Agricoltura biologica

metodi di produzione che consentano una produzione primaria rispettosa dell'ambiente

Citazioni sull'agricoltura biologica.

Verdure da agricoltura biologica

Citazioni

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  • Acquistare frutta e verdura, cereali, fagioli e noci da agricoltura biologica è importante non solo perché presentano un contenuto maggiore di vitamine e minerali, ma anche perché l'inquinamento provocato dall'agricoltura convenzionale avvelena i corsi d'acqua e le persone e uccide uccelli, pesci, insetti e fauna selvatica. (Will Tuttle)
  • – Agricoltura biologica, dice?
    – Un'agricoltura che dà la vita! Un'agricoltura che usa la logica! [ride] Ma questo è un gioco di parole... Mh! Biologici sono i materiali. Usando tipo il compost, sarebbe un'agricoltura che usa il meno possibile di pesticidi e fertilizzanti chimici.
    – Ah, ne ho sentito parlare. Tipo senza pesticidi o a bassi pesticidi?
    – Ah, ma non si tratta di definizioni così in negativo. Si tira fuori la forza vitale insita negli esseri viventi stessi. Diciamo che l'uomo dà solo un supporto in questo. Si tratta di un'agricoltura ganza! (Pioggia di ricordi)
  • Al supermercato abbiamo visto tutte la frutta e la verdura biologica, quella che ti guarda attorniata da un alone di santità, piena di salute e con un prezzo da capogiro. [...] Chi compra biologico ha i suoi buoni motivi. Primo, i prodotti biologici sostengono i contadini locali, che vengono pagati più equamente. La frutta e la verdura biologica, inoltre, è migliore anche per voi. Gli studi hanno dimostrato che le sostanze chimiche e i pesticidi rimangono anche sulla frutta e sulla verdura lavata. I contadini biologici si danno parecchio da fare per ottenere la certificazione di coltivatore biologico – ci vogliono ben tre anni – e sostenere i loro sforzi significa sostenere anche la causa più grande di un pianeta verde e pulito.
    In un mondo perfetto compreremmo solo prodotti biologici. (Tosca Reno)
  • C'è un settore del mondo dell'agricoltura, che è quello della filiera biologica, che viene assolutamente trascurato. Vorrei ricordare che il settore dell'agricoltura e, in modo particolare, del biologico, del chilometro zero, è tutta quella parte dell'agricoltura italiana che è l'agricoltura di qualità. La nostra agricoltura, lo sappiamo tutti, è difficile che possa competere con le grandi produzioni agricole sulle quantità. (Filiberto Zaratti)
  • Chi sceglie il cibo biologico desidera evitare rischi non necessari e ritiene che i metodi di produzione naturali siano più salutari. Tale convinzione ha ricevuto ulteriore conferma dall'epidemia della mucca pazza in Europa e dalla conseguente scoperta che il bestiame allevato con metodi intensivi è nutrito con residui di macellazione. Mangiando la carne di questi animali, almeno 150 persone, e secondo alcuni molte di più, hanno contratto una malattia mortale dal decorso relativamente lento. Non c'è dunque da meravigliarsi che milioni di consumatori abbiano deciso che i metodi tradizionali possono essere più sicuri, soprattutto per quanto riguarda i propri figli. (Come mangiamo)
  • È bene [...] se possibile scegliere verdure coltivate secondo l'agricoltura biologica, anche se sono più difficili da trovare e più care. È sempre meglio consumare una minore quantità di un prodotto ma di migliore qualità; alla fine il costo è identico. (Michel Montignac)
  • Esisteva un vecchio conflitto tra l'agricoltura chimico-industriale e quella biologica. Ora ne sta emergendo uno nuovo tra agricoltura autenticamente biologica, che si basa su piccole fattorie biodiverse, e una pseudobiologica, basata sulle monocolture di grandi fattorie che producono per l'esportazione. L'autentica agricoltura biologica è fondata sulla biodiversità, sulle piccole fattorie familiari, sui mercati locali e sul commercio equo. (Vandana Shiva)
