Citazioni sulla sifilide.

Trattamento di pazienti affetti da sifilide nel '400

Citazioni modifica

  • Agli inizi, dai 13 ai 19 anni, è lì che c'è tutta la corruzione. Queste persone trascurano tutto questo, giusto? C'è più sifilide tra la gente dai 13 ai 19 di quanta ce ne sia in ogni altro gruppo, ma loro non lo dicono mai. (Bob Dylan)
  • Ben sapendo che come questa lue può talvolta celarsi sotto la maschera di un' affezione qualunque, cosi essa può viziare qualsivoglia viscere. (Giovanni Battista Morgagni)
  • Bisogna considerare che la terribile diffusione [nel Cinquecento] di quella malattia, allora incurabile, apre grossi problemi di natura sociale oltre che etica. I malcapitati infatti vengono respinti dalle famiglie e dalle normali organizzazioni sanitarie. Coperti di piaghe e nell'impossibilità di guadagnarsi la vita, essi sono veri e propri morti civili, cui il papa [Leone X] guarderà con umanità e, in qualche modo, con rispetto. (Ludovico Gatto)
  • C'è un'incapacità nell'uomo, innata, a separar l'età dall'avarizia, più che non a tenere separata la carne giovane dalla lussuria; ma l'una è castigata dalla gotta, l'altra dalla sifilide; ma i mali che sono già per lui codesti due mi dispensano dall'indirizzargli anche tutte le mie maledizioni... (William Shakespeare)
  • Chi primo il sangue sparso | Al Re porgeva, ed are al monte in cima, | Sifilo n'ave turpe scabbia in dosso. | Primo convulse membra, e notti insonni | Ei s'ebbe, e il morbo da lui primo il nome, | Cui sifilide dir piacque ai coloni. | E già la peste rea le città tutte | Coglie e il Re stesso: indi a cercar d'America | Vanno la Ninfa nel Cartesio bosco. (Girolamo Fracastoro)
  • Colui che conosce la sifilide, conosce la medicina. (William Osler)
  • È buffo, sai: dello scorbuto la cura è la cosa più piacevole; ma se ti prendi la sifilide da una puttana e devi prendere il mercurio, è più piacevole prendersi la malattia che curarla. (Assassin's Creed IV: Black Flag‎)
  • – È strano. È sparita un'altra scatola di Salvarsan. Ne sai qualcosa?
    – Salvarsan?
    – È un farmaco per la sifilide.
    – Quindi?! Cosa ti fa pensare che io ne sappia qualcosa? Mi stai accusando di qualcosa? Non sono caduta così in basso. Se faccio cose che possono farmi contrarre la sifilide, perché sarei così povera? (Il duello silenzioso)
  • Era una cosa indispensabile, nel migliore dei mondi, un ingrediente necessario: perché se Colombo non avesse preso in un'isola dell'America questa malattia che avvelena la sorgente della generazione, che spesso anzi impedisce la generazione stessa, e che, evidentemente, si oppone al grande fine della natura, non avremmo né cioccolata né cocciniglia; bisogna poi osservare che nel nostro continente, fino a oggi, questa malattia è tipicamente nostra, come la controversia. Turchi, Indiani, Persiani, Cinesi, Siamesi, Giapponesi, non la conoscono ancora: ma c'è ragion sufficiente che debbano conoscerla a loro volta fra qualche secolo. Nel frattempo ha fatto meravigliosi progressi fra noi, e soprattutto in quei grandi eserciti composti di onesti mercenari beneducati che decidono del destino degli Stati; si può affermare che, quando trentamila uomini combattono in battaglia campale contro eserciti di egual numero, ci siano circa ventimila impestati per parte. (Voltaire)
  • Il male cosiddetto francese non accorcia la vita quando si è capaci di guarirne; lascia solo delle cicatrici. Ma di queste ci si consola facilmente pensando che ce le si è procurate col piacere, come i soldati si compiacciono dei segni delle ferite. (Giacomo Casanova)
  • La civilizzazione marcia di pari passo con la sifilide. (James V. Hart)
  • La Doralice a un medico promese | dargli una chiavatura a tutto pasto, | se guarito le avesse il mal Francese, | che 'l fegato e 'l polmon le aveva guasto; | quel fè tutta la cura a proprie spese: | ma alfin lei si morì fra quel contrasto. | Tenetur nè la figlia, come erede, | dargli la chiavatura ch'egli chiede? (Pietro Aretino)
  • La felicità non è ereditaria, la lue[1] sì, il cancro forse. (Marcello Marchesi)
  • La sifilide si può trasmettere anche involontariamente alla propria moglie, e per eredità ai figli, i quali se non muoiono, come ordinariamente avviene, trascinano l'esistenza miseramente, sono incapaci di lavorare e portano per tutta la vita l'impronta della malattia dei genitori. Per tal motivo il sifilitico non dovrà contrarre matrimonio se non dopo 3 o 4 anni di cura continua e fatta da medici, non da empirici. (Libretto personale del Regio Esercito Italiano)
  • Le malattie veneree più gravi sono la sifilide e la blenorragia. Colpiscono la pelle, le mucose, gli organi interni, cagionando malattie talvolta mortali. (Libretto personale del Regio Esercito Italiano)
  • Nella società dell'avvenire, i padri potranno trasmettere ai figli soltanto il cancro e la sifilide. (Mario Missiroli)
  • Non c'è lue senza re. (Marcello Marchesi)
  • Quello la sua malattia se l'è portata addosso dalla Francia, e la vuol rinfrescare qui da noi. So che verrà a cercare l'ombra nostra per sciorinar la sua corona al sole.[2]
  • [I Belgi] Se prendono talvolta la sifilide | Lo fanno per assomigliare ai Francesi. (Charles Baudelaire)
  • Si tratta piuttosto di una infezione. Che deve interessare la medicina. Ci troviamo in presenza di una recrudescenza di quel triste fenomeno che si chiamava "il complesso del sifilitico". Ben noto ai medici ed ai trattati di medicina del primo Novecento. Quando la sifilide imperversava e faceva veramente paura. Il cosiddetto "mal francese" (Syphillis sive de morbo gallico suonava il titolo del famoso poemetto cinquecentesco di Girolamo Fracastoro: mentre i francesi ne davano la colpa ai napoletani e tutti insieme agli abitanti dell'America, appena scoperta) il mal francese, dicevo rappresentava un incubo per ogni persona, per ogni famiglia. Pare che il nonno di quel tale sia morto non già di polmonite, ma di sifilide, si sussurrava. Pare che anche sua sorella, quella che dicono suicidata, fosse affetta da quel venereo male, si insinuava sottovoce. Si diceva ancora, – e i libri di medicina lo raccontavano – che il sifilitico vero e proprio, nell'ansia di vendicarsi del mondo, lasciava in giro di nascosto, da vero untore, delle tracce fisiologiche – vuoi liquide, vuoi solide – della sua malattia. (Beniamino Placido)
  • Sifilide, paura della "malattia vergognosa". Trasmessa per contagio genitale, per contatto sessuale con "femmine da coito impuro", era considerata morbosa per il corpo e peccaminosa per l'anima. Era non solo una infermità, ma anche una colpa, cui corrispondeva la paura di perdere la vita terrena e anche la vera vita nell'oltretomba. (Giorgio Cosmacini)
  • Sono nato da un padre sifilitico (tabetico). Divenne cieco (lo era all'atto del mio concepimento) e quando avevo due o tre anni, a causa della stessa malattia, rimase paralizzato. (Georges Bataille)

