Fantozzi (film)
Fantozzi
Titolo originale |
Fantozzi |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno | 1975 |
Genere | comico |
Regia | Luciano Salce |
Sceneggiatura | Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Luciano Salce, Paolo Villaggio |
Interpreti e personaggi | |
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Fantozzi, film italiano del 1975 con Paolo Villaggio e Liù Bosisio, regia di Luciano Salce.
Pina: Pronto?
Centralinista: Sì, pronto. Dica.
Pina: Buongiorno, mi scusi se mi permetto di disturbare signorina. Parlo con lo spettabile centralino della illustre società ItalPetrolCemeTermoTessilFarmoMetalChimica?
Centralinista: Sì, dica.
Pina: Ecco, io sarei la signora Fantozzi Pina, moglie del ragionier Fantozzi Ugo, vostro impiegato.
Centralinista: Non sono ammesse telefonate private con impiegati tranne in casi di decessi di parenti di primo grado. Lei ha decessi?
Pina: No purtroppo, ma aspetti! Perché, vede, io vorrei fare umilmente osservare che non ho più notizie di mio marito da diciotto giorni.
Centralinista: Diciotto?
Pina: Sì, diciotto. Finora io non ho voluto importunare, ma ora mi permetto di cominciare a stare rispettosamente in pensiero.
Frasi
modifica- Per arrivare a timbrare il cartellino d'entrata alle 8:30 precise, Fantozzi, sedici anni fa, cominciò col mettere la sveglia alle 6 e un quarto: oggi, a forza di esperimenti e perfezionamenti continui, è arrivato a metterla alle 7:51, vale a dire al limite delle possibilità umane! Tutto è calcolato sul filo dei secondi: cinque secondi per riprendere conoscenza, quattro secondi per superare il quotidiano impatto con la vista della moglie, più sei per chiedersi – come sempre senza risposta – cosa mai lo spinse un giorno a sposare quella specie di curioso animale domestico. Tre secondi per bere il maledetto caffè della signora Pina – tremila gradi Fahrenheit! –, dagli otto ai dieci secondi per stemperare la lingua rovente sotto il rubinetto [...], due secondi e mezzo per il bacino a sua figlia Mariangela, caffellatte con pettinata incorporata, spazzolata dentifricio mentolato su sapore caffè provocante funzioni fisiologiche che può così espletare nel tempo di valore europeo di sei secondi netti. Ha ancora un patrimonio di tre minuti per vestirsi e correre alla fermata del suo autobus che passa alle 8:01. Tutto questo naturalmente salvo tragici imprevisti. (Voce narrante)
- No! Non lo aiutate, sennò è squalificato. Deve arrivarci da solo. (Un dipendente) [Rivolto agli uscieri che stavano aiutando Fantozzi, caduto mentre correva a timbrare il cartellino d'entrata, rievocando il caso di Dorando Pietri alle Olimpiadi]
- L'uscita della sera aveva lo stesso rituale della partenza dei 100 metri di una finale olimpica. (Voce narrante)
- La signorina Silvani era stata eletta per due volte consecutive "Miss IV Piano"; Fantozzi la corteggiava disperatamente da 7 anni. (Voce narrante)
- Ma l'occasione si presentò il giorno del funerale della madre del Megadirettore Naturale Conte Lamberti, immaturamente scomparsa all'età di 126 anni; Fantozzi era nel pallone più completo: mani due spugne, salivazione azzerata, manie di persecuzione e miraggi! (Voce narrante)
- Siete tre stronzi! (Sig.na Silvani) [Rivolta a tre individui grossi e poco amichevoli a cui Fantozzi ha tagliato la strada in macchina]
- In ogni agglomerato umano c'è sempre la figura funesta dell'organizzatore di manifestazioni ricreative. Nella società di Fantozzi era certo Filini, ovviamente dell'ufficio sinistri. (Voce narrante).