  • Gli alimenti biologici non sono semplicemente cibi coltivati senza pesticidi o fertilizzanti chimici: hanno qualcosa in più. Occorrono anni per bonificare un terreno deprivato o avvelenato chimicamente. Le condizioni del suolo al momento dell'utilizzo, come quel suolo è stato utilizzato o se ne si è abusato in precedenza, determinano il numero di anni che occorreranno per riportarlo a uno stato di fertilità naturale con l'utilizzo di compost e buone pratiche agricole. Solo allora il terreno sarà veramente pronto per accogliere i semi che cresceranno meravigliosamente e le piante che terranno lontani in maniera naturale insetti, germi e altri malanni – proprio come un corpo sano tiene lontane le malattie. (Norman W. Walker)
  • Il contadino che coltiva su terre inquinate e usa acqua contaminata non rientra nel biologico, anche se per molti vale il detto "L'ho preso dal contadino, più biologico di così!". (Mario Tozzi)
  • L'agricoltore biologico tratta il terreno come una «comunità vivente» e usa tecnologie avanzate per arricchire la flora microbica che rilascia, trasforma e trasferisce gli elementi nutritivi, sempre con l'idea di lavorare insieme alla natura e non di tenerla a bada. (Jeremy Rifkin)
  • L'agricoltura biologica ha un approccio sistemico, utilizzando le conoscenze di botanici patologi e genetisti, entomologi, microbiologi, allevatori e altri, per riorganizzare la terra in miniecosistemi, costituiti da reti di relazioni simbiotiche che interagiscono creando una comunità totale.
    La scienza dell'agricoltura biologica mette in discussione tutto ciò che l'Illuminismo ha definito come modo di funzionamento della scienza: abbiamo sempre pensato alla scienza come a uno strumento per sfruttare le ricchezze della natura; oggi, una nuova generazione di scienziati ha in mente qualcosa di completamente diverso, cioè usare la scienza per ristabilire rapporti ambientali e costruire comunità naturali. (Jeremy Rifkin)
  • L'agricoltura organica è un sistema agricolo che promuove una produzione ambientalmente, ecologicamente e socialmente sana di cibi, tessuti, legno ecc. In questo sistema la fertilità del suolo è vista come la chiave per il buon esito della produzione. Lavorando con le proprietà naturali delle piante, degli animali e del paesaggio, i coltivatori organici si pongono l'obiettivo di ottimizzare la qualità in tutti gli aspetti dell'agricoltura e dell'ambiente. (Federazione internazionale dei movimenti per l'agricoltura biologica)
  • La domanda di cibi locali per ridurre i food-miles e per creare una catena alimentare più domestica ha creato una nuova dicotomia tra "biologico" e "locale". La mia opinione è che si tratti di una falsa dicotomia. Biologico significa integro e salutare, per la salute della terra e del nostro corpo. Il cibo che potrebbe essere coltivato nell'orto vicino a casa, ma che invece è importato da paesi lontani migliaia di miglia non è biologico secondo i parametri dell'ecologia. (Vandana Shiva)
  • La scienza può pure continuare con la sua vaghezza; il senso comune mi dice però che il cibo biologico è meglio, meglio in ogni caso di quello cresciuto a furia di organofosfati, antibiotici, ormoni della crescita, cadmio, piombo e arsenico (l'epa permette l'impiego di scorie tossiche nei fertilizzanti) e con i fanghi di depurazione e il mangime formato da brandelli sminuzzati di altri animali e dal loro stesso letame. (Michael Pollan)
  • Per me essere vegetariani comporta anche azioni responsabili in vari settori economici: come acquistare prodotti da commercio equo e solidale o da agricoltura biologica, mai da produzioni convenzionali o intensive. [...] Certo, essere vegetariani migliora la salute e allunga la vita. Ma sempre solo se si mangiano prodotti sani e biologici, altrimenti si assumono pesticidi e veleni. (Monica Cirinnà)
  • Se [le piante] vengono coltivate biologicamente con metodi sostenibili e su piccola scala, vediamo una terra feconda e fertile che affida cibi sani e deliziosi a mani che lavorano con cura e in armonia con i ritmi della natura. (Will Tuttle)
