Jean Carper

giornalista e saggista statunitense

Jean Carper (1932 – vivente), giornalista e divulgatrice medica statunitense.

Mangia bene e starai meglio

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  • Mangiando nel modo giusto è dunque possibile tenere lontani gli attacchi cardiaci. [...] seguendo per due anni un regime vegetariano, povero di grassi saturi e di colesterolo, è possibile non solo prevenire ulteriori attacchi, ma anche ridurre il danno arterioso. Queste virtù curative hanno probabilmente una spiegazione molto semplice: i caroteni e gli antiossidanti presenti nella frutta e nella verdura sono un vero toccasana per le arterie. (p. 42)
  • Da anni è noto che la dieta mediterranea ha un effetto protettivo sull'apparato cardiovascolare. Non a caso, i ricercatori americani l'hanno indicata come migliore rispetto alla semplice riduzione dei grassi saturi. Questo tipo di alimentazione non è affatto povera di grassi, anzi i lipidi in essa contenuti sono, paradossalmente, superiori a quelli della dieta americana classica. Ma c'è una grossa differenza: nella dieta mediterranea circa tre quarti delle calorie fornite dai lipidi derivano da grassi monoinsaturi, cioè dall'olio d'oliva, mentre il consumo di grassi saturi è molto ridotto. (pp. 43-44)
  • L'olio d'oliva è indubbiamente importante, tuttavia l'alimentazione mediterranea offre una sorprendente varietà di abitudini salva-cuore. Purtroppo, anche in Italia, la dieta tende ad appiattirsi su modelli prettamente occidentali, avvicinandosi progressivamente a quella seguita dagli americani. (p. 46)
  • Evitate i grassi animali, veri nemici delle arterie. Essi, infatti, fanno aumentare la colesterolemia, rendono il sangue meno fluido, ostacolano i meccanismi deputati allo «scioglimento» di eventuali trombi e favoriscono la vasocostrizione. Non a caso le popolazioni che mangiano molti grassi animali hanno la più alta incidenza di malattie cardiovascolari. (pp. 46-47)
  • Mangiate legumi, soprattutto fagioli. Non esistono in natura rimedi anticolesterolo così economici, diffusi, rapidi e sicuri. (p. 58)
  • [...] nonostante numerosi studi abbiano dimostrato che l'alcol può contribuire a tenere sotto controllo la colesterolemia, gli esperti sono restii a raccomandarlo come misura preventiva nella lotta contro le malattie cardiovascolari. Iniziare a bere per salvaguardare la salute delle arterie sarebbe veramente sconsiderato, anche perché quest'obiettivo può essere raggiunto in molti altri modi. (pp. 74-75)
  • E ancora: non crediate che tutti i cibi funzionino allo stesso modo nelle diverse persone. Ciascuno di noi reagisce in modo differente, proprio come accade con qualsiasi farmaco. (p. 82)
  • La maggiore o minore propensione del sangue a formare coaguli è probabilmente il fattore più importante nello sviluppo di un infarto o di un ictus ischemico. La dieta può esercitare un'enorme influenza su tutti i meccanismi coinvolti nello sviluppo del trombo. Sembra addirittura che l'efficacia preventiva dell'alimentazione dipenda dalla sua capacità di influenzare i fattori della coagulazione piuttosto che da quella di modificare la colesterolemia. (p. 85)
  • Mangiate cipolle se desiderate mantenere il sangue fluido e sgombro da pericolosi coaguli. (p. 89)
  • Ma che cos'è che effettivamente rende il vino rosso tanto benefico per il cuore? I ricercatori francesi dichiarano di non essere sicuri di volerlo sapere, né di volersi impegnare a fondo per isolare la sostanza salva-arterie, poiché essa si trova già «in un contesto molto gradevole al palato». (p. 93)