Dr. House - Medical Division modifica

  • [House rivolto a Giorgia[3]] Il fatto che il centro del piacere sessuale della sua corteccia cerebrale sia sovrastimolato dalle spirochete[4] non è una buona base per un rapporto, l'ho imparato a mie spese! (prima stagione)
  • [3] Le ridò la ricetta che mi ha prescritto. Non è probabile che possa contagiare qualcuno alla mia tenera età.
    – No, ma può anche morire.
    – Beh, deve succedere prima o poi. Sinceramente non voglio giocare a canasta per il tempo che mi resta da vivere. Io adoro queste sensazioni che mi fanno sentire viva e mi piace anche rendermi ridicola con qualche bel giovane dottore!
    – Crede davvero che le avrei prescritto questa se le impedisse di flirtare con me?
    – Beh, ma se mi curo allora...
    – Se si cura le spirochete[4] moriranno tutte, ma quella piccola porzione di cervello che è stata danneggiata non ricrescerà: è un danno permanente... ragion per cui è costretta a star bene per tutta la vita!
    [...]
    – Però quando non sarò più contagiosa... tornerò in ospedale a fare un check-up! [Strizza l'occhio con aria giovanile] (prima stagione)

Note modifica

  1. Altro nome con cui è nota la sifilide.
  2. La malattia cui si riferisce è propria la sifilide, nota anche come "mal francese". "Sciorinar la sua corona al sole" vuol dire "spendere i suoi denari". La "corona" infatti è il denaro per antonomasia. Il "sole" era simbolo frequente nelle insegne dei bordelli in Inghilterra. Ma crown ha, tra i vari significati, anche quello di "zucca pelata" (la calvizia era un frequente effetto della sifilide). La Mezzana quindi, con le stesse parole, vuole anche intendere che il sifilitico cavalier francese, oltre a spendere le sue corone, verrà anche a spandere la sua malattia.
  3. a b Giorgia è un'ottantaduenne con una sovrastimolazione del centro del piacere sessuale dovuta ad un danno cerebrale causato dalla sifilide contratta in gioventù.
  4. a b L'agente eziologico della sifilide è una spirocheta, il Treponema pallidum.

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