Nils Liedholm

allenatore di calcio e calciatore svedese

Nils Liedholm (1922 – 2007), calciatore e allenatore di calcio svedese.

Nils Liedholm (1958)

L'allenatore che la Juve si fece sfuggire per colpa di un maggiordomo

Citato in Gianpaolo Ormezzano, calciomercato.com, 13 luglio 2019.

  • Sai quando mi trovo a disagio in Italia? Quando – e accade spesso – sono in auto, trasgredisco, mi fermano per multarmi, mi riconoscono, mi fanno andare via senza pagare per l'infrazione che pure ho commesso.
  • Io sono per direi definizione uno scandinavo ateo o quanto meno agnostico, ma se devo scegliere fra due giocatori per lo stesso ruolo scelgo quello che è nato sotto il segno dello scorpione.
  • Allenavo il Milan e la vigilia degli incontri casalinghi portavo la squadra in ritiro a Busto Arsizio, dicevo che l'albergo aveva un ristorante che serviva del gran pesce e stanze tranquille, in realtà volevo parlare la vigilia con il padrone dell'hotel, un astrologo.

Citazioni su Nils LiedholmModifica

  • La volta che a San Siro scoppiò un grande applauso perché finalmente, dopo anni, aveva sbagliato un passaggio. O quell'altra che da fuori area colpì la traversa così forte, ma così forte, che il pallone rimbalzò oltre la metà campo e il Milan rischiò di prender gol in contropiede. Quante razioni di buonumore, caro vecchio Nils, e quante lezioni di calcio, in campo e fuori. Con quella maschera alla Buster Keaton e quell'italiano sussurrato che nemmeno dopo cinquant'anni e passa di residenza contemplava i verbi ausiliari e certe consonanti: loro abastansa bene; noi jocato melio. Un signore prima che un campione. Un educatore prima che un allenatore. (Gigi Garanzini)
  • Liedholm è stato il primo dei miei maestri, e anche il primo Campione che ho incontrato. Lo scriva così, con la c maiuscola. Per noi calciatori giovani era un papà e uno psicologo. Ti insegnava l'educazione e il modo di stare in campo. Noi gli insegnavamo l'italiano. Tutto inutile: non ha mai imparato la pronuncia. L'ultima volta che l'ho visto, alla festa per i suoi ottant'anni [...], si esprimeva con gli stessi suoni gutturali nordici del 1958, l'anno del mio esordio nel Milan. (Giovanni Trapattoni)
  • Liedholm era molto superstizioso. Sulle maglie, ad esempio. Non potevamo prenderle, doveva consegnarle lui. Una volta, l'ho strappata dal mucchio, tanto sapevo il numero. Mi ha guardato malissimo: "Se succede qualcosa la colpa è tua. Non farlo più, capito?" Un'altra volta mi metto, per sbaglio, il suo cappotto: nelle tasche c'era di tutto. Ma proprio di tutto: sale, ciondoli, amuleti, boccettine, cornetti. Uomo fine e ironico ma credeva a queste cose. (Pietro Vierchowod)

Gianpaolo OrmezzanoModifica

  • A Milano-San Siro da giocatore per due anni non sbagliò un passaggio, quando finalmente si permise l'errore la gente in coro fece "ooohhh" e poi applaudì.
  • Ai Giochi Olimpici di Los Angeles 1984 stavo in un albergo di uno svedese che sosteneva di avere giocato da ragazzo con il grande Liedholm, e che mi chiese di dirlo a Nils. Nils mi ascoltò, mi disse di non ricordare assolutamente la cosa, gli chiesi comunque di scrivere due righe al presunto compagno di pallone, mi chiese un giorno di tempo. "Non so più scrivere bene in svedese". Poi compitò la lettera, ovviamente scrisse che ricordava tutto, da allora io ogni volta a Los Angeles ho avuto in quell'albergo lussuosa stanza gratis e ricco buono pasto con champagne californiano.
  • Era allenatore ideale per la Juve, con moglie torinese di stirpe bianconera, ma a Boniperti presidente il "Barone" Nils aveva chiesto anche un maggiordomo pagato dal club, non se ne fece nulla.
  • Il suo calcio era stellare ma geometrico, non magico. [...] Molto semplicemente si riteneva il migliore del mondo nel suo ruolo (mezzala, si diceva) e non solo. Provvisto poi del tiro più fulminante del pianeta.

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