Sceneggiatore

colui che scrive sceneggiature
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Citazioni sullo sceneggiatore.

Sceneggiatori

Citazioni

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  • [«Perché ha deciso di diventare una sceneggiatrice?»] È quello che vorrei chiedere a tutte le persone che lavorano con le parole. Non è un mestiere facile; quando pubblichi qualcosa, o scrivi una sceneggiatura, lo condividi con gli altri e sai che, per questo, verrai giudicato. Non sei un dottore o un avvocato. La tua giornata non finisce quando vai a casa. Se ti dici a qualcuno che sei uno scrittore, finirà inevitabilmente per dirti se ha amato o odiato quello che hai scritto. [«Non ci sono barriere»] Tutti sono pronti a offrirti il loro punto di vista, e finisci per sentirti vulnerabile. Soprattutto se sei una persona particolarmente introversa. Ma forse è stata proprio la mia timidezza a portarmi a scegliere questa carriera. Uso la scrittura per sentirmi meno sola. Avere una conversazione con qualcun altro può essere spaventoso, ma quando leggo posso lasciarmi andare. (Lisa Joy)
  • Gli sceneggiatori vanno e vengono, ma non possono cambiare la fine del film. (Mystica, Mystique)
  • Il mestiere dello sceneggiatore è un lavoro. Non ci si può improvvisare, e spesso si fraintende il fatto di sapere scrivere bene, con il fatto di poter scrivere una sceneggiatura. La tecnica non va snobbata, perché spesso ci sono buone idee e buoni spunti, ma poi non vengono sviluppati come temi e contenuti fino alla fine del film. Questa è una cosa che si impara studiando, con l'umiltà. L'emozione e i sentimenti poi vanno messi dopo. Perché le regole servono poi a saperle anche rompere. [...] ma con consapevolezza. Perché i fili vanno sempre tenuti, per poi saper riunirli. (Giulia Steigerwalt)
  • Lo sceneggiatore è un tale che attacca il padrone dove vuole l'asino. (Ennio Flaiano)
  • Martin Scorsese non ha neanche scritto il film, ho mancato di rispetto allo sceneggiatore.
    – Harvey, chi se ne frega dello sceneggiatore!
    – Su questo hai ragione! (Suits)
  • Quale ironia! La mia crociata contro la televisione è finita in maniera così scontata! Che sarebbe potuta scaturire dal computer dello sceneggiatore più imbranato di Hollywood! (I Simpson)
  • Sono uno zero spaccato... Ci sono sceneggiatori di fiction locali che sono molto più importanti di me... (Futurama)
  • Sto pagando fior di quattrini a voi sceneggiatori, e per cosa? Tutto quello che fate è cambiare le parole. (Samuel Goldwyn)
  • Vado dagli sceneggiatori, che sono pazzi ma per lo meno non lanciano i vasi. (Psych)
  • [La puntata comincia con l'intervista di uno sceneggiatore di fiction pentito con il volto oscurato e la voce camuffata in una trasmissione televisiva]
    – Ci vuol dire quando ha cominciato?
    – Erano i primi anni Novanta e eravamo tanti... molti di noi forse nemmeno si rendevano conto di quello che stavano facendo. Sai... soldi facili e la quasi certezza dell'impunità ci hanno spinto a fare cose terribili.
    – Quali sono le fiction di cui oggi più si pente?
    – Preferirei non fare nomi come le dicevo ma... ho fatto cose molto brutte.
    – Ha lavorato per la soap opera? Per Un posto al sole?
    – Le soap opera le ho fatte praticamente tutte, tranne Un posto al sole che era della colonna napoletana. Ma in tutta onestà se me l'avessero offerta avrei scritto anche quella!
    – Cosa vuole dire ai parenti delle vittime? [viene inquadrato una signora morta su una poltrona, davanti a un televisore]
    – Non posso chieder loro di perdonarmi. Sono cose che uno si porta dietro per tutta la vita con cui è giusto fare i conti fino in fondo.
    – E cosa vuole dire ai giovani per far sì che non commettano gli errori che lei e molti suoi colleghi hanno commesso tanti anni fa?
    – Non lo so. Di individuare un limite. Di non raschiare il fondo del barile. Di non andare mai oltre la terza stagione. Di non rassegnarsi al brutto. [scoppia a piangere] (terza stagione)
  • Io non ce l'ho con te Stanis, io ce l'ho con gli sceneggiatori, questa è una scena di merda! Se li incontro, li metto sotto co' 'a machina! (René Ferretti, seconda stagione)
  • Ma non è possibile che siamo sempre tutti basiti! Tutti! Ma gli sceneggiatori lo leggono quello che scrivono o no? (Stanis La Rochelle, prima stagione)
  • 'Tacci vostra! Quattromila a settimana pe' scrive' sta merda! (René Ferretti, seconda stagione)
  • Come scrive il mio collega Carrière, la sceneggiatura è il bozzolo, e il film la farfalla. Il bozzolo ha già in sé il film, ma è uno stato transitorio destinato a trasformarsi e a sparire. Lo sceneggiatore deve quindi impadronirsi al meglio della materia da trattare, e lavorarci poi con il regista e con i colleghi per trarne una proposta valida in assoluto, mirata a sfruttare al massimo le possibilità del regista ed evitando il pericolo di fare letteratura. Lo sceneggiatore non è uno scrittore; è un cineasta e, come tale, non deve rincorrere le parole, bensì le immagini. Deve scrivere con gli occhi.
  • Non dico il pubblico, ma neanche i registi, salvo eccezioni come Mario Monicelli o Blasetti, danno credito al lavoro degli sceneggiatori.
  • Una coppia eccellente di sceneggiatori è sempre formata da due personalità antitetiche.

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