  • Una delle innovazioni fondamentali del cibo biologico è appunto un maggior scambio di informazioni tra produttore e utente finale, un pizzico di storia del prodotto ad accompagnare il crudo numero. L'etichetta attestante l'origine biologica racconta qualcosa sul modo in cui un particolare alimento è stato prodotto; acquistandolo, il consumatore segnala a sua volta al contadino che preferisce i pomodori coltivati senza quei dannosi pesticidi o che vuole dare al suo bimbo latte proveniente da vacche non gonfiate con l'ormone della crescita. La parola «biologico» si è dimostrata una delle più forti nel mondo del commercio al dettaglio: senza nessun aiuto governativo, produttori e consumatori, uniti in questo modo, hanno messo in piedi un settore che vale undici miliardi di dollari e che ha i tassi di crescita più elevati dell'intero comparto alimentare. (Michael Pollan)
  • Che cos'è l'agricoltura biologica e biodinamica dei nostri anni, peraltro in straordinaria espansione, soprattutto in Italia, se non un'altra strada, un'alternativa produttiva in cammino con notevoli possibilità di competizione e di affermazione? Dalla sua parte non sta soltanto l'indiscutibile e universalmente riconosciuta superiorità dei suoi prodotti. Superiorità in termini di caratteristiche organolettiche dei frutti e delle verdure, di salubrità, di potere vitaminico, di ricchezza minerale e forza biologica, come gli esperimenti condotti nelle aziende biodinamiche hanno mostrato già a partire dagli anni venti del Novecento. Ma dalla sua parte stanno risultati economici positivi già sperimentalmente acclarati.
  • In realtà i prodotti biologici risultano spesso oggi più costosi degli equivalenti industriali, per la limitatezza dell'offerta, dovuta alle dimensioni ancora ristrette delle produzioni organiche. Spesso per alcune colture, liberati dall'obbligo di intensive concimazioni, dalla necessità di continue lavorazioni del terreno, da ripetuti interventi antiparassitari, gli agricoltori biologici hanno minori costi aziendali e potrebbero vendere a prezzi ancora più contenuti rispetto ai loro concorrenti. Come in certi ambiti locali, del resto, avviene.
  • L'agricoltura biologica non è un ritorno al passato, la semplice nostalgia dell'«agricoltura della nonna». Come abbiamo visto essa è figlia di un diverso percorso della scienza contemporanea. Ad essa oggi deve essere fornita la possibilità di proseguire nella sua ricerca fondamentale: combinare l'attività produttiva con il rispetto degli equilibri naturali, chiamando la natura a fare la sua parte, a cooperare con costi sempre più ridotti nella creazione di beni e prodotti. Un vecchio e nuovo sapere, dunque, che guardi al mondo fisico, certo, con finalità utilitarie, ma che ne riconosca la complessità e la indivisibilità, in grado di valutarlo quale patrimonio collettivo dell'umanità, da conservare, valorizzare e tramandare alle prossime generazioni.
  • Dal punto di vista del consumatore [...] i prodotti biologici non sembrano necessariamente più sicuri di quelli convenzionali e non presentano migliori qualità nutrizionali. Ma quanto costano? Diverse analisi di mercato mostrano che i prodotti biologici sono nettamente più cari rispetto agli altri. Pur essendoci una grande variabilità tra i vari tipi di articoli considerati, mediamente il loro prezzo è circa il doppio rispetto a quelli ottenuti con l'agricoltura tradizionale. [...] Si potrebbe comunque pensare che il maggior costo possa essere accettato perché l'agricoltura biologica, pur non offrendo particolari vantaggi diretti al consumatore, potrebbe avere un minor impatto ambientale e, comunque, effetti positivi dal punto di vista ecologico. È vero? [...] l'agricoltura biologica ha in generale minor impatto ambientale per unità di superficie utilizzata. Ma poiché le sue rese per unità di superficie sono generalmente inferiori, questo non è vero per l'unità di prodotto ottenuta. Evidentemente il fattore corretto da prendere in considerazione è proprio l'unità di prodotto ottenuta. L'agricoltura biologica quindi non ne esce molto bene. [...] Non bisogna inoltre dimenticare che anche l'estensione della superficie coltivata è di per sé un importante fattore di impatto ambientale. Per ottenere terreni coltivabili occorre infatti disboscare. In definitiva quindi se tutta l'agricoltura mondiale diventasse biologica, per mantenere la stessa attuale produzione, occorrerebbe danneggiare la natura molto più di quanto non si faccia oggi con l'agricoltura tradizionale.
