Claudio Castiglioni

imprenditore italiano

Claudio Castiglioni (1947 – 2011), imprenditore italiano.

Castiglioni, un "inventore" di mostri a due ruote

Intervista di Giuseppe Turani, Affari & Finanza, la Repubblica, 8 settembre 2003.

  • Lei mi chiede se ho dei bei ricordi. Ne ho tantissimi. Ricordo ancora come se fosse oggi quella volta che siamo andati, con Giacomo Agostini, a portare una MV Augusta F4 serie Oro al re di Spagna [Juan Carlos I]. Andiamo nella sua villa, c'era un grande parco, scendiamo da una scalinata e, in fondo, c'era la F4, una moto da perdere la testa. C'erano infilate dentro le chiavi perché con Agostini, il campione mondiale, avevamo deciso di far fare al re un giro, sul sellino dietro. Ma lui è salito sopra, ha girato la chiave e è partito. Le confesserò che ho passato dieci minuti d'inferno. Il re era sparito in sella alla moto e io continuavo a dire a Agostini: "E se quello adesso ci casca, che figura ci facciamo?". Ma non è cascato. Anzi, è tornato e ci ha detto: "È una favola".
  • Una volta si girava un film in America, con Tom Cruise e c'era una sequenza di motociclette, in un aeroporto. Cruise doveva girare una scena con una moto che non era una delle nostre. Ma noi avevamo dato una F4 tutta nera, opaca non lucida, alla sua controfigura. A un certo punto, la controfigura esce dall'hangar su questa moto a Tom Cruise la vede. Si ferma e vuole girare con quella. Poi, al ristorante, mi ha detto che gliene doveva far avere una uguale [...]
  • Della 916 ho poco da dire. Chiunque sia andato in moto sa che quella (da cui è poi derivato tutto il resto) è semplicemente "la moto".
  • Della Monster devo dire che è stata la prima naked pensata proprio come tale, progettata per girare con il suo telaio bene in vista, compatta, elegante. Ricordo che quando l'ho presentata per la prima volta qualcuno fra il pubblico mi ha chiesto: "Ma quando arriva la carrozzeria?". Io ho risposto: "Domani, abbiamo avuto dei problemi con la verniciatura". Invece quella moto non ha mai avuto una carrozzeria perché era stata pensata così.

Citazioni su Claudio Castiglioni modifica

  • Claudio Castiglioni era un artista, uno che riusciva a vedere come sarebbe stata la "sua" moto prima ancora di iniziare il lavoro con i progettisti. Una specie di Michelangelo Buonarroti, che dicono fosse capace di vedere la sua opera finita ancor prima di toccare con lo scalpello il blocco del marmo bianco di Carrara. Travolgente Claudio, esuberante, qualche volta anche sopra le righe ma sempre generoso, sincero, contagioso nel suo naturale ottimismo. Uno di quelli che "se una cosa la vuoi veramente allora puoi ottenerla". Le moto più belle, quelle che fanno ancora venire i brividi a molti di noi, sono quelle che ha fatto lui [...]. Moto perfette, che parlano direttamente al cuore dei motociclisti. (Nico Cereghini)
  • [«Chi è una persona che ha davvero cambiato la tua carriera? Qualcuno che è stato importante per te?»] Claudio Castiglioni, sicuramente. È stato unico: uno di quei personaggi che hanno davvero cambiato la storia. Nel 1978 ha acquistato un'azienda che era drammaticamente vicina al fallimento e ha ricreato totalmente il mercato delle moto in Italia! Guardi, io nel 1989 avevo una Ducati e quando andai a lavorare in Cagiva tutti mi prendevano in giro per la mia moto. Anche gli stessi dipendenti Ducati facevano lo stesso. Mi dicevano: "Ma l'hai pagata davvero quella roba?". In meno di dieci anni Castiglioni ha ribaltato la situazione. Alla fine è stato la mia guida. Siamo stati amici e colleghi per 18 anni. Abbiamo fatto tutto insieme: abbiamo lavorato, discusso, viaggiato. Non c'erano limiti a ciò che facevamo, a ciò che pensavamo, a ciò che creavamo. (Miguel Galluzzi)
  • Ho amato lavorare con Claudio Castiglioni perché era un vero vulcano di nuove idee, a volte idee selvagge, ma è così che prendono forma concetti nuovi e rivoluzionari, ma Claudio ha sempre dimenticato di tenere d'occhio gli aspetti finanziari della sua creatività e passione. (Miguel Galluzzi)
  • Io posso dire che Claudio era la moto, se potessi fermare il tempo lo fermerei in quegli anni [...]. Un signore Vero ed un appassionato vero, mangiava pane e moto. Si lavorava 27 ore al giorno ma lo facevi con passione, ed appena entravi in Cagiva la sentivi questa passione. (Carlo Pernat)
  • Lui ha trasformato l'industria [motociclistica] italiana da cenerentola a principessa. Prima con il fratello Gianfranco, poi da solo, impiegando i capitali personali in ciò che sognava. Oggi l'industria nazionale sarebbe un'altra cosa e di questo gli sarò riconoscente per tutta la vita. Lo conoscevo dagli anni Settanta, lo incrociavo sulle piste, la sua passione si vedeva da lontano. Poi nel febbraio dell'85 ecco l'occasione che ci unì: ero uscito dalla Bimota già da due anni, e l'anno prima, 1984, avevo fondato con Roberto Gallina un piccolo centro ricerche. Claudio lo acquistò e da lì sarebbe nato il Centro Ricerche Cagiva. Dall'85 al 2008, una collaborazione di ventitre anni [...]. Claudio era un grande. Difetti ne aveva, certo, si entusiasmava anche troppo facilmente e qualche volta tendeva a fidarsi delle persone sbagliate. Ma nessuno è perfetto e poi da lui ho imparato molto, moltissimo. Era come un fratello, per me. Se abbiamo creato insieme delle cose belle è grazie a lui e alla libertà che mi ha sempre concesso. (Massimo Tamburini)
  • Per quanto riguarda la concorrenza, l'avversaria più diretta era sicuramente la Cagiva. Claudio Castiglioni, suo fondatore assieme al fratello Gianfranco, aveva una storia simile alla mia, trascinato dalla enorme passione per le moto a ripensare l'azienda paterna [...] La stampa specializzata si divertiva a metterci in contrapposizione ed a lanciare provocazioni. Certo, non mancarono le punzecchiature [...]. Ma in realtà la stima tra me e Claudio Castiglioni è sempre stata reciproca: pur con caratteri e modi molto diversi, il nostro obiettivo comune era costruire delle stupefacenti moto italiane che facessero sognare gli appassionati, entrambi convinti che l'esperienza delle competizioni fosse a tale fine essenziale. [...] La prematura scomparsa di Claudio mi ha molto addolorato, il motociclismo deve moltissimo alla sua passione ed alla sua fantasia: aveva un grande cuore ed un coraggio da leone. (Ivano Beggio)

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