Brunori Sas

cantautore italiano (1977-)

Brunori Sas, pseudonimo di Dario Brunori (1977 – vivente), cantautore italiano.

Dario Brunori a Trento nel 2011

Citazioni di Brunori Sas

modifica
  • L'identità io la sento forte quando non è esclusiva, quando non diventa identificazione. Mi piace l'idea di portare avanti una visione e anche una idea di radici e di contesto in cui sono cresciuto ma non in maniera esclusiva, non in maniera provinciale. [...] La cosa che mi interessa di più delle radici è raccontare il mondo che mi ha formato perché penso sia un mondo antico ancora puro da tanti punti di vista e può essere un racconto che si integra con la contemporaneità magari restituendo una visione diversa, più distaccata. Mi piace stare a Cosenza perché mi dà una distanza dal mondo.[1]
  • Sono un sostenitore dell'ozio creativo. Credo che ogni tanto sia necessario sedersi e non fare, per lasciare uno spazio affinché le cose emergano.[2]

Dal podcast di Daniele Tinti e Stefano Rapone, Tintoria, #196

youtube.com, 13 febbraio 2024.

  • Spesso la gente dice: «I toscani bestemmiano». Non è vero. Non è vero. Perché loro hanno secondo me... Nel corso degli anni l'ho maturato, perché ho fatto l'università a Siena e, soprattutto quando facevano la vendemmia, c'erano questi contadini che erano molto... diciamo garbati nei nostri confronti come lavoratori... e avevano questa idea, no?, di associare, non so... Madonna antilope, Dio lupo. Allora io l'ho sempre interpretato come una sorta di panteismo, cioè secondo me è che loro vedono Dio ovunque. Anche nella merda, hai capito? Cioè riescono a vedere... Quindi non è una questione di bestemmie ma di un approccio, anzi, una visione meno antropomorfica e più panteistica.
  • Io penso che la Calabria sia il futuro, quindi io mi sono tenuto un posto in prima fila in quello che verrà. Perché comunque è l'unico posto al mondo che in qualche modo resiste al capitalismo, ma non volendolo. Cioè, è un'attitudine anticonsumistica ma senza la volontà di protesta, proprio per una questione che comunque nni sicca. Anche proprio... Hai capito? Cioè, è una questione che ti secca il consumismo. E allora io penso che sia il futuro, perché vedo la saturazione del capitalismo e quindi la Calabria potrebbe essere... La vedo come la Seattle italiana ed essendo un fan del grunge non posso non stare nel posto in cui... se c'è una Seattle in Italia sicuramente è in provincia di Cosenza, di questo sono sicuro.
  • Io penso che la cosa bella di stare nei posti periferici è che sei coinvolto ma non sei invischiato.
  • [Sulla defecazione] È un download. Meglio quando è uno .zip e non un torrent.

Citazioni tratte da canzoni

modifica

Etichetta: Pippola, 2009.

  • Avevo dieci anni ma pensavo già alle donne | e chiuso nel mio bagno amavo Edwige Fenech. (da Italian dandy, n. 2)
  • Le scrissi più o meno duecento poesie, | la prima diceva così: | "Amami come se fossimo ancora | in quel bar di Berlino a fumare Pall Mall. | Amami come quella volta all'Esselunga quando | in preda alla fame rubammo una baguette." (da Italian dandy, n. 2)
  • "Amami come se fossimo ancora | in quel bar di Berlino a fumare Pall Mall. | Amami come quella sera a Marsiglia | quando in preda al barbera mangiammo escargot." (da Italian dandy, n. 2)
  • Perché la mia non è una vita speciale | e molto spesso me la devo inventare. | Perché la mia è una vita normale, | ed è per questo che la voglio cantare. (da Nanà, n. 3)
  • Paolo non lo sa se c'è l'aldilà | sa soltanto che vuole una donna | da portare in giro con la Panda, | da baciare con la luce spenta. (da Paolo, n. 4)
  • "Come stai?" | È la frase d'esordio nel mondo che ho intorno. | "Tutto bene, ho una casa | e sto lavorando ogni giorno. | Che cosa vuoi che dica? Di cosa vuoi che parli?" (da Come stai, n. 5)
  • È il mutuo il pensiero peggiore del mondo che ho intorno, | tasso fisso, con l'Euribor c'è chi sta impazzendo da un anno. (da Come stai, n. 5)
  • Che cosa vuoi che scriva? Di cosa vuoi che canti? | Di com'è facile andare quando non sai guidare... | Di com'è triste il Natale senza mio padre... (da Come stai, n. 5)
  • Il calcio è la sola religione del mondo che ho intorno. (da Come stai, n. 5)
  • Sulla spiaggia lattine anni '80, | quando il mare s'incazza e riporta | ricordi che avevi | coperto di sabbia. (da Guardia '82, n. 6)
  • Il 31 d'agosto | c'è una storia che nasce | e un'estate che muore. (da Guardia '82, n. 6)
  • Giovanni in bocca ha quattro denti, | tutti claudicanti, | però spesso ride | molto più di me. (da L'imprenditore, n. 7)
  • Che cos'è che manca? | Forse un conto in banca. (da Di così, n. 8)
  • Ho lasciato i sogni | chiusi nell'armadio | ché dentro al cassetto | non ci stanno più. (da Di così, n. 8)
  • Quello che voglio | è vivermi meglio | di così. (da Di così, n. 8)

