Dan Voinea (1950 – vivente), militare e magistrato rumeno.

Citazioni modifica

  • Signori rappresentanti della giustizia, signor Presidente, onorevole tribunale, noi giudicheremo Nicolae ed Elena Ceausescu, che hanno commesso degli atti incompatibili con i diritti dell'uomo, che hanno agito contro il popolo. Per i crimini che ha commesso e le sue vittime, io chiedo la pena di morte. (dichiarazione durante il processo a Nicolae ed Elena Ceaușescu)[1]

Da Quel che resta di Ceausescu

Intervista di Francesco Battistini sul processo a Nicolae ed Elena Ceaușescu, Corriere della Sera, 2019

  • Fu un Natale terribile. Firmai io il mandato d'arresto. Poi presi l'auto, attraversai le strade piene di cadaveri e andai a Targoviste. Capii che stavo per entrare nella storia...
  • Io non li avevo mai visti così da vicino. Nessuno poteva stare mai a meno di cento metri da loro... [...] Li guardavo, ed erano il potere spogliato di tutto.
  • L'accusai di genocidio e crimini contro l'umanità. Era la prima volta in vita mia che chiedevo una condanna a morte... [...] Dovevo rispettare le procedure: mi voltai verso il suo avvocato per sapere se voleva appellarsi. Il difensore fece di no con la testa. Fui stupito: era molto più severo lui di me!
  • Io non pensavo l'avrebbero fucilato. Certo, fosse rimasto vivo, l'avremmo processato meglio e forse avrebbe avuto l'ergastolo. Ma in fondo, con lui morto, tutti si sono sentiti liberi di tradirlo. Il nostro comunismo aveva una testa sola: tagliata quella, morì il corpo.
  • [«Fu rivoluzione o golpe?»] Né l'una, né l'altro. Cominciò con una rivolta a Timisoara. Che si trasformò in una rivoluzione a Bucarest. I soldati si strapparono le mostrine, un po' del regime passò col popolo: questo permise a molti comunisti di riciclarsi al potere.

Note modifica

  1. Citato in Hai oppresso i romeni, discolpati, La Stampa, 28 dicembre 1989

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