Liturgia

servizio di culto compiuto da un gruppo religioso

Citazioni sulla liturgia.

Consacrazione nella liturgia ortodossa

Citazioni

modifica
  • Di ben poca utilità saranno le cerimonie più belle o le associazioni più fiorenti, se non sono volte ad educare gli uomini alla maturità cristiana. (Presbyterorum Ordinis)
  • Frequentare Chiese orientali mi ha confermato (se ce ne fosse stato bisogno) che la liturgia è l'archetipo supremo del destino e non solo del destino dei destini, quello di Cristo, ma del destino, semplicemente. È, per così dire, la suprema fiaba, quella a cui non si può resistere... (Cristina Campo)
  • Il Tempio è il luogo dove la comunità va a pregare, a lodare il Signore, a rendere grazie, ma soprattutto ad adorare: nel Tempio si adora il Signore. E questo è il punto più importante. Anche, questo è valido per le cerimonie liturgiche: in questa cerimonia liturgica, cosa è più importante? I canti, i riti – belli, tutto...? Più importante è l'adorazione: tutta al comunità riunita guarda l'altare dove si celebra il sacrificio e adora. (Papa Francesco)
  • La divina liturgia è la suprema azione della Chiesa, è il suo vissuto supremo. (Bartolomeo, patriarca di Costantinopoli)
  • La liturgia ben fatta ha operato conversioni; se mal fatta le impedisce. (Giuseppe Allamano)
  • La liturgia è il luogo per eccellenza dove la Chiesa comunica la parola di Dio e la sua presenza nei sacramenti. (Jean-Marie Lustiger)
  • La liturgia non è qualcosa che possiamo alimentare in base alle nostre voglie e alle nostre volontà. La liturgia è un legame fortissimo, è la Tradizione e non si può cambiare perché qualcuno crede di aver avuto una bella idea. La dimensione della Chiesa è storicizzata e storicizzabile ma non si può inventare di colpo un'altra cosa. (Giovanni Lindo Ferretti)
  • La gente pensa che il culto sia una cosa da vecchi, ma la verità è che oggi, grazie a Dio, la liturgia ha grande successo fra la gioventù. (Alicia Giménez-Bartlett)
  • La grandezza della liturgia cattolica è data dal fatto di rendere Cristo presente nel flusso e nel riflusso delle generazioni: «Hoc facite in meam commemorationem». Per questo la difesa di una coscienza esatta del dogma dipende dalla verità con cui viene vissuta la liturgia. (Luigi Negri)
  • La sacra liturgia, che è lo specchio fedele dell'insegnamento tramandato dai Padri e affidato al popolo cristiano, ha cantato nel corso dei secoli e canta continuamente sia in Oriente che in Occidente le glorie della celeste Regina. (Papa Pio XII)
  • Nella più semplice delle antiche cerimonie vi era la grande allure della visione: quell'eleganza di viva fiamma, quel dialogare serrato, rubato, rapito tra le potenze dell'anima e l'invisibile, quel cadere di pause interstellari – altra e più incalzante scrittura del Dio, che apriva nel blocco cieco del mondo mille punti di fuga verso il regno della bellezza soprannaturale: che è il regno degli specchi raddrizzati e dei ceppi caduti, dove prendere e lasciare sono una sola estasi. (Cristina Campo)
  • Non si può celebrare la liturgia armandosi, portando sulle spalle un armamento di odio, di lotta, di rancore. (Robert Sarah)
  • Ogni liturgia suppone tutta l' umanità radunata attorno alla tavola del Signore. Bisogna che nel mondo ci sia almeno un'anima che porti questo peso d'amore, che sia la cauzione di questo invito. (Maurice Zundel)
  • Tutte le cerimonie e tutte le regole di tali istituzioni tendono in fondo a catturare la massa: meglio una chiesa sicura, piena di fedeli, che l'intero mondo infido. (Elias Canetti)
