Nazionalsocialismo

ideologia politica sviluppata principalmente da Adolf Hitler
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Citazioni sul nazionalsocialismo (o nazismo) e i nazionalsocialisti.

La svastica, simbolo del nazionalsocialismo

Citazioni

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  • [Sul possibile ritorno al potere del nazionalsocialismo] Assolutamente no, a meno di una crisi pericolosa: se ci fosse una grande crisi economica, i democratici finirebbero per così dire sotto accusa, e tutto sarebbe possibile. Ma non accadrà. (Simon Wiesenthal)
  • Dovremmo cercare di educare, liberare e ampliare la nostra mente. Ma di guardare oltre i pregiudizi. Per esempio bisognerebbe studiare i finanziamenti del partito nazista. Capire quante società americane sono state coinvolte, dalla General Motors all'Ibm. Hitler era solo un uomo che avrebbe potuto essere facilmente assassinato. (Oliver Stone)
  • [A New York negli anni '40] Era strano sentire giovani e abili nazisti arringare da piccoli pulpiti in mogano capannelli di passanti lungo la Quinta Avenue. [...] Un giovanotto, tipico rampollo della nuova generazione newyorkese, mi chiese con aria benevola perché fossi tanto antinazista. «Perché loro sono antiuomo» risposi. «Ah, già» disse lui, come se facesse una improvvisa scoperta. «Ma lei è ebreo, nevvero?»
    «Non occorre essere ebreo per essere antinazista» risposi. «Basta essere un normale essere umano con un briciolo di dignità.» E la discussione finì lì. (Charlie Chaplin)
  • Esiste una tecnica della tirannide, esposta in classiche trattazioni. Ma il nazionalsocialismo al potere non ne tiene conto per nulla, e in questo sì che è rivoluzionario. Assolutista, il nazismo raggiunge la popolarità proprio in ragione del suo prepotere. [...] Il nazionalsocialismo, al contrario, non concede nessuna rivincita, sia pure formale, alle avanguardie dello Spirito. Il suo cinismo, la sua crudeltà, la sua perfidia, trovano dall'inizio tutta una orgogliosa cultura preparata a giustificarli, a farseli propri. La tirannide non presenta più il viso odioso e meschino del regime di polizia, non adopera più di soppiatto, tra impaurita e feroce, i vecchi mezzucci della sobillazione e della calunnia, ma si accampa, fanatica e violenta, con la sicurezza, l'intransigenza esclusiva di una religione messianica. [...]
    Sentirsi puri, non contaminati. Il popolo tedesco ha sempre reagito alle proprie crisi con un disperato, irrazionale desiderio di purezza: e la rivolta luterana – a un livello umano e ideale ben diverso, d'accordo – rappresenta forse il primo, imponente documento storico di questo impulso innato. Sorto dopo Versaglia, il nazionalsocialismo non si è tanto imposto con la violenza alle masse, quanto piuttosto le ha trovate già pronte ad accoglierlo e ad acclamarlo. (Giorgio Bassani)
  • Esso si rivelò, almeno apparentemente e per quasi tutto il corso degli Anni Trenta, ideologicamente più forte e dinamico del marxismo («Adolf Hitler frisst Karl Marx!», «Adolfo Hitler si mangia Carlo Marx!» era la suggestiva parola d'ordine di Goebbels), riportò in auge il «Reich interiore» di ogni tedesco, figlio della cultura idealistica e romantica del secolo precedente, fiorita in contraddizione di un così imperfetto sviluppo politico. (Alberto Tagliati)
  • I conquistatori tedeschi, ossia gli hitleriani, noi li chiamiamo di solito fascisti. Risulta che gli hitleriani ritengono ciò inesatto e continuano tenacemente a chiamarsi «nazional-socialisti». Quindi i tedeschi vogliono farci credere che il partito degli hitleriani, il partito dei conquistatori tedeschi, che saccheggia l'Europa e che ha organizzato la delittuosa aggressione contro il nostro Stato socialista, è un partito socialista. È possibile ciò? Cosa ci può essere di comune fra il socialismo e i conquistatori hitleriani imbestialiti, che saccheggiano e opprimono i popoli d'Europa? […] In realtà gli hitleriani sono dei nemici giurati del socialismo, ultrareazionari e centoneri, che hanno privato la classe operaia e i popoli dell'Europa delle elementari libertà democratiche. (Iosif Stalin)
  • I nazi vedono tutta l'Europa sotto la dominazione dei tedeschi. Europa di Hitler = stato totalitario. Hitler = tirannia nella misura massima. (Friedrich Kellner)
  • I nazisti erano una razza di fanatici votati alla conquista del mondo. I borg di quell'epoca. (Star Trek: Voyager)