- Mai Fantozzi era riuscito a sfuggire alle sue mostruose iniziative, a cominciare dalla più agghiacciante: l'annuale sfida calcistica fra scapoli e ammogliati. Queste tenzoni si svolgono sempre nel più disastrato dei campetti di periferia; le formazioni sono sempre molto ridotte, per ritardi, defezioni, proibizioni di madri, spose e medici curanti. (Voce narrante) [Durante la partita tra scapoli e ammogliati]
- Ho fatto gol! Ho fatto gol! (Calboni) [Durante la partita tra scapoli e ammogliati]
- Verso il dodicesimo del primo tempo cominciano i primi drammatici sintomi di collassi cardiocircolatori. E implacabilmente si presenta sul campo di gioco il "nuvolone da impiegati". Ogni impiegato ha la sua nuvola personale. Sono nuvole maligne che stanno in agguato anche quattordici mesi, ma quando vedono che il loro uomo è in ferie o in vacanza gli piombano sulla testa scaricandogli addosso tonnellate di pioggia fitta e gelata. (Voce narrante) [Durante la partita tra scapoli e ammogliati]
- Alle dieci e trenta scarse, finita la cena, il maestro Canello, che aveva un altro impegno in un altro veglione, barò bassamente annunciando al microfono: (Voce narrante) Attenzione, mancano tre minuti a mezzanotte! Rimettete gli orologi, preparate lo spumante! (Maestro Canello) [Durante il veglione di San Silvestro]
- All'una e trenta, ora illegale del maestro Canello, vale a dire la mezzanotte reale, la città salutò esplodendo l'Anno Nuovo! [all'uscita dal veglione di San Silvestro]
- Fantozzi era la vittima preferita di Filini. Una volta lo convinse a comprare in società una barca completa di accessori per pesca e campeggio: otto chili di cambiali che li avrebbero perseguitati fino al 1984! Braccati dalla solita nuvola, partirono in una splendida giornata di fine primavera! (Voce narrante)
- Cento nerbate ciascuno [...] A causa di questo umiliante contrattempo arrivarono al campeggio del lago che era già notte fonda. (Voce narrante)
- Basta verdammt nochmal! Italiani sempre rumore, sempre cantare chitarra e mandolino! Silenzio, qui dormire, tedeschi noi! Sennò farà espellere da camping, noi tedeschi, no italiani mandolino! (Campeggiatori tedeschi) [rivolgendosi a Fantozzi e Filini che fanno rumore montando la tenda]
- Noleggiarono allora ad un prezzo osceno un mostruoso barcone a remi: due tonnellate di stazza! (Voce narrante) [Fantozzi e Filini a pesca in barca a vela]
- Alle tre del pomeriggio Filini cominciò a sentire le sirene come Ulisse [...] Fantozzi, invece, si mantenne fedele al suo stile: allucinazioni a sfondo mistico. (Voce narrante) [allucinazioni di Fantozzi e Filini in barca a vela]
- La vigilia di Natale, su nell'Olimpo del 18° piano, i Megadirettori Naturali e Laterali si scambiano strenne faraoniche: panettoni d'oro con zaffiri e ametiste al posto dei canditi, e brindano con champagne riserva 1612. (Voce narrante) [durante la Festa della vigilia di Natale]
- Un fatto nuovo nella ditta: il feroce cavalier Catellani è stato eletto Gran Maestro dell'Ufficio Raccomandazioni e Promozioni! [...] Aveva fatto piazzare nell'atrio la statua di sua madre Teresa, a cui era molto affezionato, e pretendeva che tutti entrando e uscendo le rendessero servile omaggio! (Voce narrante)
