La morte va a braccetto con le vergini
film del 1971 diretto da Peter Sasdy
La morte va a braccetto con le vergini
Titolo originale |
Countess Dracula |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Regno Unito |
Anno | 1971 |
Genere | horror |
Regia | Peter Sasdy |
Sceneggiatura | Jeremy Paul |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Note | |
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La morte va a braccetto con le vergini, film britannico del 1971, regia di Peter Sasdy.
Frasi
modifica- Uno scaldaletto, una magra consolazione per le vecchie vedove, la loro unica fonte di calore. (Maestro Fabio)
- Sposarti? Sei pazza davvero. Non ti rendi conto che diventi più brutta ogni volta che invecchi? E non puoi vivere di assassini. (Capitano Dobi)
Dialoghi
modifica- Rosa: Signore, avete visto la mia figliola? È Teri, la cameriera della contessa. È sparita. Sto così in pena.
Capitano Dobi: E che vuoi che ne sappia? Cercala nel bordello.
Rosa: Non l'avrebbe mai fatto la mia bambina!
Serva: Se fosse là, lui l'avrebbe vista.
- Capitano Dobi: Ma che cos'hai fatto?
Contessa Elisabeth Nadasdy: Dobi!
Capitano Dobi: Dov'è?
Contessa Elisabeth Nadasdy: Chi?
Capitano Dobi: La ragazza, la cameriera.
Contessa Elisabeth Nadasdy: Guardami Dobi, guardami!
Capitano Dobi: E che cosa dirà tua figlia quando domani arriverà e troverà che sei giovane come lei?
Contessa Elisabeth Nadasdy: Mai arriverà!
- Contessa Elisabeth Nadasdy: Non vuoi di nuovo vedermi bella e felice?
Capitano Dobi: Perché tu possa fare l'amore con i giovani ufficiali? Ti preferisco così come sei, piuttosto che vederti svolazzare come una inesperta baldracca di bordello. Da vecchia sei più dignitosa.
Contessa Elisabeth Nadasdy: Sei crudele! Allora non mi hai mai amato.
Capitano Dobi: Oh, sì che ti ho amato. Ma non capisci come andrà a finire? O perderai il senno o il balivo ti manderà sulla forca.
Contessa Elisabeth Nadasdy: Se dovesse accadere, non dimenticare che tu sarai lì accanto a me.
- Imre Toth: Perché ci stanno fissando?
Capitano Dobi: Timore.
Imre Toth: Timore? Timore di che?
Capitano Dobi: Come il cane teme il padrone.
Imre Toth: Ma il cane è sempre pronto a servire il padrone, e qui invece nessuno ci sta servendo.
- Capitano Dobi: Perché star sotto a una donna sola se puoi metterne sotto tante?
Imre Toth: Be', se quella donna riunisce tutte le virtù.
Capitano Dobi: Amante, amica, madre, eccetera. Esiste una donna del genere?
Imre Toth: Tu sai che esiste, e io l'ho trovata.
Capitano Dobi: Sei davvero un privilegiato!
Pagliaccio: Ma non invulnerabile.
Imre Toth: E perché?
Pagliaccio: Essendo abbagliato dalla luce del tuo amore, non puoi vedere nell'ombra un uomo che ti tradisce.
- Imre Toth: Perché dovrei avere dei nemici?
Pagliaccio: Tutti hanno dei nemici, ma chi è più fortunato ne ha di più, perché è più invidiato.
Capitano Dobi: Va via, idiota! Discorsi da turchi...
- Ziza: Perché ridete? Avanti, ditelo anche a me.
Capitano Dobi: Ho fatto una scommessa con lui.
Ziza: Su di me? Lo scaldo quando voglio. Mi va al sangue.
Capitano Dobi: Scommetto che non ti porterà mai nel castello.
Ziza: Nel castello? Allora hai vinto. Io là non ci entro davvero.
Imre Toth: E perché no?
Ziza: Non hai sentito quello che dicono in giro della contessa? È una strega.
Imre Toth: Una strega?!
Ziza: Tutte le Báthory sono streghe. Hanno venduto l'anima al Diavolo. Il loro avo era un serpente con sette teste.
Imre Toth: Ma chi te l'ha detto?
Ziza: E la più strega di tutte è proprio la contessa Elisabeth.
- Maestro Fabio: La mia mente è più vivace di notte quando gli altri dormono.
Capitano Dobi: Fa pure quel che ti pare, ma resta in biblioteca. Non girare così furtivamente. Puoi spaventare qualcuno.
Maestro Fabio: O diventare uno spettro anch'io.
- Maestro Fabio: Il capitolo sui sacrifici di sangue...
Capitano Dobi: Sì, sì, l'ho letto.
Maestro Fabio: Ma non tutto, castaldo. Non avresti commesso un errore così elementare. Qui dice chiaramente: «Per restituire gioventù e bellezza, può essere usato soltanto sangue di una vergine».
Contessa Elisabeth Nadasdy: E quella era una prostituta.
Citazioni su La morte va a braccetto con le vergini
modifica- Il film è godibile, ma non molto incisivo, benché sia ben diretto da Peter Sasdy, elegante e a suo agio con il periodo storico, che riesce a rendere con una vivace convenzionalità, curando con ironica morbosità la creazione di uno strano ménage à trois. (Rudy Salvagnini)
- Purtroppo, la contessa ringiovanisce troppo velocemente per essere credibile e la recitazione è atroce, soprattutto perché alcuni attori recitano in inglese con un forte accento ungherese e altri no. (Radu Florescu e Raymond T. McNally)
- Questo è a mio parere un film decisamente modesto, che sfiora appena i livelli di qualità ai quali ci ha abituato la Hammer in passato. (Luigi Cozzi)
- Sasdy si ispira alla vicenda dell'ungherese Erzsebet Bathory (raccontata anche da Borowczyk in un episodio di I racconti immorali) e prosegue il suo percorso di critica al potere: coloro che condannano la contessa a una fine atroce non sono certo stinchi di santo. Ma dei suoi film per la Hammer è il meno efficace: le troppe concessioni al morboso stridono col tentativo di rendere tragica la sorte della contessa, tratteggiata come una donna incapace di accettare la vecchiaia. (Il Mereghetti)
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