  • Il capitolo del saggio di Châteaubriant che descrive tali istituzioni (Les Ordensburgs) esordisce come segue: «Questa imponente creazione umana trova il suo coronamento in un'istituzione che si può chiamare "La Scuola dei Führer", istituzione che, lungi dallo smentire lo spirito dei maestri dell'Ordine teutonico porta a compimento in modo grandioso l'organizzazione primitiva». L'organizzazione primitiva qui menzionata costituisce l'argomento del precedente capitolo del libro, il «Führerismo» o Führerprinzip, tramite cui il nazionalsocialismo ha trionfato in Germania e ovunque nel mondo trionferà sul bolscevismo internazionale. (Denis Hollier)
  • Il linguaggio nazista cambia il valore e la frequenza delle parole, esso rende patrimonio comune ciò che prima apparteneva ad un singolo o ad un piccolo gruppo, esso confisca a favore del partito ciò che prima era patrimonio comune e con tutto questo inquina parole e gruppi di parole e frasi con il suo veleno, mette il linguaggio al servizio del suo terribile sistema, trasforma il linguaggio nel suo più forte, più noto e più segreto mezzo di propaganda. (Victor Klemperer)
  • Il nazionalsocialismo, con la sua tecnica di inganno senza scrupoli, si guardò sempre dal proclamare l'intero radicalismo delle sue mete prima di avervi allenato il mondo. Questo era il suo prudente metodo: una dose seguita da una piccola pausa, poi un'altra dose. Una pillola e un momento d'attesa, per vedere se non era troppo forte, se la coscienza mondiale tollerava quel dosaggio. Ma poiché la coscienza europea – a danno e vergogna della nostra civiltà – ostentava con grande zelo la propria indifferenza, sin che quelle violenze avvenivano "oltre confine", le dosi si fecero sempre più forti, e alla fine ne fu rovinata l'Europa intera. (Stefan Zweig)
  • Il nazionalsocialismo ebbe il genio della propaganda. Essa, oltre a procurargli i trionfi più clamorosi, costituì il suo unico originario contributo alle condizioni della sua ascesa e fu qualcosa in più di un semplice strumento del potere: la propaganda fu la sua linfa vitale. (Joachim Fest)
  • Il nazionalsocialismo rappresentò una grande tentazione; un certo tipo di idealisti, sottomettendosi al movimento, ebbe modo di identificarsi con la nazione, di sviluppare un sentimento di comune appartenenza che si era perso all'epoca di Weimar, e di votarsi a una causa che aveva bisogno di vittime – una sottomissione, quindi, che non era abbracciata per motivi di gretto carrierismo. I più prudenti cedettero alla tentazione con riserva, gli idealisti si fecero prendere dall'incantesimo con passione, e divennero nazionalsocialisti. (Fritz Stern)
  • Il nazismo in Germania è stata una metastasi di un tumore che era in Italia. (Primo Levi)
  • Il nazismo riuscì a tirar fuori dalla sua rozzezza culturale tutta la furberia necessaria per fornire alla coscienza degli intellettuali gli alibi di cui potevano necessitare. Erano circostanze appartenenti alla storia della cultura tedesca e, quando non vi appartenevano, ve le si poteva ricondurre con qualche manipolazione. (Alberto Tagliati)
  • Il pensiero politico fascista e nazionalsocialista non può essere giudicato in termini di tradizionale teoria politica; esso ha poco in comune con quei sistemi razionalmente e logicamente costruiti, ipotizzati da Hegel o da Marx. (George Mosse)
  • Io credo che il nazismo fu vinto con lui [Massimiliano Kolbe], in quei giorni, da que­st'uomo. Credo che se Cristo, in due­mila anni di storia, non avesse ispirato altro se non il suo gesto, non avrebbe perduto il proprio tempo. Quando pen­so a questo, allora credo in Dio. (François Taillandier)
  • La destra fascista e nazista sono nate con dei barlumi sociali ma poi si sono subito acconciate una volta preso il potere. Mussolini, mangiapreti, ha fatto i Patti lateranensi col Vaticano, ha appoggiato i latifondisti. Hitler ha fatto gli accordi con gli industriali, con i banchieri, da Krupp a tutti gli altri, e ha scelto una via chiaramente dentro il meccanismo capitalistico. (Marco Rizzo)
  • La prima guerra mondiale segnò la sconfitta del Socialismo Internazionale e produsse l'avvento del nazionalsocialismo. (John Lukacs)
  • La sfida del Fascismo e del Nazismo era in essenza la sfida dell'imperialismo. Erano fratelli gemelli, con questa variante, che l'imperialismo funzionava all'estero con colonie e dipendenze, mentre il Fascismo e il Nazismo funzionavano allo stesso modo anche nella madrepatria. (Jawaharlal Nehru)
