Allargamento della NATO

Citazioni sull'allargamento dell'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord (NATO).

Cartina geografica mostrante l'allargamento dell'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord

Citazioni

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  • A lungo termine, il posto dell'Ucraina è nell'Alleanza atlantica e nell'Occidente, e anche nell'Unione europea. Dobbiamo guardare con molta attenzione ai progressi verso l'adesione alla NATO (Petteri Orpo)
  • A Mosca dovrebbero essere offerte garanzie che l'espansione della Nato fino a includere la Polonia, l'Ungheria, la repubblica ceca e la Slovacchia avrà luogo gradualmente e non danneggerà gli interessi russi. Se la Russia non giudica adeguate quelle garanzie, dovremo trovarci d'accordo nel dissentire. Alla Russia non dev'essere dato il diritto di veto su una decisione della Nato di allargarsi. (Richard Nixon)
  • Coloro che si oppongono all’allargamento della Nato sono di fatto gli stessi che optano per un’Europa tronca, di cui alcune parti rimarrebbero poco sicure, percorse da fremiti etnici ed esposte ad ambizioni imperiali. (Zbigniew Brzezinski)
  • L'adesione alla Nato è uscire dall'incertezza è entrare nella sicurezza [...] per questo è essenziale proseguire con la politica delle porte aperte della Nato per i Paesi europei che hanno tale aspirazione. (Dimitar Kovačevski)
  • L’opposizione all’allargamento della Nato viene esclusivamente dalla elite politica [russa], che è poi essenzialmente il vecchio apparato della politica estera sovietica divenuto oggi l’apparato della politica estera russa. Per costoro è difficile digerire il fatto che la Russia non è più una potenza imperiale con la sua sfera di influenza nell’Europa centrale. (Zbigniew Brzezinski)
  • La porta della Nato rimane aperta, qualsiasi decisione sull'adesione alla Nato spetta agli Alleati e ai Paesi aspiranti e a nessun altro. [...] Il diritto di ogni nazione a scegliere la propria strada è assolutamente fondamentale per la sicurezza europea e transatlantica e va rispettato ... Non possiamo accettare un ritorno a un'epoca di sfere di influenza. Dove le grandi potenze fanno le prepotenti, intimidiscono o dettano agli altri cosa fare. [...] Non ci possono essere decisioni sull'Ucraina senza l'Ucraina. E non ci può essere alcuna decisione sulla Georgia senza la Georgia (Jens Stoltenberg)
  • Per quanto concerne la Nato, non è vero che quest'ultima circonda la Russia. Dei ventiduemila chilometri di perimetro ve ne sono solo cinquecento di frontiera con la Nato, ossia un quarantaquattresimo della frontiera russa "confina" con la Nato. Se entrasse la Finlandia, si passerebbe a duemila chilometri, ossia un undicesimo. Tali discorsi sono completamente insensati. E poi ricordiamo che la Nato non è un'organizzazione aggressiva: è vero che è intervenuta in Bosnia contro la Serbia e il Montenegro, ossia la piccola Jugoslavia, e in Afghanistan, ma sempre con pieno mandato Onu. Un elemento che il Patto di Varsavia non aveva quando è intervenuto in Ungheria e in Cecoslovacchia. Tutta la narrativa sulla Nato che si espande a est e la posizione contraria di Putin è basata sulla propaganda, sull'ideologia e sulla giustificazione delle posizioni moscovite. Oltretutto l'Ucraina non era, nel modo più assoluto, in procinto di entrare nella Nato. Nel 2008 si era diffusa una diceria che riportava l'intenzione di Bush di garantire subito l'adesione dell'Ucraina e della Georgia, senza neanche sentire i dirigenti dei due Paesi. Per cui la questione della Nato non ha alcun tipo di fondamento ed è la narrativa tipica di alcuni circoli cosiddetti "progressisti occidentali" che per fortuna sembrano essere stati messi in minoranza. (Federigo Argentieri)
  • Siamo alleati di fatto. Abbiamo già completato il nostro percorso in direzione della Nato. Abbiamo già dimostrato capacità di interazione con gli standard dell'Alleanza, sono reali per l'Ucraina, reali sul campo di battaglia e in tutti i settori della nostra interazione. Abbiamo fiducia gli uni negli altri, ci aiutiamo a vicenda e ci proteggiamo a vicenda. Questa è l'Alleanza. De facto. Oggi l'Ucraina sta presentando domanda per farlo diventare "de jure". Con una procedura in linea con l'importanza per noi della tutela della nostra intera comunità. In base ad una procedura accelerata (Volodymyr Zelens'kyj)