- È un bel direttore! (Calboni) [lodando il cavalier Catellani]
- Al lavoro, al lavoro! Chi non scatta niente scatti! Ve lo dice uno che viene dalla gavetta e che si è fatto un mazzo così! (Catellani)
- Dunque gli dico B-12, e lui mi risponde: acqua. Allora dico 12-B... Colpito un incrociatore! (Rag. Fonelli)
- Il suo è culo, la mia è classe, caro il mio coglionazzo! (Diego Catellani) [Durante la partita di biliardo tra Fantozzi e Catellani]
- Al 38° coglionazzo e a 49 a 2 di punteggio, Fantozzi incontrò di nuovo lo sguardo di sua moglie! (Voce narrante) [Durante la partita di biliardo tra Fantozzi e Catellani]
- E adesso rinterzo ad effetto con birillo centrale [...] Calcio a cinque sponde e undici punti [...] Colpo partita: triplo filotto reale ritornato con pallino. (Fantozzi) [durante la partita di biliardo tra Fantozzi e Catellani]
- È il mio uomo Diego! Io lo amo, è il mio uomo, perdonalo Diego. Te lo chiede la tua mamma. [...] Ma che fa, mi lascia da sola? Non vadi via, Ugo. Non se ne vadi. Apri, Ugo! Io ti amo! Apri! Io ti voglio! Io ti amo! Non scappare. (Teresa Catellani)
- Filini fissò il campo da tennis per la domenica più rigida dell'anno, dalle sei alle sette antelucane. Tutte le altre ore, man mano che si avvicinava il mezzogiorno, erano occupate da giocatori di casta sempre più elevata: Direttori Clamorosi, ereditieri, cardinali e figli di tutti questi potenti. (Voce narrante)
- Entrando a quell'ora negli spogliatoi del Park Tennis, vi trovarono tre giocatori rimasti lì dalla sera prima. (Voce narrante)
- Abbigliamento di Filini: gonnellino pantalone bianco di una sua zia ricca, maglietta Lacoste pure bianca, scarpa da passeggio di cuoio grasso, calza scozzese e giarrettiere; doppia racchettina Liberty da volano. Fantozzi: maglietta della GIL, mutanda ascellare aperta sul davanti e chiusa pietosamente con uno spillo da balia, grosso racchettone 1912, elegante visiera verde con la scritta "Casinò Municipale di Saint Vincent". (Voce narrante)
- Per una buona battuta piegare bene le ginocchia, piede sinistro in avanti, impugnatura a martello, rotazione del busto e cambiamento... [in quel momento Fantozzi colpisce la sua testa con la racchetta e cade a terra]
- Il perdono della Silvani costò a Fantozzi un prezzo altissimo: un'intera cucciolata di pechinesi purissimi fatti venire appositamente via aerea da Hong Kong. [...] Calboni sparava balle così mostruose che a quota milleseicento Fantozzi fu colto da allucinazioni competitive. (Voce narrante)
- Era la figlia di una delle principali azioniste della società, e lui aveva avuto l'onore di riportarle d'urgenza alla stazione un libro giallo dal titolo "L'Albicocco al Curaro". (Voce narrante) [descrizione della contessina Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare]
- Dopo quella diamantata pazzesca la contessina Serbelloni Mazzanti Vien Dal mare gli fece conoscere alcuni amici e gli presentò nell'ordine: la signora Bolla, i coniugi Bertani, la contessa Ruffino, i fratelli Gancia, Donna Folonari, il barone Ricasoli, il marchese Antinori, i Serristori, i Branca e i Moretti, quelli della birra. A metà di quel giro di presentazioni Fantozzi era già completamente ubriaco!
