Nils Liedholm
allenatore di calcio e calciatore svedese (1922-2007)
Nils Liedholm (1922 – 2007), calciatore e allenatore di calcio svedese.
Citazioni di Nils Liedholm
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Da casa a scuola erano sette chilometri. Ebbene, da ragazzino li percorrevo a piedi, dietro un sasso che colpivo ripetutamente con i piedi. Sempre quello, per sette chilometri.[1]
- Una volta a San Siro avevamo segnato subito e siamo rimasti in dieci. Ho toccato palla solo tre volte in tutta la partita… però ogni volta l’ho tenuta venti minuti.[2]
- Meglio stancarsi avendo la palla che stancarsi dovendo rincorrerla.[3]
Ecco cosa dice Nils Liedholm dell'astrologia
Emilio Ugoletti (a cura di), Guerin Sportivo nº 37, 10-16 settembre 1975, p. 24.
- [...] la conoscenza che ho dell'astrologia purtroppo non mi serve per pronostici e divinazioni. Nel calcio la palla è rotonda e rotonda rimane con tutto quel che ne consegue; le stelle non ci possono nulla. Il fatto è che l'astrologia non permette previsioni né nel calcio né in qualsiasi altra materia. [...] Se mi interesso di astrologia è perché credo che questa mi aiuti a conoscere meglio gli uomini. Il segno zodiacale del mio prossimo non è certamente né l'unico né il più importante elemento di giudizio; è semplicemente un elemento in più. [...] Il segno di appartenenza dona solo i punti più rilevanti del carattere e il profilo della personalità, indica una tendenza. Dal momento che conoscere gli altri è tanto difficile, credo non sia male avvalersi anche dell'astrologia malgrado i suoi limiti. L'importante è non sopravvalutare le possibilità che questa scienza offre [...].
- Se c'è un segno zodiacale che più degli altri è positivo per un calciatore, questo è senza dubbio la Bilancia. La Bilancia è il segno della intelligenza pratica, della costanza nel raggiungere le mete prefissate, dell'amore per l'ordine, della capacità di valutare rapidamente e serenamente gli eventi, dell'arte di convivere con il prossimo e di quella di sapersi adattare alle situazioni. Una "Bilancia" eccezionale nel calcio è Pelé. Sono "Bilancia" Bobby Charlton, Edstrom, Overath, Sivori, Piola tanto per fare degli esempi. Quando poi in attacco una "Bilancia" si associa ad uno "Scorpione", allora si realizza l'optimum. I nati sotto il segno dello Scorpione vantano generalmente qualità che sono molto utili per un attaccante. In quanto a determinazione non sono secondi a nessuno. Semmai sono un po' vulnerabili per l'ambiente che li circonda e una loro inefficienza sul terreno di gioco va più che per altri ricercata nelle contrarietà e nelle polemiche di cui sono oggetto nella vita privata o nell'ambito della società. [...] basta pensare a Hamrin, Riva, Boninsegna, Bigon, Mazzola, Bulgarelli e al giovane D'Amico. Avere in squadra uno "Scorpione" è molto importante.
- Una squadra perfetta dal punto di vista astrologico non esiste, ma certo sarebbe bello vedere cosa succederebbe a crearne una. Avanti vedo bene la coppia Bilancia-Scorpione; a metà campo, come creatori di gioco, vanno benissimo i segni di Aria e cioè Gemelli come Cordova e Capello coaudiuvati da un'altra Bilancia. Il segno dei Gemelli è infatti caratteristico della estrosità, della fantasia, della creazione, ed è bene che una Bilancia, segno dell'ordine, lo affianchi. A sostegno del centrocampo vedo poi bene un "Capricorno", un segno di Terra, un segno che appunto indica uomini che sanno stare con i piedi per terra, individui con uno spiccato senso critico e dal carattere fermo e pratico. [...] In una squadra sono anche estremamente utili i segni di Fuoco, Ariete-Leone-Sagittario, sia perché legano meravigliosamente tra di loro sia perché donano alla squadra una accentuata vitalità, un dinamismo notevole e quel pizzico di coraggio che sconfina nell'audacia. [...] Rocca, Beckenbauer, Rivera, Altafini sono del segno del Leone: quattro ruoli diversi, quattro fonti inesauribili di giuoco.