  • La soluzione finale proposta dal sogno nazista: un mondo senza ebrei e senza maschi. (Erica Jong)
  • Lo stato nazista aveva la stessa acuta sensibilità per l'impresa culturale come strumento di potere che avevano dimostrato già prima i comunisti russi. Non si doveva scrivere, creare, rappresentare e offrire divertimenti, al di fuori di quel che piaceva ai nazisti. (Golo Mann)
  • Nazista’, nelle parole di Putin e dei suoi cortigiani, non significa altro che questo: ostile alla Russia. Per noi occidentali, nazista significa antisemita, totalitario, Olocausto. Per Putin e parte dell’opinione pubblica russa, indifferenti all’ antisemitismo e compiaciuti del totalitarismo, questa parola significa qualcos’altro. (Robert Redeker)
  • Nei dodici anni di guerra fredda, dal 1948 al '60, non si è fatta tabula rasa del nazionalsocialismo. Non si poteva difendere l'Europa senza la Germania, e non si è fatta attenzione agli sviluppi del fenomeno. (Simon Wiesenthal)
  • ...Noi siamo l'incudine e non il martello... Altri, in gran parte a noi estranei, ci martellano e mediante la violenza vogliono forgiare una nuova forma del nostro popolo... ma quello che viene battuto sull'incudine riceve la forma non soltanto dal martello, ma anche dall'incudine. L'incudine non può e non deve ribattere i colpi, deve solamente restare ferma, restare salda... L'incudine finisce sempre per resistere più a lungo del martello. (Clemens August von Galen)
  • Non c'è bisogno d'esser nazisti per diventare assassini: in nome della democrazia, del cristianesimo, della libertà, si massacra tanto bene quanto in nome del "grande" Reich. (Oriana Fallaci)
  • [Parlando dei nazisti che accorrevano ai discorsi di Hitler] Poi arrivarono le folle, masse di gente che invadevano il cortile cantando canzoni patriottiche e dipingendo svastiche sulle pareti e sui fianchi degli animali. Accorrevano folle alla sua villa in montagna, tanta di quella gente che gli toccava stare chiuso in casa. Raccoglievano i ciottoli su cui aveva camminato e se li portavano a casa per ricordo. Accorrevano folle a sentirlo parlare, folle in preda a carica erotica, le masse che un tempo aveva definito la sua unica sposa. Lui parlando chiudeva gli occhi, serrava i pugni, torceva il corpo madido di sudore, faceva della propria voce un'arma elettrizzante. «Assassinii di natura sessuale» furono definiti da qualcuno, questi discorsi. Accorrevano folle per farsi ipnotizzare dalla sua voce, dagli inni di partito, dalle parate alla luce delle torce. [...] Le folle continuano ad arrivare, a venire eccitate, a toccare, a schiacciarsi... gente bramosa di essere trascinata. Non è una cosa comune? Tutto ciò lo conosciamo anche noi. In quelle folle, invece, doveva esserci qualcosa di diverso. Che cosa? Ve la dirò a bassa voce, la terribile parola, che viene dall'inglese antico, dal tedesco antico, dall'antico norreno. Morte. Gran parte di quelle folle si raccoglievano in nome della morte. Erano lì per partecipare a una cerimonia funebre. Processioni, canti, discorsi, dialoghi con i morti, recitazioni di nomi di morti. Erano lì per vedere pire e ruote infuocate, migliaia di bandiere inchinate per l'addio, migliaia di persone nell'uniforme del lutto. Erano disposte in file e squadre, su sfondi elaborati, con vessilli color sangue e uniformi nere. Quelle folle accorrevano per fare da scudo alla propria morte. Farsi folla significa tenere lontana la morte. Uscire dalla folla significa rischiare la morte individuale, affrontare la morte solitaria. Quelle folle accorrevano soprattutto per questa ragione. Erano lì proprio per essere folla. (Don DeLillo)
  • Razzismo al cento per cento. Contro tutto e contro tutti: ieri contro la civiltà cristiana, oggi contro la civiltà latina; domani, chissà, contro la civiltà di tutto il mondo! (Benito Mussolini)
  • Se avessi conosciuto gli orrori dei campi di concentramento tedeschi non avrei potuto fare Il dittatore; non avrei certo potuto prendermi gioco della follia omicida dei nazisti. Ma ero ben deciso a mettere in ridicolo le loro mistiche scemenze sulla purezza del sangue e della razza. Come se una cosa simile fosse mai esistita al di fuori delle tribù degli aborigeni australiani! (Charlie Chaplin)

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