Green Book
film del 2018 diretto da Peter Farrelly
Green Book
Titolo originale |
Green Book |
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Lingua originale | inglese e italiano |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 2018 |
Genere | biografico, commedia, drammatico, musicale |
Regia | Peter Farrelly |
Sceneggiatura | Brian Hayes Currie, Peter Farrelly, Nick Vallelonga |
Produttore | Jim Burke, Brian Hayes Currie, Peter Farrelly, Nick Vallelonga, Charles B. Wessler |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Note | |
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Green Book, film del 2018 con Viggo Mortensen e Mahershala Ali, regia di Peter Farrelly.
Frasi
modifica- Ehi, io ho detto solo che è salato. E il sale confonde. Tutti sanno cucinare salato, ma è nell'insaporire senza sale, usando altri aromi che sta il vero trucco. (Tony Lip)
- [Leggendo la lettera di Tony]: […] Quando lo guardo dallo specchietto retrovisore, penso sempre che gli frulla qualcosa per la testa. Credo che per i geni è naturale, ma essere geniale dev'essere noioso. (Dolores)
- È la maledizione del musicista, credo. Sono sempre in viaggio come un clown circense o un criminale. (Don)
- Lo sa, mio padre diceva: “Qualunque cosa fai, impegnati sempre. Quando ridi, ridi. Quando lavori, lavori. Quando mangi, mangia tutto quello che c'è." (Tony Lip)
- [Arrivano ad un motel malfamato] Dev'esserci un errore. Qui c'è scritto [legge il green book] "Accogliente come casa tua" questo posto sembra il mio culo! (Tony Lip)
- Avere quello scatto d'ira ne è valsa la pena, mmh? Non vincerai con la violenza, Tony. Tu vincerai quando manterrai la tua dignità. Dalla dignità non si può prescindere. E stasera, per merito tuo, non è stato così. (Don)
- Sì, vivo in un castello, Tony. Da solo! E i ricchi bianchi mi pagano per suonare il piano solo per sentirsi colti. Ma una volta sceso dal palco, torno ad essere un negro come tutti gli altri per loro. Perché questa è la loro cultura. La mia gente mi evita, facendomi sprofondare nella solitudine perché io non gli somiglio! E se non sono abbastanza nero e non sono abbastanza bianco, e non sono abbastanza uomo, dimmelo tu Tony, cosa sono?! (Don)
- Il mondo è pieno di gente sola che ha paura di fare il primo passo. (Tony Lip)
- Mi sei piaciuto prima, Don. Ti sei fatto rispettare. Hai fatto come dice il tuo amico Presidente: "Non chiedete al Paese cosa può fare per voi, ma cosa fate per voi stessi". (Tony Lip)
Dialoghi
modifica- Johnny: Vai! Avanti Roger, vai con il fuoricampo! Puoi farcela!
Rudy: Stai buono, porti sfortuna!
Tony Lip: Ehi, Johnny! Non puoi urlare un po' più forte?
Johnny: Si è alzato per tirare!
Tony Lip: E io per colpa tua! - Don: Lei ha mai guidato a livello professionale?
Tony Lip: Per la nettezza urbana. Camion dell'immondizia. E accompagno sempre il mio capo a casa. So guidare di tutto. Limousine, carroattrezzi, spazzaneve, di tutto.
Don: Capisco. Ha qualche altro tipo di esperienza?
Tony Lip: Ho lavorato in molti posti. The Wagon Wheel, Peppermint Lounge, il Copa.
Don: Che ruolo ricopriva?
Tony Lip: Che vuol dire?
Don: Che faceva di preciso?
Tony Lip: Ah, pubbliche relazioni. - Don: Tony. Sono state chieste informazioni per trovare l'uomo giusto e il suo nome è saltato fuori spesso. È rimasto impresso a molti per la sua innata abilità nel districarsi. Per questo ho chiamato per informarmi sulla sua disponibilità.
Tony Lip: Ok, facciamo così. Io non ho problemi a lavorare con lei, ma non come domestico. Non stirerò le camicie e non luciderò le scarpe di nessuno. Vuole qualcuno che la porti da un posto a un altro? Che le eviterà di avere problemi lungo la strada? E mi creda, nel profondo sud, ne avrà di problemi. Se vuole me sono 125 dollari a settimana, oppure assuma il cinese imbalsamato qui fuori, vediamo dove arriva. - Dolores [legge]: La guida per automobilisti negri.
