François Guizot
politico e storico francese (1787–1874); capo di governo
François Pierre Guillaume Guizot (1787 – 1874), politico e storico francese.
Citazioni di François Guizot
modifica- Arricchitevi. (citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 104)
- Enrichissez-vous.
- Quanto alle ingiurie, alle calunnie, alle collere esteriori, le si può moltiplicare, ammassare finché si vorrà, non le si innalzerà mai al di sopra del mio sdegno.
- Quant aux injures, aux calomnies, aux colères extérieures, on peut les multiplier, les entasser tant qu'on voudrà, on ne les élèvera jamais ai-dessus de mon dédain. [1]
- Signori, si cade sempre dalla parte da cui si pende.[2]
Citazioni su François Guizot
modifica- Guizot è piccolo e gracile, ma ha volto espressivo, un bell'occhio e molto fuoco nello sguardo. Il gesto e l'aspetto hanno alcun che di severo e di pedantesco, proprio a tutti i professori, e particolarmente a quelli della setta dottrinaria: la setta dell'orgoglio. La sua voce piena, sonora, risoluta, non si presta alle flessibili emozioni dell'anima, ma è di rado velata o sorda.
Egli si compone ad un esteriore austero, e tutto in lui è grave, persino il sorriso. La quale severità di costume, di portamento, di massime e di linguaggio, non dispiace, forse a cagione del contrasto che offre colla leggerezza dello spirito francese. È un pedagogo nella sua cattedra, che lascia sempre travedere sotto la veste una piccola parte del suo staffile. (Louis Marie de Lahaye de Cormenin) - Letterato, non fu studioso di leggiadria, ma assai geloso della proprietà del dire, come mostrano i suoi Sinonimi; egli amò ed onorò l'arte, non la minuta, ma la grande, quella di Corneille e di Shakespeare. Egli illustrò l'uno e tradusse l'altro. (Eugenio Salomone Camerini)
- Oratore, il Guizot ebbe l'intrepidità di una coscienza pura e ferma, e l'eloquenza che viene da un vasto sapere e dalla pratica delle cose del mondo: perito sovra ogni altro nelle norme costituzionali e nella storia inglese, era sovrano nell'angusto cerchio della Carta. Come nelle interne, così nelle questioni esterne vinceva facilmente i declamatori della sinistra. Le cause più disperate gli crescevan l'ingegno; e gl'insulti più acerbi elevavan la sua parola. Non era mai colto sprovveduto: e le folgori più acute gli cadevano spente ai piedi. (Eugenio Salomone Camerini)
Note
modifica- ↑ Citato in Maurice Toesca, Un homme heureux, Albin Michel, Paris, 1984 ISBN 2226020594, p. 110.
- ↑ Da Discorso alla Camera dei Deputati francese, 5 maggio 1837; citato in Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894
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