Rivoluzione romena del 1989

rivoluzione romena (1989)

Citazioni sulla rivoluzione romena del 1989.

Tumulti a Bucarest

Citazioni

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  • In Romania i rapporti di potere erano improvvisamente cambiati, come per un'inversione di fase in un alambicco, e il cambiamento non fu propriamente un trionfo del bene sul male. L'esercito si era stancato di Ceaușescu e si era schierato con la popolazione; gli apparatčik comunisti più accorti si reinventavano alla svelta come opportunisti populisti. Ai fini di costoro e a garanzia della loro sicurezza contro la possibilità di una restaurazione, Ceaușescu doveva andarsene: non solo dal potere, ma da questo mondo. Cosa, d'altronde, che pochi meritavano più di lui. (David Quammen)
  • La prima fase della nostra rivolta di Timisoara fu trasparente e spontanea, fu una storia di eroismo di una città multiculturale che poi nazionalisti e post comunisti hanno riscritto, cambiando totalmente i fatti. Solo ciò che accadde nella prima fase fu vera rivoluzione, mentre nella seconda fase i comunisti l'hanno trasformata in un colpo di Stato, un putsch con l'obiettivo di restaurare il loro potere, facendo passare il vecchio come fosse il nuovo. (László Tőkés)
  • [«Fu rivoluzione o golpe?»] Né l'una, né l'altro. Cominciò con una rivolta a Timisoara. Che si trasformò in una rivoluzione a Bucarest. I soldati si strapparono le mostrine, un po' del regime passò col popolo: questo permise a molti comunisti di riciclarsi al potere. (Dan Voinea)
  • Dalle informazioni raccolte sino a questo momento possiamo dichiarare con piena certezza che queste azioni di carattere terroristico sono state organizzate e lanciate in stretta collaborazione con circoli reazionari, imperialisti, irredentisti, sciovinisti e con diversi servizi segreti stranieri.
  • È dovere di tutti i cittadini della Repubblica socialista di Romania agire con tutte le forze contro tutti quelli che, a servizio di diversi interessi stranieri, di servizi segreti, di circoli imperialisti reazionari, vendono il loro Paese per una manciata di dollari o di altre valute.
  • Tutti ricordiamo la ferma posizione di tutto il nostro popolo nel 1968 contro l'invasione della Cecoslovacchia e per la difesa dell'indipendenza della Romania. Possiamo dire che la situazione attuale è simile, se non più grave. Perciò si impone un'azione di responsabilità per respingere qualsiasi attacco contro la Romania e l'edificazione socialista della nostra patria!
  • Ho parlato con centinaia di testimoni e nessuno di loro mi ha mai detto di essere stato influenzato dai sovietici o da altre forze oscure. La rivolta era spontanea, e non aveva leader. Solo dopo la caduta di Ceausescu i fantomatici cospiratori si sono presentati in televisione in uniforme militare, e l'esercito ha dichiarato di passare dalla parte del popolo.
  • In tutti gli altri Paesi la transizione dal comunismo alla democrazia è stata molto meno traumatica. [...] I leader post comunisti degli altri Paesi satelliti erano prodotto delle rivolte popolari, e appartenenti al mondo della cultura. [...] In Romania, invece, il presidente e altri membri del governo avevano avuto quasi tutti una carriera politica sotto Ceausescu, primo fra tutti Ion Iliescu. Il dopo Ceausescu fu un altro regime neocomunista. Questa fu la prima democrazia rumena.
  • La cosiddetta rivoluzione rumena merita di essere studiata veramente. Finora non è stato fatto, né dagli storici, né dai giornalisti. Chi non ha vissuto quel periodo non può capire come sono andate le cose. Sembra assurdo concepire, in una società plasmata dai soldi e dal successo, che migliaia di persone che non si conoscevano abbiano lottato per degli ideali comuni. Ecco che allora vengono rispolverate alcune teorie come quella della cospirazione.
  • In Romania non abbiamo riformato il comunismo. L'abbiamo spazzato via.
  • L'anno 1989 ha segnato cambiamenti politici strutturali in tutti i paesi dello spazio Est europeo. [...] In Romania sembrava che la situazione rimanesse bloccata e che Ceausescu controllasse tutto con mano di ferro. [...] Solo che la realtà lo contraddiceva.
  • La rivoluzione rumena ha cambiato in modo radicale la situazione politica del Paese, assicurando il crollo di un regime politico odioso, detestato dai cittadini. Ha garantito un processo di costituzione di una nuova realtà e del passaggio del Paese verso un regime politico democratico, pluralista.
  • I cambiamenti in Romania sono certamente l'inizio di una rivoluzione a lungo termine. Basta una notte per abbattere il regime di una famiglia, ma occorre molto di più per sostituirlo. La gente dice: "Abbiamo la libertà ma non sappiamo che cosa farne".
  • Il lupo cambia il pelo ma non il vizio, tutta la struttura amministrativa resta nelle mani dei comunisti, anche se non sono più rossi ma rosa. Possono manipolare l'apparato statale a loro piacimento. E c'è il pericolo che la rivoluzione sia confiscata dagli attuali detentori del potere.
  • Siamo stati terribilmente rattristati dal fatto che la rivoluzione sia sfociata in un bagno di sangue tanto grande, ma questo dimostra come i romeni abbiano dato e siano pronti a dare ancora la vita per la libertà.
  • So che la prima rivoluzione il Fronte ce l'ha rubata. Non userei la parola tradimento: è un furto.

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