Jacques Lourcelles

Jacques Lourcelles (1940 – vivente), critico cinematografico e sceneggiatore francese.

Citazioni di Jacques Lourcelles

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  • [Su Il ladro] Dietro lo sguardo probo di Henry Fonda si agitano i fantasmi della sua micidiale esperienza, una specie di incubo a occhi aperti che ha polverizzato in poche battute tutti i dogmi dei diritti civili.[1]
  • [Su Strategia di una rapina] Elegia glaciale e coinvolgente per tre perdenti, abbandonati in un universo urbano che li accerchia e li soffoca.[2]
  • [Su Maria nella Contessa scalza] Eroina dalla bellezza irreale, inaccessibile e fintamente serena, che vuole provare a se stessa di essere libera.[3]
  • [Su Dietro la porta chiusa] Il soggetto maschile può essere descritto volta a volta come oggetto di fascinazione, poi d'amore, quindi di stupore e di terrore, ma sempre intimamente legato all'attrazione e all'amore.[4]
  • [Su Il peccato di Lady Considine] Questo film è la storia di un volto, quello di Ingrid Bergman.[5]
  • [Su Giovane e innocente] Un'aria di cinema in libertà, capace di imporre la ferrea disciplina della seduzione grazie a un ritmo strabiliante.[6]
  • [Su Io ti aspetterò] Un'eleganza, uno charme e una dolcezza quasi elegiaca.[7]
  • [Su Il ladro] Un film kafkiano che partorisce un film cristiano, riassunto commovente e senza dubbio rovesciato della storia spirituale del 20° secolo.[8]
  • [Su Duello al sole] Un'operetta pompata a dimensioni wagneriane.[9]
  • Uno dei cinque o sei film fondamentali della storia del cinema e, senza dubbio il film capitale del cinema muto. Finché il cinema esisterà e si proietteranno dei film, è verosimile che si continuerà a fantasticare su Nosferatu, ad ammirarlo, a studiarlo a interpretarlo. Sul piano formale, il film si allontana dall'espressionismo e lo trascende: prima d'ogni altra cosa per l'importanza che vi ha la Natura, per l'impressionante varietà di esterni reali che ne accrescono il romanticismo magico. Murnau s'abbandona totalmente al suo gusto della polifonia e del contrappunto, sul piano drammatico e cosmico. Nosferatu è prima di tutto un poema metafisico nel quale le forze della morte mostrano la vocazione – una vocazione inesorabile – ad attirare a sé, aspirare, assorbire le forze della vita, senza che nella descrizione di questa lotta intervenga alcun manicheismo moralista.[10]
  • [Su Femmina folle] Una atmosfera sempre più avvelenata dove l'ossessione amorosa si mescola al crimine.[11]
  1. Citato in Mereghetti, p. 1264.
  2. Citato in Mereghetti, p. 2267.
  3. Citato in Mereghetti, p. 555.
  4. Citato in Mereghetti, p. 667.
  5. Citato in Mereghetti, p. 1725.
  6. Citato in Mereghetti, p. 1013.
  7. Citato in Mereghetti, p. 1201.
  8. Citato in Laura, Luisa e Morando Morandini, il Morandini. Dizionario dei film 2001, Zanichelli, Bologna, 2000, p. 692. ISBN 88-08-03105-5
  9. Citato in Mereghetti, p. 746.
  10. Da Dictionnaire du cinéma. Les Films, Robert Laffont, Parigi, 1992; citato in Antologia critica, ilcinemaritrovato.it.
  11. Citato in Mereghetti, p. 865.

Bibliografia

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