Generazione X
generazione composta dai nati tra il 1965 e il 1980
Citazioni sulla generazione X.
- Ai giovani non piace essere chiamati con un appellativo che ricorda chi è venuto prima di loro: è per questo che i membri della Generazione X (quella successiva ai Baby boomer) non hanno voluto chiamarsi «Baby buster» e i Millennial non si sono mai affezionati a Generazione Y. (Jean Twenge)
- Il libro, [Fight Club] tra il sadico e il noir, è ispirato dalla disperazione, dalla alienazione, dalla violenza che conducono la Generazione X alla più completa anarchia, affondata nell'angoscia, dei giovani contemporanei. (Fernanda Pivano)
- Le palestre: il tempio del decennio. Rambo ha mutato l'epoca, gli Ottanta sono suoi. Il tipo fisico dell'intellettuale è diventato un nerd. Siamo bollati come Generazione X. È umiliante. Non frega a nessuno. Le emozioni sono diventate importanti. La casa è importante. I giovani sono importanti, essi adesso esistono sulla stampa e in tv in questo decennio. L'italian dream ulula, la bocca distorta, il suo orgasmo collettivo al mondo e si compiace (siamo cadaveri eretti, impulsati da elettricità e metabolismi). (Giuseppe Genna)
- Ora, voi giovinastri volete un nome nuovo per la vostra generazione? O forse no, volete solo trovarvi un lavoro, giusto? Be', i media ci fanno un grandissimo favore a chiamarvi Generazione X, vero o no? Giusto a due lettere dalla fine dell'alfabeto. E dunque io ora vi battezzo Generazione A e vi dichiaro all'inizio di una serie di trionfi e fallimenti spettacolari, allo stesso modo di Adamo ed Eva tanti anni fa. (Kurt Vonnegut)
- [Nel 2015] Chi ha intorno ai quarant'anni appartiene all'ultima generazione per cui la risposta ai capricci e alle maleducazioni dei ragazzini non era uno psicologo né maggior empatia dei genitori né il lasciarlo libero di esprimersi. Chi ha intorno ai quarant'anni è stato piccolo in un tempo in cui, se ti comportavi male, prendevi due schiaffi. Oggi che questa modalità viene guardata con più orrore delle torture ai prigionieri di guerra, condannata più fermamente dell'abbandono dei cani in autostrada, e considerata irricevibile persino (soprattutto) da chi a quei due schiaffi è sopravvissuto, oggi l'estate è difficilissima. Perché i figli (specialmente quelli degli altri, ma non solo) sono ovunque, e ovunque spadroneggiano con la naturale invadenza della gioventù e la sicumera di chi sa che le sue azioni non conosceranno conseguenze.
- [Sui quarantenni, nel 2015] Generazione la cui sfumatura preferita è la nostalgia. Siamo allo stesso tempo infantili e i nostri nonni: sempre a dire com'era meglio ai nostri tempi, sempre a rievocare i consumi della nostra giovinezza. Parliamo del modello di cellulare che c'era quand'eravamo giovani coi toni con cui i nostri nonni rievocavano la ricostruzione dopo la guerra.
- [Nel 2022] Quando, venticinque anni fa, ho lavorato per la prima volta in Rai, la frase che sentivo più spesso dire era «I vecchi poi muoiono»: era la motivazione che i dirigenti si davano per il goffo inseguimento del pubblico giovane. Era una motivazione meno fessa di «questa generazione ci salverà» e altre puttanate che noialtri adulti diciamo dei ventenni d'oggi. All'epoca noialtri ventenni eravamo figli della generazione che aveva inventato la ventennitudine: quelli che avevano avuto vent'anni negli anni Sessanta. Quindi forse eravamo vagamente complessati, vagamente consapevoli di non essere altrettanto rivoluzionari (noi che avevamo sì e no avuto la Pantera, noi che avevamo avuto i paninari), il che mitigava il delirio d'onnipotenza connaturato all'età. Quelli d'oggi, figli di noialtri disgraziati, sono convinti d'essere i primi e gli ultimi ventenni della storia del mondo, e che ogni cosa che accade a loro sia specialissima, esclusiva, inedita, degna d'attenzione. E noi – i peggiori genitori della storia del mondo – non osiamo contraddirli.
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