Serie A 1989-1990
88ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio (la 58ª a girone unico)
Citazioni sul campionato italiano di Serie A 1989-1990.
- Il cuore di Napoli batte forte, per questo bis. È un raddoppio ricco di almeno un paio di novità rispetto alla prima volta. Intanto, la gioia esplode con una vitalità quasi inconsulta, grazie alla sua imprevedibilità: non solo i critici, evidentemente, ritenevano che per un altro scudetto il Napoli avrebbe dovuto attendere... secoli migliori. La Grande delusione dell'88 aveva alimentato uno scetticismo di fondo che in qualche modo avviliva anche il tifo più genuino e ottimista. [...] La scarsa spettacolarità della squadra, raramente dedita a geometrie convincenti e quasi sempre in sella al cavallo bizzarro delle invenzioni dei suoi fantastici offensivi, aveva accentuato il senso di disagio del pubblico. Quando un nuovo sorpasso si è profilato all'orizzonte, con Milan nuovamente scatenato come due anni fa in una folle rincorsa, la sorte è sembrata segnata. Per questo la gioia, oggi, esplode ancora più sentita. [...] L'onta dell'88, finalmente, è lavata. Le bandiere inneggianti al bis, già preparate allora e poi mestamente riposte all'ultimo istante, sono tornate alla luce, mescolandosi coi nuovi stendardi in una felicità orgogliosa di gridarsi in faccia al mondo. (Carlo Felice Chiesa)
- Il più ipocrita gioco delle parti [...] regge le sorti del calcio nostro. Io non mi stanco di divertirmi e sollazzarmi alle letture, varie e istruttive, secondo le quali il Napule ha trionfato perché più «fresco» del Milan, logoro dall'uso; tesi confortata dal santone in seggiolone, Giannibrerafucarlo, il quale ha esultato in tutte le guise del suo stile colto; io scrivo semplicemente, per chi legge: la vittoria del Napoli in campionato è un passo indietro della cultura sportiva in Italia. La cultura sportiva del paese non è Brera. Lo è stato in altri momenti, ma non lo è oggi. Il calcio, in Italia, ha saltato il fosso della «difesa e contropiede» e guarda al futuro con prospettive di reale progresso se l'esempio di Berlusconi e company sarà raccolto. [...] abbiamo tanto amato le idee nuove (e rivoluzionarie) di un calcio finalmente aperto alla gloria del gregariato, il calcio collettivo, delle barriere... architettoniche divelte, il calcio veramente europeo, dell'asso che sgobba come il gregario: è stato solo un sogno, la vittoria del Napule dimostra che almeno in Italia il calcio non sarà mai una cosa seria. (Vladimiro Caminiti)
- In alto le bandiere e i canti per il Napoli campione d'Italia! [...] Partito per travolgere, anzi strangolare tutti, il truculento Milan [...] ha perduto occasioni clamorose. [...] Sacchi ha trascurato in partenza la possibilità di pareggiare: ha solo contemplato la vittoria. Con questo spirito preconcetto, non poteva che finir male. [...] Il Milan ha subito voluto forzare. L'inaudito distacco di sei punti lo ha spronato a soffrire più del debito. Ha peccato [...] di eretismo podistico. [...] Era facile prevedere che [...] avrebbe finito per sfiatarsi irreparabilmente. Il ritmo folle, mal distribuito, gli ha permesso una rimonta dalla quale si sono atterriti un po' tutti, meno il Napoli. Bigon non ha mai alzato la voce. Proclamandosi allievo del primo convinto italianista, [...] Nereo Rocco, ha dato a noi la certezza che il più saggio nell'interpretare le difficoltà del campionato era lui e non altri. [...] Il gioco del Napoli ha raramente incantato gli esteti, ma che il suo tono montasse di settimana in settimana era possibile intuire dalle reazioni dell'ineffabile Maradona. Il sublime gaglioffo criollo ha dosato la preparazione in modo da presentarsi [...] ai Mondiali nella miglior condizione possibile. Di colpo se n'è dovuto accorgere il Napoli. Mentre al Milan era mancato il genio ineguagliabile di Gullit, alla sua [...] rivale si offriva di bel nuovo pimpante la volontà inventiva di Maradona, miracolosamente tornato ai suoi livelli più alti. Bigon ne ha gioito in tutta modestia, senza ascrivere a proprio merito quella prodezza insigne. [...] Chi ci conosce italianisti perfino ostinati, al punto da provocare incivili reazioni di tifo, sa pure che la vittoria del Napoli è anche la nostra. [...] è l'ideologia in sé che ha premiato il cronista con il secondo scudetto di Ferlaino e dell'italianista Bigon. (Gianni Brera)
- Proprio Maradona ha già definito meno bello questo scudetto, rispetto al primo arrivato sotto il Vesuvio. Meno bello per le polemiche, i sospetti, le risse verbali e no che l'hanno caratterizzato. Il Milan si sente scippato, il Napoli legittimo vincitore, il tempo smusserà gli spigoli ma intanto la Lega Lombarda ha calcolato circa 50 mila voti in più, perché naturalmente [...] il discorso calcistico s'è allargato e infiammato nei soliti rimbalzelli Nord-Sud. Questo campionato è stato tutto il contrario di quel che doveva e voleva essere. Colpa anche di un calendario troppo fitto, con quasi tutti i mercoledì occupati, e il nostro calcio non è ancora attrezzato, nella testa e negli organici, per reggere tre partite in una settimana. (Gianni Mura)
- Quello scudetto me lo ricordo bene per vincerlo dovetti impegnarmi molto. [...] Fu importante la partita Verona-Milan. Allacciai buoni rapporti con il designatore Gussoni. Il Milan aveva un arbitro molto amico: Lanese, detto "milanese". A noi, invece, era molto vicino Rosario Lo Bello e lo era perché meridionalista convinto. Il campionato si decise il 22 aprile: il Milan giocava a Verona, Gussoni designò Lo Bello per quella partita; successe di tutto, espulsioni, milanisti arrabbiati che scaraventavano le magliette a terra: persero 2-1. Noi vincemmo serenamente a Bologna per 4-2 e mettemmo in tasca tre quarti di scudetto. [«E la monetina di Alemao [in Atalanta-Napoli]?»] Fu colpito, forse ingigantimmo l'episodio, ma la partita era comunque già vinta a tavolino. Facemmo un po' di scena. L'idea fu di Carmando [il massaggiatore]. Alemao all'inizio non capì, lo portammo di corsa in ospedale, gli feci visita e quando uscii dichiarai addolorato ai giornalisti: "Non mi ha riconosciuto". Subito dopo scoppiai a ridere da solo, perché Alemao era bello e vigile nel suo lettino. Ma non è finita qui: il giocatore dopo un po' ha abbracciato un'altra religione, mi sembra quella evangelista, secondo la quale la bugia è il peccato più grande. E Alemao oggi vive con quel tormento dentro. (Corrado Ferlaino)
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