Bernard le Bovier de Fontenelle
scrittore e aforista francese
Bernard le Bovier de Fontenelle (1657 – 1757), scrittore francese.
Citazioni di Bernard le Bovier de Fontenelle
modifica- A memoria di rosa, non si è mai visto morire un giardiniere.[1]
- La censura che si esercita sulle opere altrui non impegna a farne di migliori.[2]
- [Detto in punto di morte a chi gli domandava della sua salute] Non va, se ne va.[3]
- Cela ne va pas, cela s'en va.
- [Imitazione di Cristo] Questo libro, il più bello che sia uscito dalla mano dell'uomo, dappoiché l'Evangelo non ha origine umana.[4]
- Ce livre, le plus beau qui soit parti de la main d'un homme, puisque l'Évangile n'en vient pas.
- Se io tenessi chiuse nella mia mano tutte le verità, mi guarderei bene dall'aprirla per rivelarle agli uomini.[5]
- Si je tenais toutes les vérités dans ma main, je me donnerais bien de garde de l'ouvrir pour les découvrir aux hommes.
- Sonata, perché mi perseguiti?[6]
- Sonate, que me veux tu?.
Attribuite
modifica- Du sublime au ridicule il n'y a qu'un pas.
- La prima traccia di questa citazione risale al 1777 ed è una raccolta di pensieri filosofici intitolata Pensées Nouvelles et Philosophiques. In questa raccolta la frase viene attribuita a Fontanelle ma la fonte è abbastanza debole perché risale a venti anni dopo la morte dello scrittore. Presumibilmente la citazione è opera di un anonimo. La frase viene spesso attribuita a Napoleone Bonaparte che probabilmente invece la citò soltanto. Anche Mark Twain e James Joyce, successivamente, hanno citato questa frase e talvolta la citazione è attribuita erroneamente a uno di loro.[7]
Citazioni su Bernard le Bovier de Fontenelle
modifica- Bisogna riconoscere che, nonostante alcuni capolavori, non abbiamo mai avuto una grande tradizione biografica, pari a quella francese; non abbiamo avuto i Fontenelle né i Condorcet, con i loro incomparabili éloges, capaci di condensare in poche brillanti pagine le multiformi esistenze umane. (Lytton Strachey)
- Fontenelle, lo scrittore francese nipote di Corneille, era assiduo frequentatore del salotto di Madame de Tencin, dove era considerato un filosofo principe. Una sera Madame de Tencin gli pose questa strana domanda: «Che differenza trovate tra me e il mio orologio?»
Fontenelle, senza scomporsi, le rispose galatamente: «Cara signora, l'orologio ci ricorda le ore, mentre voi ce le fate dimenticare.» (Armand Isnard)
Note
modifica- ↑ Citato in Diderot, Il sogno di d'Alembert.
- ↑ Da Discours sur la nature de l'églogue. Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
- ↑ Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 291.
- ↑ Da Vie de Corneille, in ab. d'Olivet, Histoire de l'Académie, to. II, Parigi 1729, p. 177; in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 5
- ↑ Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 528.
- ↑ Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 555.
- ↑ Cfr. (EN) From the Sublime to the Ridiculous There Is But One Step, QuoteInvestigator.com, 24 giugno 2015.
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