Hellraiser (film)

film horror del 1987 diretto da Clive Barker
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Hellraiser

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La Configurazione di Lamarchand

Titolo originale

Clive Barker's Hellraiser

Lingua originale inglese
Paese Gran Bretagna
Anno 1987
Genere orrore, thriller, fantastico
Regia Clive Barker
Soggetto Clive Barker (Schiavi dell'inferno)
Sceneggiatura Clive Barker
Produttore Christopher Figg
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Hellraiser, film inglese del 1987, regia di Clive Barker.

Venditore cinese: C'è qualcosa che le interessa, Mr. Cotton?
Frank: La scatola.
Venditore cinese: La prenda, è sua. È sempre stata sua.

  • Vedi? Mi sto ricostruendo. Ogni goccia di sangue che mi procuri mi fa crescere nuova carne sulle ossa, e questo lo desideri anche tu, vero? (Frank)
  • Ci apparteniamo adesso, nel bene e nel male. Farai l'amore soltanto con me. (Frank)
  • Fingevo di sognarlo tutto questo dolore. Non ingannare te stessa. Certi dolori bisogna sopportarli. È questo che rende il piacere più dolce, più intenso. (Frank)
  • Sei riuscita a liberarti di me![1] (Frank) [a Kirsty]
  • Non vorrai lasciarti così presto, spero? (Donna Suppliziante) [a Kirsty]

Dialoghi

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Kirsty [a Steve che le versa in un bicchiere di vino]: Okay, okay, basta, altrimenti non mi reggo in piedi.
    Steve: E allora sdraiati.
  • Frank: Sto soffrendo.
    Julia: Soffri?
    Frank: I miei nervi ricominciano a funzionare.
    Julia: Bene.
    Frank: Ancora uno, al massimo due.
    Julia: Non posso...
    Frank: Devi ricostruirmi completamente! Poi possiamo andarcene prima che gli altri comincino a seguirci.
    Julia: Gli altri chi?
    Frank: I Supplizianti. È solo questione di tempo. Scopriranno che sono scappato.
  • Frank [sulla scatola]: È pericolosa, apre le porte.
    Julia: Le porte di che cosa?
    Frank: Le porte dei piaceri del paradiso o dell'inferno. Io non ho capito dov'ero. Credevo di potermi fermare in tempo e non l'ho fatto. I Supplizianti mi hanno fatto arrivare oltre i limiti dove il dolore e il piacere sono insuperabili. Loro mi rivogliono, ma io tornerò a vivere e tu mi aiuterai, vero?
  • Terza vittima: Io qualche volta mi sento solo.
    Julia: Come tutti.
  • Pinhead: La scatola. Tu l'hai aperta e noi siamo venuti.
    Kirsty: È soltanto un giocattolo!
    Pinhead: Non è vero. Quello è un mezzo per chiamarci.
    Kirsty: Ma chi siete?!
    Pinhead: Esploratori delle più remote regioni dell'esperienza, per alcuni demoni, angeli per altri.
    Kirsty: È stato uno sbaglio, io non volevo aprirla! È stato uno sbaglio!! Dovete andare via! Via!!
    Donna Suppliziante: Non possiamo farlo da soli.
    Pinhead: Tu hai aperto la scatola e noi siamo venuti, devi venire con noi a provare i nostri piaceri.
    Kirsty: Vi prego, andate via! Lasciatemi in pace!!
    Pinhead: Ohhh, niente lacrime per favore. Non si deve sprecare così la sofferenza...
    Kristy: Aspettate! Aspettate, aspettate, vi prego, parliamo!
    Pinhead: Non c'è tempo per parlare.
    Kristy: Lo avete già fatto altre volte, vero?
    Pinhead: Molte, molte volte...
    Kristy: All'uomo che si chiama Frank Cotton?
    Donna Suppliziante: Oh, sì...
    Kristy: E vi è scappato?
    Pinhead: Nessuno può scappare da noi!
    Kristy: Lui c'è riuscito! L'ho visto!
    Donna Suppliziante: L'hai visto?
    Pinhead: Impossibile!
    Kristy: Sì, è vivo!!
    Pinhead: Ammesso che ci sia sfuggito, questo che può cambiare per te?
    Kirsty: Io... Io... Io vi dirò dov'è! Potete riprendere lui invece di prendere me!
    Donna Suppliziante: Noi forse preferiamo te...
    Pinhead: Voglio sentirlo confessare la sua colpa. Dopo, è probabile... che ti risparmieremo.
    Donna Suppliziante: Ma se ci hai ingannato...
    Pinhead: Ti toglieremo il cuore e poi lo faremo a pezzi!
  • Pinhead: Abbiamo tante cose stupende da mostrarti.
    Kirsty: Io non voglio vedere! [comincia allora ad aprire la scatola]
    Pinhead: No, non aprire quella scatola!
    Kirsty: Va' all'inferno!!