  • [...] gli estimatori di frutta e verdura sono dotati di un sistema fibrinolitico veramente invidiabile; il contrario di quanto avviene nelle persone che ne mangiano poca. Merito della vitamina C e delle fibre che potenziano i meccanismi preposti alla dissoluzione dei trombi e quelli che ne impediscono la formazione.
    Non a caso, i più bassi livelli di fibrinogeno, proteina che partecipa alla formazione dei coaguli, si trovano proprio nei vegetariani, specie nei veganisti che eliminano del tutto gli alimenti di derivazione animale, inclusi uova e latte. Questi soggetti, inoltre, hanno il sangue più fluido rispetto a chi mangia carne e ciò comporta anche livelli pressori più bassi. (p. 95)
  • La dieta è il rimedio più efficace nei confronti della stipsi, il disturbo digestivo più frequente tra le popolazioni dei paesi industrializzati. [...] Ricorrere ai farmaci è dispendioso, spesso inutile e potenzialmente nocivo, visto che molti lassativi, a lungo andare, possono indebolire le pareti intestinali e renderle meno sensibili allo stimolo esercitato dalla massa fecale. (p. 125)
  • Ciascuno di noi produce quotidianamente una certa quantità di gas che viene a poco a poco eliminata attraverso l'ano. Se così non fosse non potremmo vivere. (p. 159)
  • La flatulenza è un disturbo fastidioso e imbarazzante, ma di solito non è mai preoccupante sotto il profilo medico [...]. Essa, inoltre, può essere efficacemente controllata con la dieta. (p. 159)
  • La diverticolosi è una condizione molto diffusa, ma stranamente trascurata dai medici dell'antichità. Come mai Ippocrate e Galeno non se ne sono mai occupati? Semplice, perché la malattia diverticolare non esisteva. Essa è una «patologia da civilizzazione» cioè un disturbo tipicamente osservabile nei paesi dell'area occidentale. Prima del 1900 la diverticolosi [...] era considerata una curiosità medica. (p. 193)
  • Sembra incredibile, ma per circa 50 anni i medici hanno affrontato la diverticolosi prescrivendo una dieta povera di fibre poiché, secondo l'opinione corrente, i cibi ricchi di cellulosa risultavano irritanti per l'intestino.
    Guarda caso, questo è proprio il tipo di alimentazione che favorisce la comparsa dei diverticoli [...]. (p. 194)
  • Per fortuna questa condizione [la diverticolosi] può essere affrontata con successo utilizzando lo stesso rimedio consigliato per la stipsi cioè gli alimenti ricchi di fibre, specie la crusca. Il fatto non deve meravigliare, visto che combattendo la costipazione si ostacola anche la formazione dei diverticoli. In un intestino ben regolato, difficilmente si verificheranno pericolosi aumenti pressori in grado di spingere la mucosa attraverso le maglie muscolari della parete del colon e di ingrandire i diverticoli già presenti. (p. 193)
  • La verdura rappresenta un aiuto prezioso. Essa è in grado di prevenire la formazione dei calcoli e, se questi sono già presenti, di diminuire la frequenza delle coliche. La sostanza responsabile di questi effetti non è ancora stata identificata, ma una cosa è certa: tra i vegetariani la calcolosi colecistica è poco diffusa. (p. 213)
  • Chi soffre di calcolosi renale dovrebbe per prima cosa modificare le proprie abitudini alimentari. Perché sottoporsi a un trattamento farmacologico e al rischio di possibili effetti collaterali quando è possibile ottenere gli stessi risultati con un sacrificio veramente minimo? (p. 220)
  • Una ragione in più per limitare il consumo di carne: per i vegetariani la calcolosi renale non costituisce un problema. In quelli inglesi, per esempio, la frequenza del disturbo è pari a un terzo di quella osservabile nei soggetti che prediligono le proteine animali. Essi, tra l'altro, assumono il doppio di fibre, la cui efficacia preventiva è ben documentata, e hanno urine meno ricche di calcio. (pp. 221-222)