Vol. 2 – Poveri Cristi

modifica

Etichetta: Picicca, 2011.

  • Amore mio dolcissimo, non ti devi preoccupare.. | io sono un grande giocatore | e troverò il sistema anche per vincere la fame. | Forse hai puntato su un cavallo perdente, | ma ho tre biglietti della lotteria. | Amore, credimi, nell'anno che verrà | ci lasceremo dietro la miseria.. e la malinconia. (da Il giovane Mario, n. 1)
  • Penso che sia una follia andare all'IKEA, | c'è sempre una gran confusione anche di sabato sera. | Poi, lo sai, mi fa tristezza vedere la gente | che sogna di comprare tutto e si accontenta di niente. (da Lei, lui, Firenze, n. 2)
  • Che bella Firenze le sere d'estate, | le luci del centro, le nostre risate... (da Lei, lui, Firenze, n. 2)
  • Rosa, mi guardi un po' strano. | Quindici ore di treno, | sono appena tornato | e non mi dici "ti amo".. | Forse è per via della mano, | te l'avevo già detto, | lavoravo alla morsa | e per fare di corsa | l'ho lasciata a Milano. | E certo che ho perso il lavoro, | sono invalido civile.. | non so manco che vuol dire, | ma mi danno la pensione. | Piuttosto dammi una spiegazione, | sulla partecipazione ci deve essere un errore | c'hanno scritto un altro nome | e non è il mio. (da Rosa, n. 3)
  • E la conosci questa sensazione? | Questo senso di vuoto senza una ragione... (da Una domenica notte, n. 4)
  • E hai lasciato quel pacchetto | dentro alla valigia blu, | avrai smesso cento volte, | cento volte e adesso una in più. (da Una domenica notte, n. 4)
  • E c'è gente che lavora | aspettando un altro lunedì | mentre il cielo si colora | e riesce anche a sorprenderti, | perché quest'alba è una benedizione, | è un bacio, una carezza, una consolazione. (da Una domenica notte, n. 4)
  • E ritorni a letto, | spegni la tv, | lei si poggia sul tuo petto, | che cos'è che vuoi di più? (da Una domenica notte, n. 4)
  • Avrai smesso cento volte.. | Cento volte, adesso una in più. (da Una domenica notte, n. 4)
 
Dario Brunori nel 2013
  • Poi si è fatto tardi, sei rimasto da lei | ma io non penso male, no | non sto nemmeno male | infatti canto. (da Il suo sorriso, n. 5)
  • Io starò con lei | fino all'ultimo giorno. | Penserò solo a lei | senza guardarmi intorno. (da La mosca, n. 6)
  • Il punto è che mi manca trovarti addormentato alla TV, | cercarti fuori dalla chiesa, | andare insieme a fare la spesa, | le sigarette sul comodino, il cruciverba poco più in là... | mica l'avevo capito che era quella la felicità. (da Bruno mio dove sei, n. 7)
  • Da quando non c'è il suo odore | su questo piumone che era un nido d'amore | e ora puzza di me. (da Tre capelli sul comò, n. 9)
  • Ci sei tu | con il culo per terra e il morale alle stelle | a tener su la vita con un paio di bretelle. (da Fra milioni di stelle, n. 10)

Vol. 3 – Il cammino di Santiago in taxi

modifica

Etichetta: Picicca Dischi/Sony Music, 2014.

