Presbyterorum Ordinis
decreto emanato nel Concilio Vaticano II
Presbyterorum Ordinis, decreto del Concilio Ecumenico Vaticano II sul ministero e la vita dei presbiteri (1965).
[...] I presbiteri, in virtù della sacra ordinazione e della missione che ricevono dai vescovi, sono promossi al servizio di Cristo maestro, sacerdote e re; essi partecipano al suo ministero, per il quale la Chiesa qui in terra è incessantemente edificata in popolo di Dio, corpo di Cristo e tempio dello Spirito Santo. Questo sacro Sinodo, dunque, affinché il ministero dei presbiteri, nelle attuali circostanze pastorali e umane, spesso radicalmente nuove, possa trovare sostegno più valido, e affinché si provveda più adeguatamente alla loro vita, dichiara e stabilisce quanto segue.
Citazioni
modifica- Non vi è dunque nessun membro che non abbia parte nella missione di tutto il corpo, ma ciascuno di essi deve santificare Gesù nel suo cuore e rendere testimonianza di Gesù con spirito di profezia. (2)
- La funzione dei presbiteri, in quanto strettamente vincolata all'ordine episcopale, partecipa della autorità con la quale Cristo stesso fa crescere, santifica e governa il proprio corpo. (2)
- I presbiteri sono stati presi fra gli uomini e costituiti in favore degli uomini stessi nelle cose che si riferiscono a Dio, per offrire doni e sacrifici in remissione dei peccati vivono quindi in mezzo agli altri uomini come fratelli in mezzo ai fratelli. (3)
- Il popolo di Dio viene adunato innanzitutto per mezzo della parola del Dio vivente che tutti hanno il diritto di cercare sulle labbra dei sacerdoti. (4)
- I presbiteri sono debitori verso tutti, nel senso che a tutti devono comunicare la verità del Vangelo di cui il Signore li fa beneficiare. (4)
- Tutti i sacramenti, come pure tutti i ministeri ecclesiastici e le opere d'apostolato, sono strettamente uniti alla sacra eucaristia e ad essa sono ordinati. (5)
- L'eucarestia si presenta come fonte e culmine di tutta l'evangelizzazione. (5)
- Nell'edificare la Chiesa i presbiteri devono avere con tutti dei rapporti improntati alla più delicata bontà, seguendo l'esempio del Signore. (6)
- Di ben poca utilità saranno le cerimonie più belle o le associazioni più fiorenti, se non sono volte ad educare gli uomini alla maturità cristiana. (6)
- Non è possibile che si formi una comunità cristiana se non assumendo come radice e come cardine la celebrazione della sacra eucaristia, dalla quale deve quindi prendere le mosse qualsiasi educazione tendente a formare lo spirito di comunità. (6)
- I presbiteri devono riconoscere e promuovere sinceramente la dignità dei laici. (7)
Bibliografia
modifica- Concilio Vaticano II, in Enchiridion Vaticanum. Vol 1: Documenti del Concilio Vaticano II 1962-1965, Bologna, EDB, 1993
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