  • Che cosa accadrebbe se qualcuno scoprisse un nuovo farmaco capace di ridurre di un terzo o addirittura della metà il rischio di cancro al colon? E se questo farmaco fosse, oltre che efficace, anche sicuro e a buon mercato? Una notizia del genere occuperebbe di certo la prima pagina di tutti i giornali. Ebbene, questo rimedio già esiste e ha un nome noto a tutti: fibra alimentare. (pp. 268-269)
  • Seguite una dieta in grado di assicurare un buon apporto di beta-carotene. Un sangue povero di questa sostanza è come una bomba a orologeria, con l'unica differenza che nemmeno chi l'ha innescata sa quando esploderà. (p. 284)
  • È ovvio che tutti possono trarre beneficio da una dieta ricca di alimenti anticancro, ma per i fumatori essa può risultare veramente importante. Curiosamente, di quest'aspetto si parla molto poco, forse nel timore che le possibilità offerte dall'alimentazione vengano sopravvalutate o, comunque, attenuino l'alone di pericolosità giustamente attribuito al fumo. (p. 289)
  • Se fumate o siete ex fumatori avete sicuramente un motivo in più per seguire un'alimentazione sana, equilibrata e ricca di vitamine e sali minerali. I principi attivi contenuti negli ortaggi possono rallentare la sequela di eventi che portano allo sviluppo del cancro al polmone. (p. 291)
  • Cercate di mangiare frutta e verdura ricche di vitamina C. Sicuramente respirerete meglio e, se siete ammalati d'asma, non mancherete di notare altri benefici. (p. 395)
  • Oltre alla vitamina C, frutta e verdura potrebbero contenere altre sostanze ad attività antiasmatica. Sembra infatti che passando alla dieta vegetariana sia possibile migliorare notevolmente il decorso della malattia. [...] Come mai la dieta vegetariana è così efficace? Nessuno è in grado di dare una risposta precisa, tuttavia gli esperti ipotizzano che evitando gli alimenti di origine animale, il rischio di assumere sostanze in grado di scatenare una reazione allergica venga annullato quasi completamente. (pp. 396-397)
  • Soffrite di artrite reumatoide? Se la risposta è positiva, non mangiare più carne potrebbe rivelarsi un'ottima soluzione. [...]
    La dieta vegetariana è più potente dei farmaci?
    Sembra di sì [...]. (pp. 424-425)
  • Lo scheletro è una vera e propria banca nella quale l'organismo deposita e preleva il calcio. Dopo la menopausa, quando cessa la produzione ciclica degli ormoni sessuali, i prelievi tendono a superare i depositi e, quando il conto va «in rosso» compare l'osteoporosi. (p. 436)
  • È sorprendente! L'immagine tradizionale che associava il concetto di virilità, vigore fisico e coraggio a una succulenta bistecca è stata spazzata via dalla ricerca scientifica. I grassi animali non sembrano essere i più indicati per aumentare i livelli degli ormoni sessuali maschili. In effetti, numerosi studi hanno ormai dimostrato che questi lipidi riescono a far diminuire il testosterone presente nel torrente circolatorio. (p. 448)
  • Chi desidera fare qualcosa di veramente utile per la propria salute dovrebbe consumare molti legumi, soprattutto se ammalato di diabete. (p. 477)
  • Non c'è niente di meglio degli antiossidanti per rallentare i fenomeni degenerativi correlati al processo d'invecchiamento. Quelli contenuti nel cibo possono essere paragonati a un'efficace task-force impegnata in un'incessante battaglia contro i radicali liberi allo scopo di arginarne gli effetti distruttivi sulle cellule. (pp. 516-517)

Bibliografia

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  • Jean Carper, Mangia bene e starai meglio, traduzione di Rossella Traldi, Sperling & Kupfer, Milano, 1995. ISBN 88-200-1919-1

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