Lo chiamavano Jeeg Robot

film del 2015 diretto da Gabriele Mainetti

Lo chiamavano Jeeg Robot

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Titolo originale

Lo chiamavano Jeeg Robot

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 2015
Genere azione, fantascienza, fantastico, commedia, drammatico, thriller
Regia Gabriele Mainetti
Soggetto Nicola Guaglianone
Sceneggiatura Nicola Guaglianone, Menotti
Produttore Gabriele Mainetti
Interpreti e personaggi

Lo chiamavano Jeeg Robot, film italiano del 2015 con Claudio Santamaria e Luca Marinelli, regia di Gabriele Mainetti.

  • Io nun sò amico de nessuno. (Enzo)
  • [Ultime parole] Oh, ma che cazzo fai? (Sergio)
  • [A Enzo] Lo sapevo io! Te sei Hiroshi Shiba, te poi trasforma' in Jeeg! (Alessia)
  • Io vojo fa' 'r botto. Vojo che 'a gente se piega a pecoroni quanno me 'ncontra pe' salutamme, così je posso piscia' 'n testa. (Zingaro)
  • Qua se ariva 'r giorno d'e tenebre succede 'n macello c'ajutame 'a di' macello! (Alessia)
  • N'è pe' critica', eh! Però, amore mio, quando te trasformi te devi cambià 'ste scarpe. Cioè, 'n supereroe co' e scarpe de camoscio 'n s'è mai visto, dai! L'hai mai visto te? 'N s'è mai visto... (Alessia)
  • [Ultime parole] Dopo possiamo torna alle rapine. Se ti sta bene resta, se no te ne puoi andare. (Riccardo)
  • Co 'sti poteri se potemo pure divertì insieme. Ma t'o immagini? Du fiji de 'na super-mignotta come noi? E allora sì che se famo rispettà da tutti! Da la gente, da le televisioni, da lo Stato! Ha' visto er telegiornale? Hanno sbloccato l'apparti. La Camora sta già a festeggià. E 'o sai perché? T'o dico io perché: erano loro i bombaroli! E si lo Stato s'è cagato sotto pe' du bombette, pensa se je famo scoppia' quarcosa de speciale, che ne so, tipo er Parlamento o l'Olimpico durante Roma-Lazio! Famo er botto più grosso de tutti i botti, de tutti i bengala, de tutti i derby, de tutta la storia der calcio italiano! E allora sì che ce trasmettono a reti unificate, Enze'! (Zingaro)
  • [Ultime parole] Se voi... Te posso da una mano a tirar giù il vestitino... (Il Tazzina)
  • [Ultime parole] Salvali Hiró...salvali tutti...tu che puoi... diventare Jeeg... (Alessia)
  • [Messaggio registrato col cellulare e mandato in onda dalla tv] Mo me dovete ascortà tutti, perché tutti 'o dovranno sape', pure i sanpietrini. In questi anni m'avete ignorato, calpestato, carcerato dentro a quer canile de merda 'n mezzo a 'e cimici e a 'e zecche, e mo basta, mo cambia 'a musica. E' arivato er momento de fa' er botto più grosso de tutti i botti che ve potete immaginà. Stay tuned. (Zingaro)
  • Mo s'a giocamo a armi pari, Enze'! Mo 'n me ferma più nessuno, manco te! (Zingaro)

Dialoghi

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  • Alessia: Ma te sei 'n supereroe, mica poi anna' a rubbà! C'hai 'n sacco de gente da salva'. E' pe' questo che c'hai i poteri.
    Enzo: A me 'a gente me fa schifo.
  • Zingaro: Io vojo lascia' un segno, come 'sto cojone su YouTube.
    Riccardo: Te sei matto scocciato.
    Zingaro: Io me so' stancato de rimane' inchiodato qui, crocifisso ar muro.
  • Zingaro [dopo che Marcellone gli ha rovinato tutti i suoi piani]: Ma che cazzo hai fatto?
    Marcellone [ultime parole]: Sono stata brava, eh?
    Zingaro [sparandogli furiosamente]: Ma vaffanculo, Marcellone!
  • [Nella camera del motel dove alloggia con Alessia, Enzo risponde al telefono]
    Enzo: Chi è? Chi è?!
    Zingaro [sfonda la porta della camera]: 'Sto cazzo!
  • Zingaro: Se fai come te dico io nun je succede niente.
    Enzo: Vuoi i sordi? Pijateli!
    Zingaro: Ma che me frega dei sordi Enzì! Ma che cazzo me ne frega?! Io vojo molto de più!
    Enzo: La robba nun lo so 'ndo sta... io non c'entro...
    Zingaro: Io solo una cosa voglio sape', solo una: ma tu chi cazzo sei?! Perché c'hai 'sta forza?
    Enzo: Ma che ne so...
    Zingaro: T'ha mozzicato un ragno? Un pipistrello? Sei cascato da n'artro pianeta?
  • Tifoso della Roma: Ma tu chi sei?
    Enzo Ceccotti [facendosi prestare il motorino per andare a fermare lo Zingaro] Hiroshi Shiba.
  • Enzo: 'Do sta la bomba?!
    Zingaro [mostra il telecomando]: E mo te ne accorgi quanno senti er botto! [iniziano a combattersi]

