American Beauty
American Beauty
Titolo originale |
American Beauty |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 1999 |
Genere | drammatico |
Regia | Sam Mendes |
Soggetto | Alan Ball |
Sceneggiatura | Alan Ball |
Produttore | Bruce Cohen, Dan Jinks |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Note | |
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American Beauty, film statunitense del 1999 con Kevin Spacey, regia di Sam Mendes.
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Mi chiamo Lester Burnham. Questo è il mio quartiere, questa è la mia strada, questa è la mia vita. Ho quarantadue anni, fra meno di un anno... sarò morto. Naturalmente io questo ancora non lo so. E in un certo senso sono già morto. Guardatemi, mi faccio una sega sotto la doccia. Questo sarà il culmine della mia giornata. Dopodiché è tutto uno sfacelo. Questa è mia moglie, Carolyn. Vedete come i guanti su quelle cesoie armonizzano con gli zoccoli da giardino? Non è un caso. Questo è il nostro vicino, Jim. E questo è il suo amante, Jim. Accidenti, mi esaurisco solo a guardarli. Non è stata sempre così, una volta era felice... una volta eravamo felici. Mia figlia Jane, figlia unica. Jany è un'adolescente abbastanza tipica: arrabbiata, insicura, confusa... magari potessi dirle che tutto questo passerà. Ma non le voglio mentire. Mia moglie e mia figlia mi vedono come un colossale perdente... e... hanno ragione! Ho perso davvero qualcosa. Non sono del tutto sicuro di cosa si tratta ma... so che non mi sono sempre sentito così "posato". Però volete saperlo?! Non è mai troppo tardi per tornare indietro. (Lester Burnham)
- Ricordate quei poster con la scritta "Oggi è il primo giorno del resto della tua vita"? Be', questo è vero per tutti i giorni tranne uno: il giorno che muori! (Lester Burnham)
- Mai sottovalutare il potere della negazione. (Ricky Fitts)
- È una gran cosa quando realizzi di avere ancora l'abilità di sorprenderti. Ti fa chiedere cos'altro puoi fare che ti sei dimenticato. (Lester Burnham)
- Questa è la mia filosofia: per fare in modo di avere successo è basilare proiettare un'immagine di successo, in qualsiasi momento. (Buddy Kane)
- Era una di quelle giornate in cui tra un minuto nevica. E c'è elettricità nell'aria. Puoi quasi sentirla... mi segui? E questa busta era lì; danzava, con me. Come una bambina che mi supplicasse di giocare. Per quindici minuti. È stato il giorno in cui ho capito che c'era tutta un'intera vita, dietro a ogni cosa. E un'incredibile forza benevola che voleva sapessi che non c'era motivo di avere paura. Mai. Vederla sul video è povera cosa, lo so; ma mi aiuta a ricordare. Ho bisogno di ricordare. A volte c'è così tanta bellezza nel mondo, che non riesco ad accettarla... Il mio cuore sta per franare. (Ricky Fitts)
- Sei un'ingrata e senza rispetto! Guarda tutte le cose che hai! Io alla tua età vivevo in un bifamiliare! Non avevamo una casa tutta nostra! (Carolyne Burnham) [a Jane]
- [Ultime parole prima di essere ucciso] Ma guarda, guarda... Ma guarda, ma guarda, ma guarda... (Lester Burnham)
Dialoghi
modifica- Jane: Ti chiedo scusa se mio padre ha fatto lo scemo.
Angela: Non fa niente... da sempre i ragazzi sbavano per me [sospiro] hanno cominciato quando avevo dodici anni. Andavo a cena con i miei genitori, tutti i Giovedì sera al Red Lobster e tutti i ragazzi a fissarmi quando entravo, sapevo quello che avevano in testa, come sapevo che i ragazzi a scuola pensavano a me facendosi una sega.
Jane: Da vomito.
Angela: No, mi piaceva! E mi piace ancora, ma se la gente che neanche conosco mi guarda e vuole scoparmi significa che sono davvero sputata per fare la modella ed è fantastico; perché non c'è niente di peggio nella vita che essere una qualunque.
Jane: Credo che diventerai una modella.
Angela: Lo so. Perché tutto quello che deve capitare, capita. Presto o tardi.
- Lester: Cosa ti fa credere che ci voglia lì? Ti ha chiesto di venire?
Carolyn: Ma certo che no! Non vuole che sappiamo quanto sia importante per lei, ma ha provato i suoi passi per settimane.
Lester: Be', mi ci gioco la testa che si seccherà. E, intanto, mi perdo James Bond, c'era la rassegna in TV...
Carolyn: Lester, è una cosa importante! Sento che si sta creando un grosso distacco tra te e Jane.
Lester: "Creando" dici? Lei mi detesta.
Carolyn: E'solo caparbia...
Lester: Detesta anche te.
- Carolyn: Lester, verserai la birra sul divano! [Carolyn, con questo richiamo, interrompe bruscamente le avance sensuali di Lester]
Lester: E con questo?! È solo un divano!
