Battaglia di Caporetto
battaglia della prima guerra mondiale
Citazioni sulla battaglia di Caporetto.
- Ahi, quanta gente ha vista | venir giù, lasciare il tetto, | per l'onta subita a Caporetto! | Profughi ovunque! Dai lontani monti | venivano a gremir tutti i suoi ponti! (E. A. Mario)
- Caporetto fu anche l'ultima vittoria dell'esercito austro-ungarico e dell'Impero. La minaccia dell'invasione galvanizzò il popolo come non era mai accaduto in passato e perfino alcuni socialisti si dichiararono pronti a combattere all'ultimo sangue. (Robert Katz)
- Cinquant'anni: ed eccoci a ricordare quei fatti e quei protagonisti, ed ecco riapparire fatalmente il nome di Pietro Badoglio, il generale che prese il posto del duce e che fu scelto dal re Vittorio Emanuele per il suo passato di glorie militari e di fedeltà sabauda, sorvolando sulle ombre di tragiche sconfitte. Di cui Caporetto resta la più grave e la più enigmatica: sbagliò per insipienza, per superficialità, per la confusione degli alti comandi, per presunzione? E le colpe furono tutte sue o andavano spartite con altri? (Silvio Bertoldi)
- Devo dire anch'io il mio debol parere? Il mio debol parere è questo: che gli italiani la guerra la fanno malvolentieri. Ci vanno, sfido io! Se no, vengono i carabinieri a prenderli: ma quando capita l'occasione, piantano baracca e burattini, e tornano indietro. Così è avvenuto a Caporetto. Dare la colpa a Cadorna, è una ingiustizia bell'e buona. (Giuseppe Scalarini)
- Era la 12ª battaglia [dell'Isonzo] fra quelle montagne inospitali, ma era la prima di cui gli imperi centrali[1] avessero curato la pianificazione, la portata e la tattica. Cominciò con un bombardamento d'artiglieria di quattro ore, due delle quali con i gas, contro cui gli italiani non avevano protezione adeguata. Gli effetti del gas furono devastanti e gli italiani, presi dal panico, ripiegarono di 20 chilometri. Nel pomeriggio [del 24 ottobre 1917] le truppe tedesche entrarono a Caporetto, un nome che da quel momento avrebbe significato per l'Italia vergogna e disonore, benché i suoi soldati non avessero i mezzi per resistere a un attacco così massiccio. (Martin Gilbert)
- Il 24 ottobre [1917] nove divisioni austriache e sei divisioni tedesche attaccarono a Caporetto, sfondando le linee italiane per una quindicina di chilometri di ampiezza. L'intero fronte italiano cedette e l'esercito fu costretto ad una ritirata disastrosa; i casi di ammutinamento furono relativamente pochi, ma molti soldati italiani rifiutarono di combattere. Gli austriaci presero 250.000 prigionieri e corse voce che altri 400.000 italiani avessero disertato. Cadorna tentò di organizzare una linea di difesa sul Tagliamento, ma non vi riuscì e l'esercito italiano indietreggiò fino al Piave. (A. J. P. Taylor)
- In realtà alle origini della sconfitta c'erano gravi errori militari, di cui Cadorna stesso era il primo responsabile, derivati dalla impostazione esclusivamente offensiva data fin dal principio alla guerra da lui e da tutti i dirigenti politici e militari italiani. Questi errori facilitarono il successo del piano di battaglia austro-tedesco, peraltro assai ben congegnato e messo in atto con grande precisione. (Giorgio Candeloro)
- La mancata resistenza di reparti della 2a armata armata, vilmente ritiratisi senza combattere e ignominiosamente arresisi al nemico, ha permesso alle forze austro-germaniche di rompere la nostra ala sinistra sulla fronte Giulia. Gli sforzi valorosi delle altre truppe non sono riusciti ad impedire all'avversario di penetrare nel sacro suolo della patria. (attribuita a Luigi Cadorna)
- Nell'ottobre del 1917, Caporetto: l'improvviso collasso del fronte italiano e il peggior disastro militare nella storia della nazione. Ottocentomila soldati furono travolti, feriti o uccisi da quindici divisioni tedesche ed austriache. Trecentomila italiani furono presi prigionieri ed altri trecentomila fuggirono, alcuni per non fare mai più ritorno. Milano e Venezia erano in pericolo. Il fronte fu ristabilito sul Piave, circa centosessanta chilometri più ad ovest, ma il ricordo ancestrale delle invasioni barbariche terrificò la nazione. (Robert Katz)
- [I soldati italiani a Caporetto] Si batterono meglio che poterono, inchiodati all'insuccesso da una situazione tattica e strategica che non erano essi ad aver voluto: si consumarono come cera al fuoco tentando l'impossibile, compagnia per compagnia, battaglione per battaglione, batteria per batteria. Furono travolti da un tipo di attacco al quale nessuno li aveva addestrati, semplicemente perché nessuno lo riteneva possibile: e quando si accorsero di questa assoluta carenza di comando, quando la realtà bruscamente balzata dalle nebbie di Caporetto fece loro di comprendere in un lampo che abissale distanza correva tra le parole rimbombanti dei bollettini e la verità del nemico, allora caddero in preda di uno «choc» dal quale non era per nulla facile risollevarsi. (Franco Bandini)
Note
modifica- ↑ Germania e Austria-Ungheria.
Voci correlate
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