Guillermo del Toro

regista, sceneggiatore e produttore cinematografico messicano

La forma dell'acqua - The Shape of Water

  • Miglior film (2018)
  • Miglior regia (2018)

Guillermo del Toro (1964 – vivente), regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e scrittore messicano.

Guillermo del Toro nel 2017

Citazioni di Guillermo del Toro modifica

Da Empathy for the Other: Guillermo del Toro talks 'The Shape of Water'

Ryan Painter, Salt Lake City’s KUTV, 10 Dicembre 2017

  • L'acqua è come l'amore, non ha forma. Prende la forma di qualsiasi cosa sia il suo recipiente. È l'elemento più potente dell'universo. È gentile, flessibile, ma sfonda ogni barriera.

Da La strana coppia. Guillermo del Toro, Alec Baldwin e quel duetto a New York

Lorenzo Crestani, HotCorn.com, 10 Maggio 2019

  • Come regista, è tuo dovere sforare il tempo e il budget. Se hai abbastanza tempo e soldi, stai sbagliando qualcosa.
  • Dirigere è una negoziazione di ostaggi con la realtà, è come orchestrare un incidente.
  • La maggior parte delle volte faccio film perché la premessa è stupefacente. Quando sei sul set e hai assorbito cento anni di cinema, devi fermarti e dire ‘Ok, è quello che succederebbe normalmente in quel film. Cosa posso fare per renderlo diverso?’ E ti fermi. Devi fermarti.

Da Guillermo del Toro su Pinocchio: "Abbiamo cercato di affrontare i temi che fanno male"

Badtaste.it, 8 novembre 2022

  • [Su Pinocchio] Mi ha colpito perché Pinocchio vedeva il mondo come lo vedevo io. [...] Dal mio punto di vista, non è un film fatto per bambini. Perché dico questo? Perché l’animazione in generale non è un genere per bambini, ma i bambini possono guardarlo se i loro genitori ne parlano con loro.
  • Mi infastidiva che le persone chiedessero obbedienza a Pinocchio, quindi volevo fare un film sulla disobbedienza come virtù, e sul fatto di non dover cambiare per essere amato. La nostra versione riguarda appunto la disobbedienza che è un fattore primordiale per diventare umani e diventare umani non significa cambiare te stesso o gli altri ma capire.
  • Il fascismo, per me, è una questione molto maschile, molto paternalistica e uno dei fili del film è quello. Non è la parte predominante, ma uno dei filoni. Uno dei temi toccati da questo film è quello della paternità. Il fascismo assomiglia a una forma paterna di diverso tipo, in noi c’è il desiderio di liberarsi di un padre che vuole imporci il suo pensiero. Lo sentivo sin da quando ero un adolescente che se avessi fatto Pinocchio, sarebbe stato così.

Da Guillermo Del Toro: «Il mio Pinocchio infelice è un mostro. Come me»

Intervista di Stefania Ulivi, Corriere.it, 14 dicembre 2022

  • Il rapporto con Pinocchio è iniziato quando ero piccolo. Quello Disney del 1940 [Pinocchio] è stato il secondo o terzo film che ho visto con mia madre. Mi impressionò nel profondo: per la prima volta ho sentito quello che di fragile e terribile si prova da bambini. Mi fece paura e insieme mi ci riconobbi. Mi sentivo come lui, non avrei saputo spiegarlo meglio.
  • Lo considero il terzo capitolo della trilogia iniziata con La spina del diavolo e Il labirinto del Fauno, ambientati durante il franchismo. Ho pensato subito di ricollocare la favola in questo momento storico. È una storia di padri e figli, uno dei perni del fascismo è la figura paterna, il paternalismo come forma di dominio ed educazione all’uniformità e al conformismo.
  • Volevo dire che Pinocchio deve essere amato senza cambiare. Pretendere che qualcuno si trasformi come requisito per amarlo mi sembra un ricatto terribile. Inaccettabile.
  • Era importante non mettere un finale tutto "e vissero felici e contenti". Non pretendo di dare messaggi con il mio cinema, ma spero che aiuti a fare capire che possiamo imparare ad amare l’attimo, i momenti di felicità. Perché passano.
  • La complessità del presente è che viviamo a stretto contatto, vicino alla morte, alla perdita, ai lutti. Negli ultimi tre anni ci siamo stati immersi con il Covid e la guerra: molti hanno vissuto lutti pesanti.
  • I due santi patroni della mia vita sono stati [Pinocchio] e Frankenstein. È in un certo senso la stessa storia raccontata in toni differenti, la storia di un padre che adotta un figlio e una creatura che deve imparare come stare al mondo. È una metafora meravigliosa del nostro percorso sulla Terra.
  • L’animazione è cinema e basta, non una sua forma minore. E non è neanche vero che sia un genere per bambini. È arte e basta.
  • [«Come si è regolato con gli altri Pinocchio: quello di Roberto Benigni, quello di Matteo Garrone, la nuova versione Disney con Tom Hanks?»] Ho cercato religiosamente di evitarli da adulto. Visto che mi aveva fatto quell’impressione da piccolo, sono cresciuto con la certezza di fare il mio. Ho visto alcune versioni animate, compreso un Pinocchio nello spazio giapponese, da piccolo. Da adulto li ho evitati, quando vuoi raccontare una storia non vuoi vedere cosa hanno fatto altri. Ne ho parlato con Matteo Garrone, che mi pare un regista sensazionale: con lui mi sono confrontato. Esistono almeno sessanta versioni a livello internazionale tra animazione e film di finzione. L’unica cosa che potevo fare era seguire la mia idea.

Il labirinto del fauno modifica

  Per approfondire, vedi: Il labirinto del fauno (romanzo).

Filmografia modifica

Regia modifica

Sceneggiatura modifica

Produttore modifica

Bibliografia modifica

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