Tony Lip: Sì, è una lista dei posti in cui possono andare. Tipo una guida turistica per negri.
Dolores: Una guida turistica per negri?
Tony Lip: Sì, quelli che viaggiano per qualche motivo.
Dolores: E hanno fatto un libro per questo? - Tony Lip: E chi si preoccupa? Lo sa, quando mi preoccuperò, se ne accorgerà.
Don: Tony, un po' di silenzio non nuoce. - Tony Lip: Sa, quand'ero nell'esercito conoscevo un tale di Pittsburgh, però lui lo chiamava Tette-sburgh. Diceva che le donne lì avevano tette enormi. Eh?
Don: È un'assurdità. Perché a Pittsburgh dovrebbero avere il seno più grande di quelle di New York?
Tony Lip: Be', lo scopriremo, no? - Don: Il mio sentore è che la tua dizione, sebbene sia ammaliante nelle aree metropolitane, dovrebbe ingentilirsi.
Tony Lip: Ma per dizione, che cosa intende?
Don: Questo vocabolo ha soltanto un senso.
Tony Lip: Sì
Don: Le intonazioni, le inflessioni, le parole scelte.
Tony Lip: Ho già un mucchio di problemi, devo mettermi a pensare a cosa pensa la gente di come parlo?
Don: Esistono semplici tecniche che io le potrei insegnare. L'aiuterò.
Tony Lip: Non mi serve nessun aiuto. Se non gli piace come parlo, che si fottano.
Don: Il turpiloquio è un altro problema.
Tony Lip: Che cazzo! Ma perché rompe le palle?
Don: Perché può migliorare, signor Vallelonga. - Don: Essendo ospite d'onore a questi eventi privati, al mio arrivo sarò annunciato e sarà annunciato anche lei. E a mio modesto parere, Vallelonga è un po' ostico da pronunciare. Quindi, ho pensato che Valle sarebbe appropriato. Tony Valle. Breve e suadente.
Tony Lip: Ehm, no. Se non va bene Vallelonga, che mi chiamino Tony Lip.
Don: Quella è gente raffinata. Tony Lip potrebbe suonare... strano, per loro.
Tony Lip: Allora resta Tony Vallelonga. Tutte quelle personcine a modo e molto più sveglie di me, con la loro intelligenza, che parlano bene, non sanno pronunciare il mio nome? Se non gli piace, vadano a fanculo, aspetterò fuori.
Don: È un buon compromesso. - Don [dopo aver trovato Tony che gioca a dadi con gli altri autisti]: L'ho cercata dappertutto.
Tony Lip: Sì, scusi. Stavamo giocando un po'.
Don: Se le occorrono dei soldi, si rivolga a me.
Tony Lip: Vincerli è più divertente .
Don: E se dovesse perdere?
Tony Lip: A dadi e a carte non perdo, dottore. Non perdo mai.
Don: Inchinarsi a terra e tirare dadi per due spiccioli la rende vincente?
Tony Lip: Perché rompe sempre le palle? Lo fanno tutti.
Don: Loro non possono scegliere se entrare o restare fuori, lei sì. - Don [Sentendo la radio]: Davvero è Little Richard?
Tony Lip: Sì lei ci riuscirebbe a suonare così?
Don: Non lo so, sembra molto complesso. - Tony Lip: Non dico bugie, mai. Sono bravo a convincere la gente, sa a fare quello che non vuole fare... con le stronzate.
Don: E ne va fiero di questo?
Tony Lip: Mi ha fatto avere il lavoro. - Oleg: Ti rendi conto che siamo contrattualmente obbligati a eseguirli.
Tony Lip: Certo che sì. Tu non giochi, non veniamo pagati. Qual è il tuo punto?
Oleg: Queste circostanze si verificheranno ancora. Quindi controllati.
Tony Lip: Lip: Non darmi lezioni, spione.
Oleg: Il dottor Shirley sarebbe potuto restare a nord e farsi baciare il sedere a Park Avenue per il triplo dei soldi. Ha voluto venire qui. - Don: Buon Dio, cosa sta scrivendo?
Tony Lip: Una lettera.
