Grande Fratello (programma televisivo)
programma televisivo italiano
Citazioni sul Grande Fratello o GF, reality show trasmesso a partire dal 2000.
Citazioni
modifica- Alla fine abbiamo battuto il Grande Fratello, e quando in Rai batti il Grande Fratello diventi una specie di eroe nazionale. (Massimo Ghini)
- Allarghiamo la famiglia dei Grandi Fratelli. Ormai esiste una categoria televisiva nuova. "Colui Che Ha Fatto il Grande Fratello". Che farà? Per adesso fa l'ospite. E fa audience. Siamo figli di Publitalia. (Pietro Taricone)
- Col Grande Fratello di Orwell pochissimi spiavano tutti. Con quello televisivo, invece, tutti possono spiare pochissimi. Così che ci abitueremo a pensare al Grande Fratello come a qualcosa di molto democratico e sommamente piacevole. (Umberto Eco)
- Cos'era, poi, 'sto Grande Fratello che faceva impazzire tutti? Edizione italiana del format olandese Big Brother, a prima vista lo spettacolo [...] si basava su un radicale ribaltamento di ruoli: sostituire ai volti noti della televisione dei semplici sconosciuti, che avrebbero occupato gli schermi tanto a lungo da diventare essi stessi volti noti. La Casa era, insomma, una fabbrica di celebrità, e questo aizzava migliaia [...] desiderosi di migrare dall'anonimato alla fama, e da una vita lavorativa senza speranze al bel mondo di attori, veline e calciatori. Non tutti, però, seguivano il Grande Fratello sperando di finire nella Casa. Ai più bastava spiare [...]. Avevo spiato anch'io, e quel che avevo visto non mi era piaciuto: non mi riferivo ai concorrenti, ma alla mia immagine riflessa nello schermo della televisione. All'improvviso mi ero visto come un secondino, un controllore o, contando che si poteva contribuire ad eliminare i concorrenti tramite un'onerosa telefonata, un giovane boia a metà dell'apprendistato. Chiudere delle persone in uno spazio limitato, sottoporle a prove e non perderle mai di vista non era forse un'attività di routine, nelle carceri? Cos'eravamo diventati, per divertirci a vedere gli altri — quelli stessi che ci eravamo disabituati a salutare per la strada — chiusi in una galera televisiva, e scommettere sulle loro reazioni? Inutile domandare in giro: la gente era troppo occupata a domandarsi se le privazioni inflitte agli inquilini della Casa fossero dure come sembravano in video o se invece, ogni tanto, qualcuno allungava di nascosto ai ragazzi un wafer o una sigaretta. Si discuteva se il carcere fosse carino o no, non se fosse giusto spiare chi ci stava dentro. Per seguire le evoluzioni dei detenuti volontari, o forse in segno di solidarietà, si autocarceravano un po' tutti, ciascuno davanti al proprio televisore. (Enrico Brizzi)
- Entrerei per curiosità nella Casa del "Grande Fratello", per capire perché 'ste vip sono vamp e fanno bibì, bibò...Vorrei un incontro ravvicinato del terzo tipo e direi: "Andate a farivi tutte na passiata!" (Angelo Russo)
- Il Grande Fratello è una gara di resistenza televisiva. Vi partecipano esclusivamente giovani sulla trentina che sognano di lavorare in televisione, e cercano di piacere al pubblico televisivo. Perché lo chiamano "reality show"? La realtà comprende anche gli anziani, i brutti, gli obesi, addirittura gli intellettuali: mentre l'uniformità antropologica dei concorrenti del Grande fratello è assoluta, sono ragazze e ragazzi adatti a un provino televisivo calibrato per ragazze e ragazzi adatti a un provino televisivo. Il gatto che si morde la coda. I concorrenti sono quasi tutti di destra, anche solo per vaga intuizione, e per quella naturale censura e autocensura che suggerisce ai trentenni di sinistra di incarnarsi in altre fisionomie che non siano quelle del concorrente del Grande Fratello. Reality show è dunque una definizione molto ma molto discutibile. Non è la realtà della vita che si fa show, è uno show abnormemente dilatato che, per tre mesi, rimpiazza la vita, con cavie consapevoli che alla vita rinunciano in cambio della popolarità. Che non è esattamente la stessa cosa. (Michele Serra)
- Quando stavo dentro la casa potevo parlà di tutto: Clinton, Berlusconi, l'aborto. Ero libero. Adesso no. C'è un forte preconcetto su di me. E intanto sai che faccio? Faccio il Sindacato dei Reduci del Grande Fratello, SRGF. Porca vacca: siamo 10 della vecchia edizione, 12 della nuova e poi quelli che verranno. Quasi quaranta. Faccio il Cofferati del Grande Fratello, un sindacatone. Tavolo delle trattative: le parti sociali, Mediaset, il pubblico, il SRGF. Sciopero compagni! Pensa alle trasmissioni tv senza quelli del Grande Fratello. (Pietro Taricone)
- Solo plastica, solo finzione: qui se continuiamo a guardarci per come siamo poi finiamo per dover accettare di essere ritardati e soprattutto dobbiamo porci rimedio e impegnarci a cambiare. Allora no. Tutti a guardare il Grande Fratello e poi soprattutto a imitare questi gran maestri di vita. Ci siamo posti come obiettivo il primo livello, quello più basico, ma non è una gran trovata anche se la spacciano come tale. Però così almeno ci arriviamo tutti. E sai che soddisfazione. (Fabri Fibra)
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