Bartolomeo di Costantinopoli
arcivescovo ortodosso greco
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Bartolomeo, nato Dimitrios Archontonis (1940 – vivente), arcivescovo ortodosso greco con cittadinanza turca.
Citato in Gianni Valente, Solo lo stupore conosce, 30Giorni, maggio 1999.
- Stupore nella vita naturale è la riduzione della capacità visiva, provocata dalla luce eccessiva. Nella vita spirituale stupore è la situazione analoga, provocata dal bagliore della luce spirituale.
- La sensibilità autentica nelle questioni religiose non si trova sempre in proporzione diretta con l'essere sistematicamente occupati in queste cose.
- La sensibilità di fronte a Dio è un atteggiamento interiore, per il quale l'anima e tutto l'uomo ricercano la comunione personale con il Divino, spesso silenziosamente e spesso dentro una apparente opposizione contro tale ricerca o addirittura contro la stessa fede in Dio.
- La sensibilità ostentata verso i problemi religiosi potrebbe nascondere un comportamento egocentrico, per cui la religione è utilizzata per la salvaguardia dell'ego da qualche pericolo incombente, come il pericolo dell'incertezza per l'esistenza o anche il pericolo della morte, cioè della certezza della perdita dell'esistenza.
- Non esiste pensiero più perverso e illusione più grande che voler sembrare qualcuno che cerca Dio, mentre in verità si cerca l'affermazione di se stessi, del proprio ego.
- Quando Dio agisce, tutti si sorprendono e si stupiscono. Anzi, è meglio dire che quando siamo in posizione di comprendere le opere di Dio tutti ci sorprendiamo e ci stupiamo.
- La tradizione non si comprende come una continuazione di usanze, costumi, modi ed insegnamenti ma come trasmissione di vivo vissuto.
- La divina liturgia è la suprema azione della Chiesa, è il suo vissuto supremo.
- La presenza di Dio non è ideale, non è invenzione, non è pensiero intellettuale, non è immagine e idolo, è evento esistenziale, realtà ontologica più certa della relazione secondo il sentimento, che partecipa del sentimento, ma lo supera.
- Si sta compiendo di fatto oggi la secolarizzazione cominciata già da secoli nelle Chiese cristiane, vale a dire la de-divinizzazione, in altre parole l'umanizzazione del Dio-Uomo.
- L'uomo che non può incontrarsi in una cordiale relazione personale, amichevole e nell'amore con Cristo è già morto spiritualmente, pur portando un corpo che si muove con uno spirito privo di forza vitale.
- I sacramenti, dunque, per precisione non si giudicano come validi o invalidi, ma come esistenti o inesistenti o, in altre parole, come efficaci o inefficaci, e questo si verifica non sulla base di ragionamenti e supposizioni, ma sulla base dei loro risultati sensibili, come si misura l'efficacia di una medicina per il ristabilimento della salute sulla base dell'osservazione e dell'esperienza derivante e non sulla base di disposizioni di regolamento.
- La vita della Chiesa e la vita del fedele in Cristo è vissuta sul piano ontologico e non giuridico.
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