Il mistero di Bellavista

film del 1985 diretto da Luciano De Crescenzo

Il mistero di Bellavista

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Titolo originale

Il mistero di Bellavista

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1985
Genere film commedia
Regia Luciano De Crescenzo
Soggetto Luciano De Crescenzo
Sceneggiatura Luciano De Crescenzo e Riccardo Pazzaglia
Produttore Emilio Bolles, Mario Orfini
Interpreti e personaggi

Il mistero di Bellavista, film italiano del 1985 diretto e interpretato da Luciano De Crescenzo.

  • [...] è più sincera l'immondizia che la dichiarazione dei redditi. Secondo me il ministro delle finanze, invece di fare gli accertamenti, dovrebbe pesare e analizzare l'immondizia di tutti gli italiani: solo così riuscirebbe a trovare gli evasori fiscali. Noi potremmo dire in immonditia veritas. (Bellavista)
  • A Napoli il rifugio antiatomico non funziona [...] perché noi, se vogliamo morire, vogliamo morire tutti assieme! (Rachelina)
  • Don Arma', io sono sempre stato contrario alle guerre stellari. (venditore di limonate)
  • Voi dovete sapere che gli atomi sono piccoli piccoli piccoli, e si annidano! (Rachelina)
  • Ma questo mestiere di venditore di rifugi antiatomici, sarà un lavoro sicuro? (Bellavista)
  • Se la bomba atomica vi cade proprio in testa, allora siete sfortunati, e morite per schiacciamento. (Salvatore)

Dialoghi

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Salvatore: Professo', il nostro ragionamento, la nostra discussione è nata intorno a quest'arte moderna, dove in parole povere vorremmo sapere da voi: secondo voi, quest'arte moderna è arte o è 'na strunzata?
    Saverio: No, professo', perché per me è arte.
    Salvatore: Io dico che è 'na strunzata!
    Saverio: Per lui.
    Bellavista: Allora adesso io vi dico che cosa diceva il filosofo Protagora.
    Salvatore: Ah, il famoso Protagora!
    Saverio: Quello del teorema, professo'?
    Salvatore: Eh, 'o teorema 'e Protagora.
    Bellavista: No, quello è un'altra cosa, quello è Pitagora, questo è Protagora di Abdèra.
    Salvatore: Abdèra?
    Saverio: Ah, di Abdèra!
    Bellavista: Diceva Protagora di Abdèra: "L'uomo è la misura di tutte le cose: di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono". [...]
    Salvatore: Esattamente.
    Bellavista: Eh, allora...
    Salvatore: Significa...?
    Saverio: Lo vedi che sì ignorante, non hai capito niente! Professo', spiegateglielo bene!
    Bellavista: Significa questo, significa questo: in pratica, Protagora dice che l'uomo è l'unico giudice, il centro dell'universo. Quindi, se l'uomo Salvatore...
    Salvatore: Io?!
    Bellavista: ... pensa che Fontana è solo uno che sfregia i quadri...
    Salvatore: Bravo, bravo!
    Bellavista: ... che li rompe, eh!, allora Fontana non è arte.
    Salvatore: 'Na strunzata!
    Saverio: Aspetta!
    Bellavista: Se invece l'uomo Saverio pensa che i quadri di Fontana son belli perché ogni volta che vede un quadro di Fontana lui sente un'emozione...
    Saverio: Bravo!
    Salvatore: No, non la sente l'emozione...
    Bellavista: ... allora Fontana è arte. Concludendo, Protagora dice che Fontana è arte e non è arte. Questo è tutto.
    Saverio: Ah! E stamo punto e da capo.
  • Rachelina: Uh, professo', io a quella la conosco! La incontro sempre quando vado a fare la spesa! È la cameriera dell'americano.
    Bellavista: Rachelina, mi meraviglio di te. Non si dice "cameriera", si dice "collaboratrice familiare".
    Rachelina: Eh, sì, è una collaboratrice familiare che fa la cameriera dall'americano. È negra.
    Bellavista: E non si dice nemmeno "negra". Si dice "donna di colore".
    Rachelina: Eh, sì, una donna di colore negra che fa la cameriera dall'americano.

Voci correlate

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