Michael Pollan

giornalista statunitense

Michael Pollan (1955 – vivente), giornalista e saggista statunitense.

Michael Pollan nel 2008

Citazioni di Michael Pollan modifica

  • Affermare che le piante creano la vita dal nulla non è una figura retorica.[1]
  • La caffeina si propone quotidianamente come la soluzione ottimale al problema che la caffeina crea.[2]
  • La monocoltura sta alla radice di tutti i problemi che attanagliano il contadino moderno.[3]
  • La scienza può pure continuare con la sua vaghezza; il senso comune mi dice però che il cibo biologico è meglio, meglio in ogni caso di quello cresciuto a furia di organofosfati, antibiotici, ormoni della crescita, cadmio, piombo e arsenico (l'epa permette l'impiego di scorie tossiche nei fertilizzanti) e con i fanghi di depurazione e il mangime formato da brandelli sminuzzati di altri animali e dal loro stesso letame.[4]
  • Le piante sono il grande simbolo della modernità.[5]

Il dilemma dell'onnivoro modifica

  • Mentre le altre piante domestiche riescono in qualche modo a riprodursi senza assistenza, il mais, con la sua spiga così particolare, nel corso della sua evoluzione si è gettato completamente tra le braccia del genere umano. A non poche società del passato l'adorazione del mais è parsa cosa giusta, ma forse dovrebbe essere l'esatto opposto: per la pianta siamo noi gli esseri indispensabili.
  • La vita breve e infelice di un manzo ingrassato a furia di mais in un allevamento intensivo rappresenta il trionfo supremo della logica industriale rispetto a quella evolutiva.
  • Una delle innovazioni fondamentali del cibo biologico è appunto un maggior scambio di informazioni tra produttore e utente finale, un pizzico di storia del prodotto ad accompagnare il crudo numero. L'etichetta attestante l'origine biologica racconta qualcosa sul modo in cui un particolare alimento è stato prodotto; acquistandolo, il consumatore segnala a sua volta al contadino che preferisce i pomodori coltivati senza quei dannosi pesticidi o che vuole dare al suo bimbo latte proveniente da vacche non gonfiate con l'ormone della crescita. La parola «biologico» si è dimostrata una delle più forti nel mondo del commercio al dettaglio: senza nessun aiuto governativo, produttori e consumatori, uniti in questo modo, hanno messo in piedi un settore che vale undici miliardi di dollari e che ha i tassi di crescita più elevati dell'intero comparto alimentare.
  • Il genio del capitalismo è riuscito a ricreare nei supermercati e nei fast-food uno stato simile a quello di natura, riportandoci in un ambiente incomprensibile e nutrizionalmente ostile, ancora una volta sotto l'ombra del dilemma dell'onnivoro.
  • L'industrializzazione violenta degli animali in America è un fenomeno abbastanza nuovo, circoscritto ed evitabile: nessuna altra nazione al mondo alleva e macella le bestie con i nostri procedimenti così intensivi e brutali. Allo stesso modo, nessun'altra società è mai vissuta così distante dalle specie di cui si nutre. Se le pareti dell'industria delle carni diventassero trasparenti, in modo reale o metaforico, smetteremmo presto di nutrire, uccidere e consumare gli animali come facciamo ora.

Note modifica

  1. Citato in AA.VV., Il libro della biologia, traduzione di Anna Fontebuoni, Gribaudo, 2022, p. 52. ISBN 9788858039595
  2. Da The invisible addiction: is it time to give up caffeine?, Guardian, 6 luglio 2021; citato in Non sappiamo stare senza caffè, ilpost.it, 13 luglio 2021.
  3. Citato in Richard Walker, The Conquest of Bread, New Press, New York, 2004; citato in Raj Patel, I padroni del cibo, traduzione di Giancarlo Carlotti, Feltrinelli, Milano, 2008, p. 222. ISBN 978-88-07-17156-7
  4. Da Behind the Organic-Industrial Complex, The New York Times, 13 maggio 2001; citato in Peter Singer e Jim Mason, Come mangiamo, traduzione di Francesca Tondi, il Saggiatore, Milano, 2011, p. 232. ISBN 978-88-565-0241-1
  5. Da L’intelligenza delle piante, Internazionale, n. 1042, 14 marzo 2014, p. 42.

Bibliografia modifica

Filmografia modifica

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