Don: Sembra più una richiesta di riscatto. - Don [Detta la lettera per la moglie di Tony Lip] : “Il mio tempo e le mie esperienze che vivo senza di te non hanno senso. Innamorarmi di te è stata la cosa più naturale che abbia mai fatto."
Tony Lip: "Innamorarmi di te è stata..." minchia se è romantico.[Dolores che legge il resto della lettera di Tony] …la cosa più naturale che abbia mai fatto. Niente nella mia vita conta più di te. E ogni giorno che vivo me ne rendo conto di più. Ti ho amato dal primo istante, ti amo oggi e ti amerò per il resto della mia vita." - Tony Lip: Posso mettere "PS bacia i bambini?"
Don: Un PS?
Tony Lip: Sì, alla fine.
Don: È come suonare un campanaccio alla fine della settima di Šostakovič. - Don: Tony. Ti chiedo scusa per ieri sera.
Tony Lip: Non preoccuparti. Ho lavorato nei night club di New York city per tutta la mia vita. Lo so, che è un...È un mondo complicato. - Tony Lip: Per me se ti fossi fermato alla musica classica, avresti fato un grosso sbaglio.
Don: Uno sbaglio? Mi hanno addestrato una vita per suonare quella musica
Tony Lip: Addestrato? Cosa sei, una foca? La gente ama quello che fai. Chiunque può suonare Beethoven, o Joe Pen, o tutti gli altri ragazzi che hai detto. Ma la tua musica, quella che suoni tu, puoi farla solo tu.
Don: Grazie, Tony. Ma non tutti possono suonare a Chopin. Non come lo suono io. - Louie Venere: Comunque devo dire che le sue lettere, non sono male.
Rudy Vallelonga: Ah, è una dote di famiglia. Del nostro bis bis bis bisnonno aiutò Da Vinci con la Cappella Sistina.
Johnny Venere: Vuoi dire Michelangelo?
Rudy Vallelonga: Certo.
Johnny Venere: Che c'entra Michelangelo con il modo di scrivere?
Rudy Vallelonga: Johnny, intendevo dire che siamo artisti in famiglia. - Don: Perché conoscere Little Richard ti rende più nero di me? Sai, Tony, dovresti ascoltarti ogni tanto, non parleresti così almeno.
Tony Lip: Minchiate! So perfettamente chi sono io. Sono l'uomo che ha vissuto nello stesso quartiere per una vita, con mia madre, mio padre, mio fratello e adesso con moglie e figli. Questo è ecco chi sono io!. Sono lo stronzo che deve sgobbare ogni cazzo giorno per mettere il cibo in tavola. Tu, signor maestà, vivi sulla cima di un castello, tu viaggi per il mondo a fare concerti per ricconi. Io vivo per strada, non sto seduto su un trono. Quindi, sì, il mio mondo è molto più nero del tuo, hai capito? - Oleg: Sei anni fa, nel 1956, Nat King Cole venne invitato per esibirsi nell'Auditorium Municipale qui a Birmingham. Il signor Cole fu il primo negro a suonare in un teatro bianco di questa città. Appena iniziò a suonare, degli uomini lo aggredirono perché suonava della musica bianca. Lo presero dal palco e lo pestarono a sangue.
Tony Lip: Cristo santo!
Oleg: Una volta mi hai chiesto perché la dottor Shirley è venuto qua. Ora ti rispondo, perché il talento non basta. Ci vuole coraggio per cambiare il cuore della gente. - Dolores: Salve.
Don: Lei deve essere Dolores.
Dolores: Benvenuto.
Don: Buon natale. Grazie per averlo condiviso con me.
Dolores [abbraccia Don]: Grazie per averlo aiutato con le lettere.
Il dottor Donald Shirley ha continuato a fare concerti, comporre e incidere dischi con grande successo. Di lui, Igor Stravinsky ha detto: "Il suo virtuosismo è degno degli dèi".
Frank "Tony Lip" Vallelonga riprese il suo lavoro al Copacabana fino a diventare maître d'hotel.
[foto] Terry e Dolores al Copa, intorno al 1960.
Tony Lip e il dottor Donald Shirley sono rimasti amici fino alla loro morte, avvenuta a pochi mesi di distanza nel 2013.
(Testo in sovrimpressione)
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