ancora adesso e mi spinge a dare sempre qualcosa in più. Per me è un onore ed è meraviglioso, anche perchè sono stata la prima giocatrice a indossare questa maglia per la Juventus Women, una maglia che ha un peso specifico enorme in questo Club perchè l'hanno indossata giocatori semplicemente straordinari, uno su tutti Alessandro Del Piero, da sempre il mio idolo. Sono sempre stata attratta dai numeri 10 in generale, infatti quando ero molto piccola andavo a vedere il Brescia e lì c'era Baggio che giocava con quel numero ed era fantastico.[9]
- Sono orgogliosa quando le ragazze più piccole vedono in me questa figura di riferimento. In realtà non credo di fare nulla di particolare se non giocare col cuore e con la passione.[10]
Da un'intervista al profilo ufficiale twitch.tv della Juventus; citato in ilbianconero.com, 31 maggio 2021.
- Da piccolina avevo due grandissimi idoli calcistici: Baggio e Del Piero. Ed ebbi la fortuna di vederli giocare dal vivo in un Brescia-Juventus, rimasi folgorata dalle giocate di Roby e Alex. E mio papà era presidente di una squadra di calcio locale. Lui mi ha sempre raccontato che da bimba volevo sempre giocare con la palla: quando finiva di lavorare lo facevo mettere a parare tra gli scaffali della farmacia e io gli calciavo i rigori.
- [Sulla maglia della Juventus] Ogni volta che la vedo in spogliatoio la srotolo e la appendo, poi vado a fare il giro di campo e quando torno dentro me la guardo bene. Indossarla è un piacere e un onore, è qualcosa che ti dà tanto e mi sento fortunata. Tante bambine e bambini sognano di indossarla e mi sento molto responsabile perché so che tanti vorrebbero essere al mio posto. Mi sento dunque in dovere di dare sempre qualcosa di più.
- Essere troppo competitiva a volte mi porta a essere un po' pesante. Anche in allenamento, dovrei prendere le cose un pochino più alla leggera se non mi riesce qualcosa. Non c'è bisogno di uscire dal campo arrabbiata se ho sbagliato, è uno switch che devo fare. Per me e per le persone che mi circondano. Se gioco male e simili, non riesco a essere troppo positiva. Non ammetto errori.
Intervista di Chiara Pizzimenti, vanityfair.it, 12 ottobre 2023.
- Il gol è liberazione, anzi è proprio libertà. Anche a casa sul divano io risento quell'emozione liberatoria.
- Non mi sento mai libera quando mi sento giudicata, come se nelle menti delle persone ci fosse sempre un giusto o sbagliato preconcetto. Anche in campo capita che pensi due o tre volte a quello che voglio fare temendo il giudizio degli altri.
- A sei o sette anni quando il calcio femminile non esisteva, ma ero una intorno a ventimila maschi non mi sentivo per niente giudicata e per niente fuori luogo. Andavo al campetto a giocare con una squadra di maschi. Adesso che il movimento è cresciuto io vedo molti pregiudizi. Lo so che è l'altra faccia della medaglia della popolarità. Adesso i pregiudizi e gli stereotipi sono espressi, prima erano quasi non considerati.
- Mia nipote [...] vorrebbe fare calcio e le dicono che non lo può fare perché è da maschi. E ha la zia che gioca in nazionale. Ancora c'è una differenziazione fra calcio maschile e calcio femminile, e non soltanto per distinguere le competizioni, come fossero due sport diversi.
- La cosa che non è libertà in campo? Il momento di ansia. Quando fai una cosa che non faresti, decidi di passare e non dribblare perché temi di essere giudicata, magari definita egoista. C'è la paura di sbagliare? Sì, sbagliare un rigore, un gol. Per un attaccante la paura di fallire è importante e ti influenza tanto nelle scelte di gioco.
Citazioni su Cristiana Girelli
modifica- Cristiana è una delle migliori interpreti del ruolo: come falso nueve, come Totti alla Roma, ma anche come trequartista, perché Cristiana segna e fornisce anche tante assistenze per le proprie compagne. (Carolina Morace)
- Io credo che lei abbia il DNA Juventus: in allenamento lei dà sempre il massimo. (Chiara Beccari)
Note
modifica- ↑ a b Da Giuseppe Berardi (a cura di), Intervista esclusiva: Cristiana Girelli tra campionato, nazionale e un pensiero all'estero, lfootball.it, 19 gennaio 2018.
- ↑ a b Dall'intervista a Undici nº 27; citato in Silvia Schirinzi, Il momento di Cristiana Girelli, rivistaundici.com, 28 maggio 2019.
- ↑ Da un'intervista a La Gazzetta dello Sport; citato in Girelli: 'Un figlio? Ora penso al calcio, voglio vincere la Champions', ilbianconero.com, 17 gennaio 2020.
- ↑ Da un'intervista a Juventus TV; citato in Cristiana Girelli: "Il calcio è sempre stato la mia vita", calciofemminileitaliano.it, 14 marzo 2020.
- ↑ Da un'intervista a Juventus TV; citato in Miriana Cardinale, Il 2020 di Cristiana Girelli: "È stato un anno particolare", lfootball.it, 24 dicembre 2020.
- ↑ Da un'intervista a Il Sole 24 Ore; citato in Miriana Cardinale, Cristiana Girelli: "A fine carriera vorrei fare l'allenatrice. La Juve? Un sogno diventato realtà", spazioj.it, 10 febbraio 2021.
- ↑ Da un'intervista a LA7 al termine della finale di Supercoppa italiana 2021; citato in Cristiana Girelli: "Mi piace vincere e vivo per queste emozioni", lfootball.it, 8 gennaio 2022.
- ↑ Citato in Cristiana Girelli: "Si dimostra di essere forti quando si riconosce di essere deboli", lfootball.it, 11 dicembre 2022.
- ↑ a b Da un'intervista al profilo ufficiale twitch.tv della Juventus; citato in Girelli su Twitch: «Domenica la gara più importante dell'anno», juventus.com, 29 maggio 2023.
- ↑ Da Le parole di Cristiana Girelli dopo il rinnovo con le Juventus Women, juventus.com, 29 marzo 2024.
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