- [...] devo confessare che in caso di dubbio nella scelta tra un giocatore ed un altro, quando le ragioni di ordine tecnico e tattico non riescono a farmi risolvere perché ugualmente valide per entrambi, allora mi rivolgo alle mie conoscence astrologiche. Dopo aver scelto un giocatore sulla base esclusiva di un giudizio tecnico, se scopro che questi appartiene ad un segno che io ritengo utile ai fini della squadra, la cosa mi fa molto piacere. Non lo nascondo.
Citazioni non datate
modifica- [Su Silvio Piola] Era fortissimo di testa e coi piedi, alla sua età possedeva ancora un fisico poderoso e faceva ammattire gli avversari. Rammento bene quella partita [Novara – Milan 1-1, 7 febbraio 1954]. Piola aveva sempre addosso due difensori, eppure riuscì egualmente a segnare con una delle sue famose rovesciate a bicicletta. Piola lo ricordo bravo anche come maestro, quando all'inizio degli Anni 60 a Coverciano spiegava la tecnica a noi allenatori.[4]
- [Alla domanda se avesse mai fatto un autogol] Jocavamo contro il Palermo a San Siro e a un certo punto tirai talmente forte che il pallone, dopo aver colpito la traversa della porta avversaria attraversò tutto il campo e tornò nella nostra area, per poco non sorprese il nostro portiere.[5]
- [Sul fatto che a Sebino Nela non piacesse giocare terzino destro] Nela? Non ci sono problemi, può stare a destra, a sinistra o in tribuna... non ci sono problemi.[6]
- [Alla domanda: «Mister perché oggi ha rinnegato la zona facendo marcare Michel Platini a uomo da Filippo Galli?»] No non è così, era Michel che andava sempre dove c’era Filippo.[7]
- [In risposta a chi osservava che Andrade fosse troppo lento] No, non è vero che Andrade non corre, corre piano ma corre.[8]
- Se la palla l’abbiamo noi gli avversari non possono segnare.[9]
- [Rivolgendosi a un calciatore che voleva affrettare i tempi di recupero da un infortunio] Stai bene? Allora ce la farai a salire le scale della tribuna.[10]
- Un giorno tirai da fuori area e colpii la traversa così forte che il pallone rimbalzò oltre la metà campo e il Milan rischiò di prender gol in contropiede.[11]
- Una volta ho fatto una rimessa laterale con le mani così lunga, che la palla uscì dall’altra parte del campo. Ma ammetto che la palla toccó per terra prima di uscire.[7]
Citato in tuttocalcio360.altervista.org.
- Galderisi si lamenta perché non gioca? Non deve preoccuparsi, lo considero un fuoriclasse, ma a volte anche i migliori devono sedere in panchina. Guardate Nuciari, da quattro anni è il miglior portiere italiano, eppure non gioca mai.
- Si joca meglio in 10 contro 11.
- Un giorno a San Siro sbagliai un passaggio, non succedeva da due anni e tutto lo stadio fece un “oohhh” di meraviglia.
- Una volta a Palermo Gunnar Nordahl parte dalla nostra area e poi calcia di collo, neanche tanto forte. Bene, il pallone di cuoio numero 5 s’incastra all’incrocio dei pali. Per tirarlo giù hanno sollevato il loro portiere, che faticando, lo ha strappato.
Citato in corrieredellosport.it, 8 ottobre 2015.
- Ci sono giocatori che vanno verso il pallone, quasi tutti. E ci sono palloni che vanno verso i giocatori, succede solo ai più bravi.
- È la palla che deve correre non noi... lei non suda.
- Gli schemi sono belli in allenamento, senza avversari riescono tutti.
- Il calcio è sempre eguale. Io da trent’anni mi scrivo tutto su un diario, e ho scoperto che è sempre eguale.
- Io schiero la mia squadra in modo perfetto. Il problema è che quando l’arbitro fischia l’inizio della partita i giocatori si muovono.
- L'allenatore di calcio è il più bel mestiere del mondo, peccato che ci siano le partite.
Citato in Gianpaolo Ormezzano, calciomercato.com, 13 luglio 2019.