  • Vogliamo entrare a far parte dell'Ue e della NATO. Abbiamo già una presenza della NATO, ma se veniamo accettati, sarebbe meglio per il popolo kosovaro, per il Kosovo e per l'intera regione e il continente europeo in generale. (Albin Kurti)
  • Il vero problema è che la Russia, e in particolare Putin, non hanno mai considerato i vicini come paesi sovrani con i quali cercare un linguaggio comune dopo la dolorosa esperienza sovietica di coesistenza. La Russia non si è mai preoccupata di fornire le garanzie di sicurezza a quei Paesi, le garanzie che li avrebbero dissuasi dall'entrare nella Nato. Anzi, la Russia ha fatto di tutto per incoraggiarli a entrarci e sotto il governo di Putin la Nato si è espansa in modo significativo verso est.
  • La Nato, forse anche non intenzionalmente, si è estesa a est, nonostante le promesse di non farlo. Promesse che non sono mai state formalizzate: non c'è mai stato un obbligo formale da parte della Nato di non espandersi, ma per la Russia si è trattato di un abuso della sua fiducia.
  • Negli anni Novanta si era creata una chiara prospettiva di scioglimento della Nato dopo la fine della guerra e del Patto di Varsavia. Se il Patto di Varsavia non esisteva più, perché la Nato non avrebbe dovuto sciogliersi? O almeno rimodellare o riformulare in modo significativo i suoi obiettivi? Oppure si poteva parlare di inclusione della Russia in un sistema di sicurezza più ampio in Europa. Beh, questo è stato fatto, in una certa misura, con il consiglio Russia-Nato, ma dopotutto, forse ci si aspettava proprio il suo scioglimento. Non si è sciolta anche per ragioni comprensibili, perché c'erano i paesi dell'Europa orientale che giustamente si sentivano minacciati dalla Russia e facevano pressione per unirvisi.
  • Non è stata la Nato ad espandersi. Sono stati i Paesi realmente, genuinamente volenterosi ad entrare in questo blocco. E questo è un problema enorme per la Russia, perché significa che quei Paesi hanno paura della Russia. Una politica ragionevole, ovviamente, sarebbe stata quella di renderli meno timorosi, di offrire loro qualcosa, di includerli in un sistema di sicurezza diverso, invece di ricattarli con il gas o con le armi, come ha sempre fatto Putin. Questo, secondo me, è vero fallimento per Putin.
  • Chiariamo le cose. Gli interessi industriali tedeschi e americani in Russia soffrirebbero gravemente in caso di un allargamento dell'Alleanza atlantica. Noi troveremo molti modi per colpire i due sostenitori di questa linea. Gli uni e gli altri hanno enormi interessi, qui, ma in ogni caso il nostro mercato è in piena espansione. Ci saranno altri investitori.
  • Con l'ampliamento della Nato e dell'Unione europea l'Europa centrale e orientale finiranno sotto il dominio politico ed economico della Germania. Questa sarebbe la logica della nuova generazione di politici del dopo-Muro? Costruire il Quarto Reich.
  • Dobbiamo studiare il problema della Nato invece di gridare con o senza motivo che siamo contrari alla sua espansione a Est. A Bruxelles non c'è nemmeno una rappresentanza russa.
  • La maggior parte degli occidentali che incontro ammettono che il programma di ampliamento dell'Alleanza è un errore e che sta deteriorando i rapporti tra noi e voi. Sanno che Polonia, Repubblica Ceka e Ungheria non hanno problemi di sicurezza. Dov'è la minaccia? La verità è che la Nato si prepara ad affrontare una Russia risorgente.
  • Se la Nato vuole allargarsi ad Est ci provi, gliela faremo pagare tanti di quei miliardi che se ne pentirà.
  • Un tempo eravamo alle prese con il confronto Est-Ovest. Ma adesso qual è il problema della Nato? La mentalità di creare blocchi rivali in Europa è anacronistica. Come sempre succede, gli strateghi sono rimasti legati al passato. Così, la logica della guerra fredda finirà per produrre il prossimo conflitto. Mantenete la Nato per le missioni di "peace-keeping", ma un suo ampliamento appare come un capriccioso trionfalismo da parte dell'Occidente e soprattutto degli Usa.

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