Relativismo

posizione filosofica che nega l'esistenza di verità assolute

Citazioni sul relativismo.

  • Ateismo, materialismo e relativismo sono fenomeni perversi che minacciano la società, al pari dell'estremismo. (Franco Frattini)
  • Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare "qua e là da qualsiasi vento di dottrina", appare come l'unico atteggiamento all'altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie. (Papa Benedetto XVI)
  • Con il pretesto di un cammino spirituale, il Nemico lusinga in noi, l'antico desiderio di diventare uguale a Dio: "conoscerete il bene e il male". Da qui nasce il relativismo etico e religioso. (Joseph Marie Verlinde)
  • Il relativismo all'inizio affascina, dà un senso provvisorio di potenza, ma poi delude, umilia, svuota la coscienza, finisce con l'assumere il volto moderno del nichilismo. (Carlo Cardia)
  • Il relativismo è una forma di dogmatismo laico, perché affermare che non esiste una verità assoluta equivale ad affermare una verità assoluta. (Giuliano Ferrara)
  • In una società e in una cultura che troppo spesso fanno del relativismo il proprio credo – il relativismo è diventato una sorta di dogma –, in una simile società viene a mancare la luce della verità, anzi si considera pericoloso parlare di verità, lo si considera "autoritario", e si finisce per dubitare della bontà della vita – è bene essere uomo? è bene vivere? – e della validità dei rapporti e degli impegni che costituiscono la vita. (Papa Benedetto XVI)
  • La migliore definizione di relativismo è quella di Assolutizzazione Unilaterale di uno dei due poli (in correlazione essenziale) di Assoluto e di Relativo. (Costanzo Preve)
  • La pretesa d'insediare l'Assoluto là dove domina il relativo conturba [...] e corrompe gli uomini disgregandoli fra mille acri contese, mentre è certo che la concezione serena e profonda del relativismo, caratteristico d'ogni fede, e garanzia ineccepibile della sua purezza e sincerità, può lenire le asprezze del dissenso, spingendo gli uomini verso una generosità calma, pronuba di una suprema unità ideale. (Giovanni Marchesini (filosofo))
  • Nessuna conclusione è certa: ogni asserto umano, quale che sia la sua struttura, è provvisorio e suscettibile di controversie. Relativismo? Certamente. Solo gli dei promulgano verità non negoziabili. Gli umani, invece, fabbricano teorie per meglio adattarsi al loro ambiente. (Enrico Bellone)
  • Oggi, il compito più importante che si proponga agli studiosi di scienze sociali è quello di rendersi conto della relatività del costume: questo avrà conseguenze importantissime sia in sociologia sia in psicologia, e offrirà una base scientifica alla comprensione dei contatti fra i popoli e del mutare delle norme di comportamento. Il sofistico modo di pensare d'oggi ha fatto della relatività sociale (che pure riguarda solo la piccola area finora esplorata) una dottrina di disperazione: ha sottolineato com'essa distrugga le illusioni di valori permanenti, di condizioni ideali e di autonomia individuale, ha affermato che se l'esperienza umana deve rinunciare a queste cose il guscio di noce dell'esistenza rimane vuoto. Ma interpretare in questi termini il nostro dilemma significa essere per lo meno anacronistici. Solo un ritardo culturale ci spinge a insistere sulla necessità di riscoprire il vecchio nel nuovo, e ad affermare che non c'è altra soluzione se non quella di ritrovare la vecchia certezza e stabilità in ciò che sta ancora prendendo forma. Il riconoscimento della relatività del costume ha i suoi valori, che non debbono essere necessariamente quelli delle filosofie assolutiste. Certo, mette in crisi le opinioni tradizionali e coloro che vi sono stati educati, genera pessimismo perché getta la confusione nelle vecchie formule, ma non perché contenga qualcosa di intrinsecamente difficile. Non appena il nuovo modo di pensare sia accettato e diventi consueto, sarà un altro sicuro baluardo a protezione di una "buona" vita. Arriveremo allora a una fede sociale più realistica, accettando come motivo di speranza e nuova base di tolleranza la coesistenza di sistemi di vita egualmente validi, che il genere umano si è creato elaborando le materie prime dell'esistenza. (Ruth Benedict)

Giulio Giorello modifica

  • Appare evidente come lo scontro oggi in atto sulla presunta dittatura del relativismo sia uno scontro filosofico sul senso e sulla portata della scienza, della riflessione critica, della tolleranza politica e della scelta morale.
  • Popper perdonami, comincerò con un altro Karl. “Uno spettro si aggira per l'Europa [...]. Tutte le potenze [...] si sono alleate in una santa battuta di caccia contro questo spettro: papa e zar, Metternich e Guizot, radicali francesi e poliziotti tedeschi.” Così inizia il Manifesto del partito comunista (1848) di Engels e Marx. Allora lo spettro era il comunismo; oggi, invece, la santa alleanza lo chiama relativismo.
  • Troppo spesso si dimentica che il contrario di relativismo è assolutismo.

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