  • Già l'espressione "agricoltura biologica" merita qualche considerazione. Qualsiasi tipo di pratica agricola ha a che fare con piante o animali, quindi esseri viventi. Di conseguenza l'agricoltura, in qualunque modo venga praticata, è necessariamente biologica. Un'agricoltura non biologica sarebbe un nonsenso. [...] Uno dei cavalli di battaglia degli agricoltori biologici è proprio il loro rifiuto di utilizzare sostanze chimiche di sintesi. A questo proposito va però sottolineato che qualsiasi sostanza esistente è necessariamente una sostanza chimica perché fatta di molecole, a loro volta fatte di atomi. Ciò che determina le proprietà di una sostanza è esclusivamente la sua struttura molecolare, indipendentemente dal modo in cui la molecola sia stata ottenuta. L'enfasi messa dall'agricoltura biologica nel rifiutare le sostanze chimiche di sintesi appare quindi abbastanza discutibile. I rischi (o i pregi) di una sostanza sono del tutto indipendenti dal fatto che essa sia naturale o artificiale.
  • Per millenni l'agricoltura è stata forzatamente biologica, semplicemente perché non esistevano alternative. Questo determinò un sostanziale immobilismo nella produzione agricola, con gravi conseguenze sulla qualità della vita della popolazione che, molto spesso, non disponeva di adeguate risorse alimentari. L'attuale moda che invita a tornare a una agricoltura antica non ha alcuna motivazione razionale. Essa appare semplicemente una delle tante ondate emozionali che la società moderna si può concedere, grazie al livello di benessere che ha raggiunto, per merito del tanto deprecato progresso scientifico-tecnologico. Le uniche motivazioni comprensibili sono quelle dei produttori che, buttandosi nel redditizio mercato del biologico, vedono aumentare considerevolmente le proprie entrate. Ma in una valutazione più generale, l'agricoltura biologica appare una scelta completamente irrazionale.
  • Un altro punto debole dell'agricoltura biologica riguarda la concimazione del terreno. [...] essa rifiuta ogni fertilizzante di sintesi e accetta solamente concimi naturali quali letame e sovescio. Un elemento nutritivo particolarmente importante per le piante è l'azoto. Esso costituisce circa i quattro quinti dell'atmosfera terrestre, ma non può essere direttamente utilizzato né dalle piante né dagli animali. Solamente alcuni microorganismi (Rhizobium leguminosarum) riescono a fissare l'azoto atmosferico e a convertirlo in azoto assimilabile dalle piante. Tali microorganismi si ritrovano nell'apparato radicale delle leguminose. Tuttavia la quantità di azoto fissato da questi microorganismi non è affatto sufficiente per sostenere la produzione agricola mondiale. Grazie alla chimica, l'uomo è però riuscito a trasformare l'azoto atmosferico in ammoniaca (processo Haber Bosch) e in nitrati, entrambi utilizzabili dalle piante. È stato stimato che attualmente oltre la metà dell'azoto utilizzato dalle piante coltivate di tutto il mondo è di origine sintetica. I sostenitori dell'agricoltura biologica affermano che l'utilizzo del letame possa ampiamente soddisfare il fabbisogno di azoto delle colture. Tuttavia, in questa affermazione trascurano un piccolo particolare. L'azoto che si ritrova nelle deiezioni del bestiame non viene prodotto da quest'ultimo (che, al pari delle piante, è incapace di fissare l'azoto atmosferico). Esso deriva da ciò che il bestiame mangia e i foraggi e i mangimi sono a loro volta prodotti utilizzando fertilizzanti azotati di sintesi. Quindi, indirettamente, anche gli agricoltori biologici beneficiano dei tanti deprecati fertilizzanti "chimici". Se questi ultimi venissero completamente eliminati, come auspicano i fautori del biologico, l'agricoltura biologica non disporrebbe affatto di quantità di azoto sufficienti per essere praticata.

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