- Sai quando mi trovo a disagio in Italia? Quando – e accade spesso – sono in auto, trasgredisco, mi fermano per multarmi, mi riconoscono, mi fanno andare via senza pagare per l'infrazione che pure ho commesso.
- Io sono per direi definizione uno scandinavo ateo o quanto meno agnostico, ma se devo scegliere fra due giocatori per lo stesso ruolo scelgo quello che è nato sotto il segno dello scorpione.
- Allenavo il Milan e la vigilia degli incontri casalinghi portavo la squadra in ritiro a Busto Arsizio, dicevo che l'albergo aveva un ristorante che serviva del gran pesce e stanze tranquille, in realtà volevo parlare la vigilia con il padrone dell'hotel, un astrologo.
Citazioni su Nils Liedholm
modifica- Credo sia evidente che da lui ho imparato moltissimo. È stato ed è tuttora, il mio riferimento più importante nel mondo del calcio.(Carlo Ancelotti)
- È stato il primo a insegnare la zona in maniera vincente in Italia. Tutto è cominciato con lui: era decisamente avanti rispetto a tutti gli altri allenatori del campionato italiano. (Paulo Roberto Falcão)
- Difficilmente vedrete un giocatore entrare su Liedholm con intenzioni fallose; incute troppo rispetto, ammirazione direi, quel lungo signore che passeggia in campo con lo stile di un nobile, come se al posto di una maglia e di un paio di calzoncini neri, lui portasse il frac. (Giuseppe Meazza)
- La dote peculiare del lungo e agile giocatore svedese non consiste soltanto nella raffinatezza del suo tocco di palla e nella precisione del suo passaggio. Sta soprattutto nella sua inclinazione naturale a veder chiaro e a fare luce nei grovigli delle azioni di gioco. Non chiedete a Liedholm di buttarsi sulla palla con l'impeto che distingue il suo amico Nordahl. Non è neppure un giocatore che obbedisce agli stimoli dell'impulso immediato. Dal primo all'ultimo minuto della partita c'è nel cervello di Liedholm un misterioso apparecchio calcolatore. Si ha quasi sempre la sensazione che l'atleta esegua una rapidissima e precisa operazione mentale prima di avventurarsi alla caccia e alla cattura della palla. Egli pensa cosa ne deve fare, della palla, prima ancora di attirarla nel suo raggio d'azione. Di qui il gioco a un tempo meditato e nitido, sobrio e geometrico del prezioso giocatore della schiera milanista. (Bruno Roghi)
- La volta che a San Siro scoppiò un grande applauso perché finalmente, dopo anni, aveva sbagliato un passaggio. O quell'altra che da fuori area colpì la traversa così forte, ma così forte, che il pallone rimbalzò oltre la metà campo e il Milan rischiò di prender gol in contropiede. Quante razioni di buonumore, caro vecchio Nils, e quante lezioni di calcio, in campo e fuori. Con quella maschera alla Buster Keaton e quell'italiano sussurrato che nemmeno dopo cinquant'anni e passa di residenza contemplava i verbi ausiliari e certe consonanti: loro abastansa bene; noi jocato melio. Un signore prima che un campione. Un educatore prima che un allenatore. (Gigi Garanzini)
- Liedholm è stato il primo dei miei maestri, e anche il primo Campione che ho incontrato. Lo scriva così, con la c maiuscola. Per noi calciatori giovani era un papà e uno psicologo. Ti insegnava l'educazione e il modo di stare in campo. Noi gli insegnavamo l'italiano. Tutto inutile: non ha mai imparato la pronuncia. L'ultima volta che l'ho visto, alla festa per i suoi ottant'anni [...], si esprimeva con gli stessi suoni gutturali nordici del 1958, l'anno del mio esordio nel Milan. (Giovanni Trapattoni)
- Liedholm era molto superstizioso. Sulle maglie, ad esempio. Non potevamo prenderle, doveva consegnarle lui. Una volta, l'ho strappata dal mucchio, tanto sapevo il numero. Mi ha guardato malissimo: "Se succede qualcosa la colpa è tua. Non farlo più, capito?" Un'altra volta mi metto, per sbaglio, il suo cappotto: nelle tasche c'era di tutto. Ma proprio di tutto: sale, ciondoli, amuleti, boccettine, cornetti. Uomo fine e ironico ma credeva a queste cose. (Pietro Vierchowod)
- Nils Liedholm mi fece esordire in seria A a 16 anni, prima di farmi entrare nel secondo tempo di Udinese-Milan mi disse: Malda, dove vuoi giocare? Destra o sinistra? Ricordati che il calcio è un gioco, vai in campo e divertiti. Quelle furono le parole perfette da dire ad un sedicenne spaventato che stava per debuttare tra i professionisti, quelle parole mi hanno accompagnato per tutta la mia carriera. (Paolo Maldini)
- Non è un caso che nel nostro ambiente venga chiamato maestro, un titolo di cui pochissimi possono fregiarsi. Di mister in giro ne troviamo tanti ma i veri maestri si possono contare sulle dita di una mano. (Cesare Maldini)
- A Milano-San Siro da giocatore per due anni non sbagliò un passaggio, quando finalmente si permise l'errore la gente in coro fece "ooohhh" e poi applaudì.