Carolyn: Questo è il sofà da quattromila dollari sonanti tappezzato con seta italiana... Questo non è solo un divano!
Lester: È – solo – un – divano! Non è la vita... Questa è solo roba. E per te è diventato più importante che vivere: bè, tesoro, la cosa è pazzesca! [Carolyn, visibilmente contrariata, abbondona la stanza e imbocca le rampa delle scale] Sto solo cercando di aiutarti...
- Ricky: Se dovessi partire stasera, verresti con me?
Jane: Cosa?
Ricky: Se dovessi andare a New York per viverci, stasera, verresti con me?
Jane: ...sì.
Angela: Ragazzi, non direte sul serio? Tu sei solo una ragazzina e lui... è un malato di mente! Finirete a vivere in uno scatolone per strada.
Jane: Non sono più ragazzina di te. [Rivolgendosi subito a Ricky] Possiamo usare i miei soldi per la chirurgia plastica.
Ricky: Non è necessario, ho più di quarantamila dollari e in città conosco della gente che può aiutarci.
Angela: Chi, altri spacciatori?
Ricky: Sì.
Angela: Jane, saresti pazza ad andare via con lui.
Jane: Cos'è quest'interesse?
Angela: Perché sei la mia amica!
Ricky: Lei non è la tua amica. È una persona che usi per stare meglio con te stessa.
Angela: Vai a fare in culo, pazzo!
Jane: Ehi, sta zitta, puttana!
Angela: Jane, è uno sballato!
Jane: Lo sono anch'io, allora! Saremo sempre degli sballati, non saremo mai come le altre persone! E tu non sarai mai una sballata perché sei... troppo perfetta.
Angela: Già, be'... io almeno non sono brutta!
Ricky: Sì che lo sei. E anche noiosa. E anche una donnetta qualunque. E lo sai.
Angela: Siete fatti l'uno per l'altra... [esce dalla stanza prima di scoppiare in lacrime]
- [Dopo aver fatto un sogno erotico su Angela, Lester si masturba nel letto e sua moglie Carolyn se ne accorge] Carolyn: Che cosa fai?
Lester: ...Niente.
Carolyn: Ti stavi masturbando!
Lester: Non è vero!
Carolyn: Sì, invece!
Lester: Oh, e va bene, allora sparami! Mi facevo una sega! Esatto, mi lustravo il piffero! Accarezzavo il lucertolone! Omaggiavo la mia terza gamba!
Carolyn: Sei disgustoso!
Lester: E scusami, ma uno di noi ha ancora il sangue che gli pompa nelle vene!
Carolyn: Anche io!
Lester: Davvero?! Bè, pare che io sia l'unico qui a cercare un rimedio!
Carolyn [si alza dal letto e accende la luce]: Lester, mi rifiuto di vivere così! Questo non è un matrimonio!
Lester: Questo non è un matrimonio, da anni! Ma sei stata felice fin quando ho tenuto la bocca chiusa! Bè, indovina un po'?! Sono cambiato! E il mio nuovo io si fa una sega quando è arrapato perché è ovvio che tu non gli darai mai una mano in quel reparto!
Carolyn: Ah, capisco! Tu credi di essere l'unico sessualmente frustrato!
Lester: Ah, non è così?! E allora forza bambina, sono pronto!
Carolyn: Non fare il bestione con me, bello! Chiederò il divorzio così in fretta da farti girare la testa!
Lester: Con quali accuse?! Non sono un ubriacone, non scopo con altre donne, non-non ti maltratto, non ti ho mai picchiata! Non provo neanche a toccarti da quando hai reso abbondantemente chiaro quanto poco necessario mi consideri come essere!... Però... ti ho aiutato economicamente per la tua licenza, e c'è chi penserebbe che questo mi dà diritto alla metà di quello che è tuo! [Carolyn rimane a bocca aperta] Perciò spegni la luce quando torni a letto! - Lester: Come sta Jane?
Angela: Che vuoi dire?
Lester: Intendo... com'è la sua vita. È felice? È infelice? Ci terrei tanto a saperlo... e si farebbe uccidere piuttosto che parlarne.
Angela: Lei è... lei è molto felice. Crede di essere innamorata.
Lester: Buon per lei.
Angela: E tu come stai?
Lester: È passato del tempo da quando qualcuno me l'ha chiesto... sto da Dio.
- [Jane entra in casa]
Jane: Scusate il ritardo.
Carolyn: No, no non fa niente cara. Tuo padre ed io stavamo parlando della sua giornata. Perché non la racconti a tua figlia, tesoro?
Lester: Jane, oggi ho lasciato il lavoro.
Carolyn [nervosamente]: Ah ah ah ah!
Lester: Poi ho detto al mio capo di andare a fare in culo e poi l'ho ricattato per quasi sessantamila dollari, passami gli asparagi.
Carolyn: Tuo padre sembra credere che sia un comportamento di cui andare fieri!
Lester: E tua madre sembra preferire che passi la vita come uno squallido prigioniero mentre lei tiene il mio uccello in un vasetto sotto il lavandino!
