Ducati Monster
Citazioni sul Ducati Monster.
Citazioni
modifica- Della Monster devo dire che è stata la prima naked pensata proprio come tale, progettata per girare con il suo telaio bene in vista, compatta, elegante. Ricordo che quando l'ho presentata per la prima volta qualcuno fra il pubblico mi ha chiesto: "Ma quando arriva la carrozzeria?". Io ho risposto: "Domani, abbiamo avuto dei problemi con la verniciatura". Invece quella moto non ha mai avuto una carrozzeria perché era stata pensata così. (Claudio Castiglioni)
- È arrivata l'idea della nuova "nuda" sportiva, che non era certo un'invenzione assoluta, perché questo concetto di moto c'era sempre stato: ma la Monster ha segnato un passo importante per la storia della motocicletta. (Massimo Bordi)
- Pensai, questa è la moto che Marlon Brando guiderebbe oggi ne "Il Selvaggio"! (Massimo Bordi)
- Ho sentito molte storie sul perché l'abbiamo chiamato Monster, la maggior parte delle quali completamente false! Il vero motivo è che passavo ore e ore su un disegno che non aveva un numero di progetto e il controllo finanziario aveva bisogno di un nome a cui assegnare i costi. In quel periodo in Italia c'era una mania chiamata 'Monster in My Pocket', che i bambini collezionavano. C'erano circa 300 diversi mostri di gomma e ogni sera i miei due figli mi chiedevano: "Papà, ci hai comprato un Monster? Monster, Monster, Monster?". E ogni fine settimana andavamo al negozio per comprarne tre o quattro pacchetti da aggiungere alla loro collezione. Così dissi: "Perché non lo chiamiamo Monster?". Così è diventato Monster – mai la parola italiana, che è Mostro, perché non è quello che c'era scritto sui pacchetti.
- La gente diceva: "È veramente futuristica", e io rispondevo: "Avete guardato le moto di 50 o 60 anni fa?" Tutte le forme nelle auto e nelle moto degli anni 90 erano morbide, soffici. Per me non era niente di radicale, era solo un ritorno alle origini.
- La Monster è addirittura nata quando ero ancora in Honda. Si parlava di progettare la CBR 600 F2 [...] che era completamente carenata. Gli schizzi che facevamo erano tutti di moto carenate, con plastica dappertutto. Poi, un giorno, su un giornale ho trovato questa foto [ci mostra la foto di una Ducati 750 F1 completamente spogliata della carenatura, ndr], era la versione tricolore 1988 e mi sono detto: "a me piacerebbe avere una moto così. Questa sarebbe la mia moto, senza tutta questa plastica di merda intorno". Ho subito fatto uno schizzo e quando sono arrivato in Cagiva (nel 1989) ho fatto vedere i miei disegni e ho detto: "dobbiamo assolutamente costruire questa moto". Loro dicevano "sì, sì...", ma poi, come succede sempre... Sono passati due anni in cui ho disegnato scooter di tutti i tipi e colori, fino a quando, nell'estate del 1991 ho preso un telaio della 851, un motore 900, ho messo i pezzi insieme e ho costruito il prototipo. [...] L'abbiamo terminata per febbraio e l'abbiamo fatta vedere a tutti. In quel momento sarebbe stato bello avere una telecamera per filmare le facce... "ma... è così? Non manca qualche pezzo?" In un momento dove le moto erano tutte carenate, vederne una cosa così nuda e cruda, era uno shock troppo forte da digerire. Li ho convinti, ma ho dovuto stressarli da mattina a sera.
- Lo spirito del Monster è nato sulla Los Angeles Crest Highway nel 1984, dato che andavamo a scuola a Pasadena e quella era la strada che percorrevamo avanti e indietro per arrivarci. Era facile fare incidenti, perché le moto e gli pneumatici facevano schifo e riparare la carrozzeria era difficile e costoso. Inoltre, avevamo un amico che aveva una vecchia Triumph Bonneville e che teneva sempre il passo con le nostre sportive giapponesi a quattro cilindri, e a volte ci batteva anche al Rock Store sulla Mulholland, dove ci incontravamo nei fine settimana. All'epoca avevo una Suzuki GS750ES con ruote da 16 pollici e tutto il resto, ma lui era sempre lì. Poi sono uscite le prime Honda Interceptor e GSX-R750, tutto è diventato complicato e costoso e sono finito a lavorare per Honda, progettando tanta plastica. Ma a che scopo? Voglio godermi il viaggio. [...] E per farlo mi serve solo un motore, due ruote, un serbatoio, un manubrio e del metallo per unirli. Ed è così che ho creato un mostro.
- Non è [...] vero che all'inizio doveva chiamarsi Cagiva Monster: sarebbe sempre stata una Ducati. Ma il primo prototipo realizzato a Bologna per i collaudatori era dipinto di verde, così lo chiamarono Kermit. Era un insulto voluto, perché non gli piaceva, perché non era una moto sportiva, e Farnè [Franco, il guru tecnico della Ducati] le montò un manubrio stile chopper e uno scarico personalizzato. Mi lamentai e alla fine ricambiarono tutto, ma l'ironia della sorte è che salvò la Ducati e le permise di continuare a costruire Superbike e MotoGP vincenti.
- Secondo me la Monster è una cosa che va oltre il marketing. È soltanto un riflesso di quello che stava succedendo nella nostra società in quel momento. All'epoca la gente aveva bisogno di semplicità... Venivamo dagli Anni 80 in cui nei paesi industrializzati c'erano gli eccessi di tutti i tipi, soldi facili. Negli Anni 90 c'era invece il bisogno di ritornare a qualcosa di molto semplice, non però di una semplicità banale, ma qualcosa di ricco nei contenuti e molto semplice da capire. Era una mia ipotesi, ma alla fine ho scoperto che rifletteva il pensiero di tanti. Per la Ducati [...] la Monster è stata la fortuna, ma se anche avesse avuto un altro nome avrebbe avuto lo stesso successo, perché la semplicità è lì dentro, si percepisce.
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