- Ai Giochi Olimpici di Los Angeles 1984 stavo in un albergo di uno svedese che sosteneva di avere giocato da ragazzo con il grande Liedholm, e che mi chiese di dirlo a Nils. Nils mi ascoltò, mi disse di non ricordare assolutamente la cosa, gli chiesi comunque di scrivere due righe al presunto compagno di pallone, mi chiese un giorno di tempo. "Non so più scrivere bene in svedese". Poi compitò la lettera, ovviamente scrisse che ricordava tutto, da allora io ogni volta a Los Angeles ho avuto in quell'albergo lussuosa stanza gratis e ricco buono pasto con champagne californiano.
- Era allenatore ideale per la Juve, con moglie torinese di stirpe bianconera, ma a Boniperti presidente il "Barone" Nils aveva chiesto anche un maggiordomo pagato dal club, non se ne fece nulla.
- Il suo calcio era stellare ma geometrico, non magico. [...] Molto semplicemente si riteneva il migliore del mondo nel suo ruolo (mezzala, si diceva) e non solo. Provvisto poi del tiro più fulminante del pianeta.
Note
modifica- ↑ Da un'intervista dell'agosto 1979; citato in NILS LIEDHOLM – Intervista agosto 1979, storiedicalcio.altervista.org, 14 novembre 2015.
- ↑ Dall'intervista di Aldo Cazzullo al Corriere della Sera, 8 febbraio 2004; citato in Aldo Cazzullo intervista Liedholm: «Io e il calcio, tra maghi e astrologia», storiedicalcio.altervista.org, 10 febbraio 2020.
- ↑ Dall'intervista di Corrado Sannucci a la Repubblica, 2 gennaio 2005; citato in NILS LIEDHOLM. UN RAGGIO DI SOLE E UN RAGGIO DI LUNA - DUE SOLI. UNA DELLE ULTIME INTERVISTE (2005). Una dittatura di due squadre è sempre meglio di una dittatura di una squadra sola. "Ma credo che vincerà la Roma", lavocedifiore.org, 6 novembre 2007.
- ↑ Citato in Carlo Grandini, Mario Gherarducci, Nino Oppio, È morto Piola, la leggenda del gol, Corriere della Sera, 5 ottobre 1996, p. 42.
- ↑ Citato in NILS LIEDHOLM E LA MEMORIA LIEVE DEL CALCIO, primapaginaweb.it, 19 ottobre 2022.
- ↑ Citato in Stefano Raucci, In ricordo di due grandi del calcio: Liedholm e Maestrelli, ilmonocolo.com, 1º dicembre 2022.
- ↑ a b Citato in Luca Serafini, NILS LIEDHOLM: IL BARONE LIDDAS, filippogalli.com, 16 ottobre 2023.
- ↑ Citato in Giulio Giusti, In ricordo del Barone, il-catenaccio.it, 15 ottobre 2022.
- ↑ Citato in Giornata mondiale della Filosofia: le frasi più famose dei "guru" del calcio, sport.sky.it, 19 novembre 2020.
- ↑ Citato in Alberto Facchinetti, Cent'anni in zona Liedholm, ilfoglio.it, 8 ottobre 2022.
- ↑ Citato in Nils Erik LIEDHOLM (I), magliarossonera.it.
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