  • Il rapporto tra mistero creduto e celebrato si manifesta in modo peculiare nel valore teologico liturgico della bellezza. La liturgia, infatti, come del resto la Rivelazione cristiana, ha un intrinseco legame con la bellezza: è veritatis splendor.
  • La bellezza della liturgia è parte di questo mistero; essa è espressione altissima della gloria di Dio e costituisce, in un certo senso, un affacciarsi del Cielo sulla terra. Il memoriale del sacrificio redentore porta in se stesso i tratti di quella bellezza di Gesù di cui Pietro, Giacomo e Giovanni ci hanno dato testimonianza, quando il Maestro, in cammino verso Gerusalemme, volle trasfigurarsi davanti a loro (cfr Mc 9,2). La bellezza, pertanto, non è un fattore decorativo dell'azione liturgica; ne è piuttosto elemento costitutivo, in quanto è attributo di Dio stesso e della sua rivelazione. Tutto ciò deve renderci consapevoli di quale attenzione si debba avere perché l'azione liturgica risplenda secondo la sua natura propria.
  • La liturgia allora non è il ricordo di eventi passati, ma è la presenza viva del Mistero Pasquale di Cristo che trascende e unisce i tempi e gli spazi. Se nella celebrazione non emerge la centralità di Cristo non avremo liturgia cristiana, totalmente dipendente dal Signore e sostenuta dalla sua presenza creatrice.
  • La liturgia è l'atto nel quale crediamo che Dio entra nella nostra realtà e noi lo possiamo incontrare, lo possiamo toccare. È l'atto nel quale entriamo in contatto con Dio: Egli viene a noi, e noi siamo illuminati da Lui.
  • Con arte sovrana, la liturgia ci fa passare dal piano della luce creata a quello della luce eterna: ogni mattina, l'alba scaccia l'oscurità come il Cristo, luce del mondo, cancella le tenebre del peccato. La poesia liturgica fa brillare la speranza sulla vita quotidiana degli uomini con un'invenzione di freschezza incredibile.
  • Fino alla fine del mondo, l'anima cristiana troverà nella liturgia questa fonte di vita alla quale si sono abbeverati i nostri avi, e la visione che conservava nella loro attesa. Forse, la scuola liturgica è la sola capace, oggi come ai tempi della Chiesa primitiva, di sollevare la cappa di piombo del nostro mondo materialista e d'infondergli di nuovo il gusto della vita eterna.
  • La liturgia cattolica accordata al tempo, riscatta il tempo; immersa gioiosamente nella marea delle creature, alle quali presta un immenso materiale di immagini, trasfigura l'ordine creato e lo prepara alla sua ultima trasformazione. Del vino, bevanda naturale che scalda il cuore dell'uomo, ne fa una porpora regale che avvolge il mondo, lo riabilita e lo consacra con una consacrazione più augusta di quella conosciuta nel suo primo giorno della creazione.
  • La liturgia è il canto dello Sposo e della Sposa.
  • La liturgia è per sé stessa un canto unico di sapienza e di amore: essa riassume i due ordini dell'intelligenza e della carità e li sublima in preghiera.
  • Di fronte al rischio della routine, di fronte ad alcune confusioni, alla povertà e alla banalità del canto e della musica sacra, si può dire che vi sia una certa crisi. Per questo è urgente un nuovo movimento liturgico.
  • La liturgia non è azione dell'uomo, ma azione di Dio.
  • La perdita del senso del sacro, del Mistero, di Dio, è una delle perdite più gravi di conseguenze per un vero umanesimo. Chi pensa che ravvivare, recuperare e rafforzare lo spirito della liturgia, e la verità della celebrazione, sia un semplice ritorno a un passato superato, ignora la verità delle cose. Porre la liturgia al centro della vita della Chiesa non è affatto nostalgico, ma al contrario è la garanzia di essere in cammino verso il futuro.

Altri progetti

modifica