  • Scusa mia cara ragione, | passerò per coglione ma meglio così, | forse in virtù del tuo nome | vuoi avere ragione | ma stammi a sentir. (da Arrivederci tristezza, n. 1)
  • Assiomi e teoremi non valgono niente | se l'occhio non vede che il cuore non sente più niente. (da Arrivederci tristezza, n. 1)
  • Milioni di libri non servono a niente | se servono solo a nutrire una mente che mente. (da Arrivederci tristezza, n. 1)
  • Alla fine ti sei scordato anche la felce e il mirtillo | e quel pugno chiuso in tasca sembra quasi un armadillo. | Hasta la vittoria, hasta siempre sopra eBay, | adesso tutto fila liscio, sembri quasi Casadei. (da mambo reazionario, n. 2)
  • Vivere come volare, | ci si può riuscire soltanto poggiando su cose leggere. (da Kurt Cobain, n. 3)
  • Ma chiedilo a Kurt Cobain | come ci si sente a stare sopra a un piedistallo | e a non cadere. (da Kurt Cobain, n. 3)
  • Devo solo arrivare alla quinta elementare | per diventare grande grande come mio padre, | metterò il grembiule | e imparerò a volare | e scriverò poesie d'amore soltanto per mia madre. (da Le quattro volte, n. 4)
  • Devo solo arrivare | alla fine del mese, | prendere lo stipendio | e poi badare alle spese, | con quello che rimane | programmare le ferie, | quest'anno vado al mare | che mi voglio rilassare. (da Le quattro volte, n. 4)
  • Tu sei solo mia | perché sei la cura e sei la malattia, | come i tasti neri in una melodia, | come una polacca di Chopin. (da Pornoromanzo, n. 9)
  • È che spesso a Natale mi viene il magone | con le luci, il presepe e tutte quelle persone | con i pacchi dei regali, con le facce tutte uguali, | col boccone sempre in bocca come un branco di maiali. | E pensare com'era bella questa notte trenta anni fa | alla luce di un'altra stella, alla luce di un'altra età. (da La vigilia di Natale, n. 10)

A casa tutto bene

modifica

Etichetta: Picicca Dischi/Sony Music, 2017.

  • La verità | è che ti fa paura | l'idea di scomparire, | l'idea che tutto quello a cui ti aggrappi | prima o poi dovrà finire. | La verità | è che non vuoi cambiare, | che non sai rinunciare a quelle quattro, cinque cose | a cui non credi neanche più. (da La verità, n. 1)
  • Hai notato che gli argomenti | sono sempre più o meno quelli. | Rubano, sporcano, puzzano e allora | olio di ricino e manganelli. | Hai notato che parla ancora | di razza pura, di razza ariana, | ma poi spesso è un po’ meno ortodosso | quando si tratta di una puttana. (da L'uomo nero, n. 2)
  • Canzoni che parlano d'amore | perché alla fine, dai, di che altro vuoi parlare? | Che se ti guardi intorno non c'è niente da cantare | solamente un grande vuoto che a guardarlo ti fa male. (da Canzone contro la paura, n. 3)
  • Quelle canzoni da cantare a squarciagola | come se cinquemila voci diventassero una sola, | canzoni che ti amo ancora anche se è triste, anche se è dura, | canzoni contro la paura. (da Canzone contro la paura, n. 3)
  • L'amore è un colpo di pistola, | l'amore, l'amore è un pugno sulla schiena, | è uno schiaffo per cena, | l'amore ti tocca appena. (da Colpo di pistola, n. 5)
  • L'amore, il mio amore è un colpo di pistola, | l'amore, l'amore è una fanfara che suona la nostra canzone, | è un nodo intorno al collo | nel buio di una prigione. (da Colpo di pistola, n. 5)
  • Due incidenti ho avuto nella vita, uno sei tu | nonostante questo io ti amo. (da Diego e io, n. 7)
  • Non sarò mai abbastanza cinico | da smettere di credere | che il mondo possa essere | migliore di com'è | Ma non sarò neanche tanto stupido | da credere | che il mondo possa crescere | se non parto da me. (da Il costume da torero, n. 10)
  • Ma dimmi un po' che cosa stai cercando. Io cerco la risposta, | mio padre l'aveva messa lì in ufficio, ma qualcuno l'ha nascosta | ed ho capito finalmente che il rimpianto non serve quasi a niente, | è solo un altro modo un po' infantile per sentirmi intelligente. (da La vita pensata, n. 12)
  • Me lo dicevi sempre: la vita è una prigione che vedi solo tu, | me lo dicevi sempre: la vita è una catena che chiudi a chiave tu. (da La vita pensata, n. 12)
  1. Dall'intervista di Francesco Cangemi, Dario Brunori: "Le mie radici sono un racconto antico che si integra con la contemporaneità", Ilgiornaleoff.it, 9 agosto 2022.
  2. Citato in Raffaella Oliva, L'uomo d'altri tempi, SportWeek nº 7 (872), 17 febbraio 2018, pp. 62-63.

Altri progetti

modifica