Carolyn: Come osi parlarmi in questo modo davanti a lei?! E mi meraviglio che tu possa essere così sprezzante con me lo stesso giorno in cui hai perso il lavoro.
Lester: Perso? Non l'ho perso, non è mica "Ops, dov'è finito il lavoro?", l'ho lasciato. Qualcuno mi passi gli asparagi.
Carolyn: Oh oh oh oh... e, e voglio ringraziarti perché mi sottoponi ad un'ulteriore pressione: sarò l'unica a portare il pane in tavola.
Lester: Ho un altro lavoro.
Carolyn: No, no, non fermiamoci a pensare a chi dovrà pagare il mutuo; lasceremo tutto in mano a Carolyn. "Vuoi dire che ti occuperai tu di tutto ora, Carolyn?" "Sì, non mi pesa, Bob, davvero." "Vuoi dire tutto? Non ti pesa assumerti ogni responsabilità? Tuo marito sente di poter lasciare il lavoro e a te non dispiace?"
Lester: Qualcuno potrebbe passarmi quegli asparagi del cazzo?
Jane [provando ad andarsene]: No, scusate, io in questo non ci voglio entrare.
Lester: Siediti!!! [si alza, prende gli asparagi e torna al posto] Ne ho piene le tasche di essere trattato come se non esistessi. Voi due fate quello che volete fare, quando volete farlo, e io non mi lamento. Voglio soltanto lo stesso...
Carolyn [interrompendolo]: Ah, tu non ti lamenti? Per favore, scusatemi, scusatemi, devo essere pazza, allora! Se tu non ti lamenti, questo cos'è? [Lester si alza] Sì, prendiamo il risatometro e vediamo quanto raggiunge con questa battuta... Tu non ti lamenti.
Lester [scagliando il piatto contro il muro e spaventando Carolyn e Jane]: Non interrompermi, tesoro.
- Brad [leggendo la relazione di Lester]: «Il mio lavoro consiste fondamentalmente nel mascherare il mio disprezzo per quegli stronzi dei miei capi e, almeno una volta al giorno, nel ritirarmi nel bagno degli uomini per farmi una sega, mentre fantastico su una vita che non somigli per filo e per segno all'inferno.» Be', è ovvio che non hai alcun interesse a salvare te stesso.
Lester: Brad, per quattordici anni sono stato la puttana dell'industria pubblicitaria. Il solo modo che ho di salvare me stesso ora è lanciare bombe.
Brad: Come ti pare. L'amministrazione ti vuole fuori di qui entro stasera.
Lester: Sì, ma che tipo di liquidazione l'amministrazione è pronta ad offrirmi, considerate le informazioni che ho sul nostro direttore editoriale che si paga le fiche con i soldi della compagnia? La cosa credo interessi il fisco dato che tecnicamente costituisce una frode, e sono certo che alcuni dei nostri inserzionisti e rivali pubblicitari potrebbero gradirlo anche loro, per non parlare... della moglie di Craig!
Brad: Che cosa vuoi?
Lester: Un anno di stipendio con le indennità di servizio.
Brad: Non accadrà mai.
Lester: E se ci butto dentro una piccola accusa per molestie sessuali in più?
Brad: Eheheh... contro chi?
Lester: Eheheh... contro di te! Puoi provare che non ti sei offerto di salvarmi il posto se io ti lasciavo spompinarmi?
Brad: Però...sei un infame cazzone.
Lester: No. Sono solo un uno qualunque... che non ha niente da perdere.
Ho sempre saputo che ti passa davanti agli occhi tutta la vita nell'istante prima di morire. Prima di tutto, quell'istante non è affatto un istante: si allunga, per sempre, come un oceano di tempo. Per me, fu... lo starmene sdraiato al campeggio dei boy scout a guardare le stelle cadenti; le foglie gialle, degli aceri che fiancheggiavano la nostra strada; le mani di mia nonna, e come la sua pelle sembrava di carta. E la prima volta che da mio cugino Tony vidi la sua nuovissima Firebird. E Janie, e Janie... e Carolyn. Potrei essere piuttosto incazzato per quello che mi è successo, ma è difficile restare arrabbiati quando c'è tanta bellezza nel mondo. A volte è come se la vedessi tutta insieme, ed è troppa. Il cuore mi si riempie come un palloncino che sta per scoppiare. E poi mi ricordo di rilassarmi, e smetto di cercare di tenermela stretta. E dopo scorre attraverso me come pioggia, e io non posso provare altro che gratitudine, per ogni singolo momento della mia stupida, piccola, vita. Non avete la minima idea di cosa sto parlando, ne sono sicuro, ma non preoccupatevi: un giorno l'avrete. (Lester Burnham) [voce fuori campo]
Citazioni su American Beauty
modifica- [I sacchetti di plastica che svolazzano] non sono belli, ragazzo strambo di American Beauty! Sono spazzatura e uccidono le tartarughe marine! Quello sulle tue mani è sangue di tartaruga! (John Oliver)
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