C'è qualcosa che le interessa, signore? (Venditore cinese) [al prossimo uomo che vuole la scatola]

Citazioni su Hellraiser

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  • Come già Lovecraft, Barker vede gli abitanti del mondo delle tenebre come qualcosa di diverso e di incomprensibile su cui non è possibile esprimere giudizi. Vivono in un mondo che non ha punti di contatto con la nostra realtà e non sembrano intenzionati ad entrarvi a meno che non siano evocati per mezzo del cubo. L'incomprensibilità è assunta a elemento significante per relativizzare l'ottimistica visione di un universo regolato da leggi sicure e immutabili. Gli squarci aperti sull'altra dimensione non sono rassicuranti, immersi nelle tenebre di un dolore senza fine, ma coloro che vi dimorano non sembrano infelici di farlo. Il film non è esente da difetti: dopo una mezz'ora inquietante e impeccabile, l'interesse cala e si fa più scontato, reiterando immagini di omicidi prevedibili e semplificando un po' troppo le promettenti premesse. Il tema del connubio indissolubile tra dolore e piacere è meramente enunciato, invece di scaturire naturalmente dalla storia e dalle situazioni. Resta però l'atmosfera sporca e malata che rende il film così diverso da altri horror degli anni '80, spesso puliti e asettici. (Rudy Salvagnini)
  • Opera prima di Clive Barker, lo scrittore inglese troppe volte definito il successore di Stephen King, è una geniale e spregiudicata discesa nell'immaginario infernale, popolato di incubi maestosi e fantasie sadomaso. I temi del sesso e della morte, della carnalità e della dissoluzione della carne sono messi a fuoco lucidamente in un esemplare contesto di torbida visionarietà. (Il Mereghetti)
  • Il mio film ribalta molti cliché. Le donne non sono vittime ad esempio, anzi, Julia, il principale personaggio femminile, compie i delitti più efferati. E il mostro è vulnerabile, ha bisogno della donna che l'aiuta perché l'ama. Ecco, Hellraiser è soprattutto una storia d'amore. Ed anche il primo horror in cui un corpo si ricompone anziché decomporsi nel corso della storia.
  • Il sesso è un grande livellatore. Mi ha fatto venire voglia di raccontare una storia sul bene e il male in cui la sessualità era il tessuto connettivo. La maggior parte dei film horror inglesi e americani non erano sessuali. O se lo erano, era un modo civettuolo: un gruppo di adolescenti che fa sesso e poi vengono uccisi. Hellraiser, è la storia di un uomo spinto a cercare l'esperienza sessuale definitiva. Ha un senso molto più contorto della sessualità. [...] Verso la metà degli anni '80, ci sono stati due abomini cinematografici tratti dalle mie storie. Mi sentivo come se Dio mi stesse dicendo che avrei dovuto reagire. In fondo, quanto peggio sarei potuto essere?
  • In generale [nei film dei mostri] i mostri non parlano della loro condizione - di essere dei mostri. Quello che io volevo che Frank fosse capace di fare era avere una scena di dialogo, persino scene romantiche che funzionassero tra lui e Julia. Volevo che Frank fosse in grado di stare lì e parlare delle sue ambizioni e dei suoi desideri perché penso che cosa i mostri abbiano da dire per se stessi è interessante tanto quanto ciò che gli esseri umani hanno da dire. Questo è il motivo per cui nei film slasher penso che metà della storia vada perduta. Queste creature diventano semplicemente, in un modo molto noioso, astrazioni del male. Il Male non è mai astratto. è sempre concreto, sempre particolare e sempre incarnato negli individui. Negare alle creature in quanto individui il diritto di parlare, di discutere davvero le loro ragioni, è perverso - perché io voglio ascoltare il Diavolo parlare. Io penso che sia un atteggiamento Inglese. Mi piace l'idea che un punto di vista possa essere reso dal lato oscuro.
  • Si crede ancora che solo gli stupidi possano amare il genere horror. Io invece lo amo perché con esso posso raccontare i temi della sessualità, le ossessioni, la paura nei confronti della morte: molti film horror trattano questi temi ma senza nessun sottotesto di tipo filosofico o morale. Con Hellraiser volevo far venire fuori i significati più profondi, meno esteriori di questi stessi temi.
  • Mi sono limitato a fare al meglio il mio lavoro, sperando bastasse. A quanto pare è bastato! In più, sebbene Pinhead era nel poster del primo film, sulla copertina di “Time Out” e altri giornali, non facevo parte della promozione di quel film. Non ho fatto una sola intervista all’epoca, e tutti gli articoli facevano riferimento al mio personaggio – ancora anonimo, lo ricordo – mentre io non ero mai menzionato.
  • Quando ho letto la sceneggiatura ho trovato elementi familiari provenienti da almeno un paio di personaggi di Clive che ho interpretato a teatro, ma non so se lui fosse conscio di questo. Probabilmente sapeva che costavo poco.
  • Spesso ho detto che Hellraiser e Prigionieri dell’inferno sono semplicemente una storia faustiana, e Pinhead ha molto del Mefistofele.
  1. Cfr. la battuta finale di Frank in lingua originale: «Jesus wept.» (traduzione: Gesù ha pianto)

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