Voce Narrante: Che cos'è un eroe? È un individuo dotato di un grande talento e straordinario coraggio, che sa scegliere il bene al posto del male, che sacrifica se stesso per salvare gli altri, ma soprattutto... che agisce quando ha tutto da perdere e nulla da guadagnare. Enzo Ceccotti era davvero un supereroe, come ama definirlo oggi la gente? I benpensanti commiserano le terre sventurate e bisognose di eroi. Ma la verità è un'altra: la presenza di qualcuno che veglia sulle nostre vite ravviva la speranza in un futuro migliore. Purtroppo, oggi, questo qualcuno… non c'è più. Da Tor Bella Monaca, Roma, è tutto. A voi studio.
Telegiornale: Passiamo ora allo sport. Domenica prossima, di nuovo in campo, le squadre capitoline: La Roma affronterà la Juventus, mentre Lazio…

Citazioni su Lo chiamavano Jeeg Robot

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  • Lo chiamavano Jeeg Robot è un film che dialoga con il genere supereroistico, che non ci appartiene neanche quello minimamente. Noi è come se guardassimo ad un mondo a cui abbiamo partecipato o in televisione o al cinema, lo prendessimo, perché ci ha emozionato tanto grazie alla sua forza drammatica e spettacolare, e l'abbiamo forzato nel mondo che ci era attorno. Il nostro mondo che poteva distare veramente 20 o 30 centimetri dalla nostra vita. (Gabriele Mainetti)
  • Lo chiamavano Jeeg unisce Gomorra con Chronicle, è ambientato in un contesto di bassa criminalità romana, con questo tipo che acquista poteri straordinari... Ha dimostrato che anche per noi italiani è possibile fare un bel film di supereroi. (Leo Ortolani)
  • Quando ho letto il copione non riuscivo a capacitarmi che in Italia si potesse fare una cosa del genere, quindi ci ho creduto subito. (Luca Marinelli)
  • So che è un film di genere, però bisogna vedere che forza ha: può andare oltre Lugano? Perché se non può diventa un film di genere all'italiana: io quando faccio un film penso sempre all'estero, giro in inglese, Jeeg Robot non solo è in italiano ma è anche in dialetto romano, quindi mi domando se può avere un mercato internazionale. (Ruggero Deodato)
  • Devo tutto a quel film. Ma un giorno, in attesa di una prova di scena con Luca Marinelli e Claudio Santamaria vado alla toilette e per alzarmi non vedo l'angolo di una finestra. Sbatto la testa, perdo un sacco di sangue, tutti pensano che fosse finto, il regista, Gabriele Mainetti mi dice che avevo dato una testata proprio come avrebbe dovuto fare di lì a poco il mio personaggio... Sono finita con i punti in ospedale e per una settimana non sono andata sul set. [«E al provino l'avevano pure fatta piangere...»] Me l'hanno chiesto: ora devi piangere. Io non ci riuscivo. Mi hanno dato un'altra possibilità. Tornando a casa l'ho riferito a mia madre che mi ha detto: ma con tutte le bollette che abbiamo da pagare, non ti viene da piangere se te lo chiedono?
  • Le critiche maggiori le ho avute quando ancora non erano iniziate le riprese di Lo chiamavano Jeeg Robot. [...] Senza neanche avermi vista davano per scontato che non potessi essere in grado solo perché avevo fatto il Grande fratello, non davano una possibilità. Poi però il brutto anatroccolo è stato accolto dal cigno bianco. Quello è un film indipendente, se non fosse andato bene, anzi se non fosse diventato un caso non lo so dove sarei in questo momento.
  • Se fossi nata ai Parioli, non avrei girato Lo chiamavano Jeeg Robot.

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