Crisi economica del 2008-2014
crisi economica globale iniziata nel 2007
(Reindirizzamento da Crisi economica del 2008-2013)
Citazioni sulla crisi economica del 2008-2014.
- [A proposito delle cause della recessione globale e dei possibili rimedi] Bastava chiederlo alla casalinga sveva e lei ci avrebbe dispensato un po' della sua conoscenza su come vanno le cose del mondo. Non si può vivere sempre al di sopra dei propri mezzi. (Angela Merkel)
- In Grecia, in Italia e nell'Europa del Sud in genere siamo testimoni di una crisi senza precedenti, che è stata imposta attraverso una dura austerità che ha fatto esplodere a livelli storici la disoccupazione, ha dissolto lo stato sociale e annullato i diritti politici, economici, sociali e sindacali conquistati. Questa crisi distrugge ogni cosa che tocca: la società, l'economia, l'ambiente, gli uomini. (Alexis Tsipras)
- La crisi comincia con un semplice “battito di ali” (la crisi sub-prime, di per sé non di dimensioni devastanti), ma diventa poi enorme solo perché la finanza si era allargata a dismisura e aveva trasformato l’arte del debito in una sorta di mega-industria, in cui l’importante era trovare dei possibili creditori (solvibili o no, non ha importanza) perché quello che contava era allargare il giro d’affari e intascare le commissioni. (Giuseppe Turani)
- La crisi finanziaria vede l'Eurozona al suo epicentro e non ha risparmiato l'Italia, con il suo fardello di indebitamento pubblico. Lo spread, parola anch'essa di uso oramai comune, fluttua penalizzando i titoli italiani per ragioni che ben poco hanno a che vedere con i fondamentali della nostra economia, ma finisce con l'elevare oltre misura il costo della gestione e della riduzione stessa del nostro debito, e anche quindi con il limitare severamente l'accesso al credito da parte delle imprese. Le conseguenze socio-economiche dello tsunami finanziario innescatosi oltre oceano colpiscono in special modo i giovani, all'angosciosa ricerca, troppi di loro, di un posto di lavoro senza il quale è difficile fare progetti e nutrire speranze nel futuro. (Giorgio Napolitano)
- Le vicissitudini della crisi finanziaria – al di là di incertezze e ritardi nelle reazioni delle istituzioni europee – hanno rivelato impietosamente quello che mancava sia sotto il profilo istituzionale che decisionale. Da una parte la crisi denunciava un bisogno di Europa, dall'altra un'insufficienza di Europa. Concludere, come molti di noi hanno fatto, che ci vuole "più Europa" significa semplicemente trarne in modo serio le conseguenze. E, se questa sarà la lezione finalmente appresa, tensioni e sacrifici non saranno stati invano. (Giorgio Napolitano)
- Non è vero che gli economisti non hanno previsto la crisi. Quelli che non l'hanno prevista sono gli economisti mainstream, i sostenitori del Washington consensus. Le preoccupazioni degli economisti 'eterodossi' che avevano previsto la crisi, non hanno trovato sbocco nei giornali, in Italia spesso controllati dai grandi gruppi finanziari, o nelle principali pubblicazioni accademiche, controllate in un circolo chiuso di valorizzazione reciproca da esponenti mainstream. (Alessandro Roncaglia)
- Purtroppo la crisi economica rischia di avere ricadute sulla convivenza civile. Può far sorgere la tentazione di chiusure, di esclusione. Penso alle spinte xenofobe che vediamo emergere in alcuni movimenti politici europei o all'ostilità diffusa verso i rom. E ricordo quanto ancora oggi il genocidio di rom e sinti avvenuto durante il nazismo sia dimenticato. Vediamo ancora oggi nelle società europee troppo antagonismo, spinte violente, odi incomprensibili, pregiudizi difficili da debellare. È intenzione del governo italiano portare i temi per sconfiggere i pregiudizi razziali in Europa e ai capi di Stato. Perché non possiamo permetterci che la costruzione e l'integrazione dell'Unione europea possa piombare nella disintegrazione e nella disgregazione. Per questo i fenomeni del razzismo e dell'antisemitismo vanno sorvegliati e combattuti per tempo. Altrimenti le fondamenta del magnifico edificio europeo verranno erose. (Mario Monti)
Citazioni in ordine temporale.
- L'Italia è messa meglio di tanti altri Paesi: quando sarà finita la crisi, e tutte le crisi finiscono, saremo più forti di prima e, comunque, di altri.
- La crisi non è finita [...] È come vivere in un videogame, compare un mostro, lo combatti, lo vinci, ti rilassi e subito spunta un altro mostro più forte del primo.
- La crisi ha mantenuto i confini politici ma non ha mantenuto i confini economici e il rischio è senza confini.
- I fattori di causa della crisi economica sono ancora tutti in essere. E per due anni qualcuno ha ingannato i popoli e il mondo facendo finta che fossero i banchieri a decidere le regole della finanza: non è così. E oltretutto la medicina, che sono stati i debiti pubblici, è finita.
Altri progetti
modifica- Wikipedia contiene una voce sulla grande recessione
- Wikinotizie contiene notizie di attualità sulla grande recessione
- Commons contiene immagini o altri file sulla grande recessione