Régis Debray

scrittore e giornalista francese

Régis Debray (1940 – vivente), scrittore, giornalista, professore e intellettuale francese.

Regis Debray nel 1970

Citazioni di Régis Debray

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  • L'immagine appartiene alla sfera della magia, agli spiriti della notte, possiede un fascino femminino malefico. La magia è la manipolazione dei poteri dell'occulto attraverso strumenti e meccanismi materiali. La religione, invece, non vuole costringere l'uomo dentro la sfera materiale, ma permettergli di entrare in relazione con la (o le) divinità attraverso la preghiera, in un rapporto vivo e personale che, in linea di principio, dovrebbe fare a meno di oggetti concreti inerti, come lo sono un'immagine dipinta o scolpita.[1]
  • La Bibbia è protagonista di un affascinante paradosso: il Libro che proibisce le immagini si è trasformato in uno scrigno di immagini, è diventato il grande archivio dell'occhio occidentale. E proprio il racconto che ci ha consegnato il divieto di fabbricare e adorare idoli pena la morte – pensiamo alla spietata punizione riservata da Mosè agli adoratori del vitello d'oro – è una delle immagini bibliche più indelebili conservate nella memoria collettiva. Su questo tema, il Corano è molto meno severo della Bibbia, tant'è che l'iconoclastia islamica si basa piuttosto su alcuni hadith, ovvero su parole del Profeta e su tradizioni trasmesse oralmente, che non fanno parte del Corano.[1]
  • [ai sudamericani] La vostra rivoluzione non può essere quella praticata altrove, con in testa un partito; la guerrilla di tutto il popolo, questa è la rivoluzione vera![2]
  • [L'intellettuale impegnato è] un irresponsabile che impartisce lezioni, avendo come metodo di svuotare il mondo della sua complessità per non vederci altro che materia per indignazione, scandalo e pose vantaggiose.[3]
  1. a b Dalla introduzione a La Bibbia nei capolavori della pittura, Piemme; citato in Corriere della Sera, 31 ottobre 2004.
  2. Citato in Albino Luciani, Illustrissimi.
  3. Citato in Paolo Mieli, Intellettuali, narcisismo e pubblici dibattiti, Corriere della Sera, 2 novembre 2002.

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