- Per dormire affittarono un'orrenda topaia nelle cantine del palazzo delle Poste. La Silvani si sistemò nella zona cucina-cesso. Fantozzi divise con Calboni un tragico letto matrimoniale. (Voce narrante) [notte precedente la gara di sci]
- Gli altri arrivarono al traguardo tutti con distacchi minimi. Nessuna traccia o notizia di Fantozzi, poi cominciò ad arrivare roba in quest'ordine: dopo un'ora e venti uno sci con scarpone incorporato, dopo un'ora e settanta esatte racchette e barilotto di Cordiale tipo Cane San Bernardo, poi una ciocca di capelli, due molari e l'indice della mano sinistra. E finalmente, in un silenzio orrendo, a notte fonda, Fantozzi a pelle di leone. Credeva di essere il Comandante Nobile nell'inferno del Polo Nord. (Voce narrante)
- Come prima reazione a quella clamorosa delusione d'amore, chiese ed ottenne di farsi trasferire ad altro ufficio. [...] Il destino volle che lo mettessero nella stanza di un certo Folagra, la pecora nera, anzi, la pecora rossa della ditta. Questi era un giovane intellettuale di estrema sinistra che tutti, Fantozzi compreso, avevano sempre schivato per paura di essere compromessi agli occhi dei feroci padroni. [...] Fu proprio attraverso il contatto con questo Folagra che Fantozzi, fallito nell'amore, trovò una nuova ragione di vita: la politica. (Voce narrante) [l'incontro tra Fantozzi e Folagra]
- Dopo tre mesi di letture maledette, Fantozzi vide la verità, e si turbò leggermente, o meglio, s'incazzò come una bestia! (Voce narrante) [Fantozzi si ribella]
- Era il Mega Direttore Galattico in persona, colui che nessun impiegato al mondo era mai riuscito soltanto a vedere. Correva anzi voce che non esistesse neppure, che non fosse un uomo, ma solo un'entità astratta. (Voce narrante)
- Verso il diciannovesimo piano ebbe una mostruosa allucinazione punitiva: crocefisso in sala mensa! (Voce narrante)
- Ma, caro Fantozzi, è solo questione d'intendersi, di terminologia. Lei dice "padroni" e io "datori di lavoro", lei dice "sfruttatori" e io dico "benestanti", lei dice "morti di fame" e io "classe meno abbiente". Ma per il resto, la penso esattamente come lei. (Mega Direttore Galattico)
Dialoghi
modifica- Fantozzi: Allora, prenderò l'autobus al volo!
Pina: No, Ugo! L'autobus al volo no!
Mariangela: No, papà!
Fantozzi: Sì, saltando dal terrazzino. Guadagnerò almeno due minuti!
Pina: No, Ugo! Non l'hai mai fatto. Non hai il fisico adatto.
Fantozzi: Non l'ho mai fatto... ma l'ho sempre sognato!
- [Vedendo Fantozzi scendere dal terrazzo per andare in strada]
Coinquilina di Fantozzi: Ma che cosa fa?
Coinquilino di Fantozzi: Prende l'autobus al volo.
Altro coinquilino di Fantozzi: Coraggio, ragioniere!
- [Fantozzi prende sotto braccio sua figlia Mariangela, derisa dai Mega Direttori Galattici che la paragonano alla scimmia Cita]
Fantozzi: Comunque, a tutti Loro, i miei più servili auguri per un distinto Natale e uno spettabile Anno Nuovo. Andiamo, tesoro.
- Filini: Veglione di San Silvestro, orchestra Mario Canello, canta Pasquale Coppola, è un'organizzazione Filini! Lei logicamente dev'essere dei nostri! Solo cinquemila lire...
Fantozzi: Ma veramente quest'anno sarei invitato da mio cognato.
Filini: L'ho già iscritta io!
Fantozzi: Ah, bene.
Filini: Sì! Cinquemila lei e tremila la signora!
Fantozzi: Bene!
Filini: Ah! La bertuccia, ehm... Albertuccia... Albertina... La bambina!
Fantozzi: Ah! Mariangela, mia figlia.
Filini: Eh, sì, è gratis logicamente! Arrivederci!
- [Al campo da tennis]
Filini: Allora, ragioniere, che fa? Batti?
Fantozzi: Ma... mi dà del tu?
Filini: No, no! Dicevo: batti lei?
Fantozzi: Ah, congiuntivo!
Filini: Sì!
- Fantozzi: Io sono stato azzurro di sci!
Calboni e Signorina Silvani: Eh?
Fantozzi: Io sono stato nella nazionale di sci!
Signorina Silvani: E lo dice così?!? Mah! Ha sentito Calboni? Eh... che bravo!
Calboni: Sì, vedremo... Ce lo dimostrerà!
Fantozzi: Veramente... sono dieci anni che non scio...
Calboni: Eh?
Signorina Silvani: Come?
Fantozzi: Dicevo che saranno vent'anni che non scio...
Calboni: Cosa?
Signorina Silvani: Parli forte, non si capisce!
Fantozzi: Sto dicendo che saranno trenta, trentacinque anni che non vedo un paio di sci!
- [Dopo che Fantozzi ha dato della "puttana" e "vecchia stronza" alla statua della madre del direttor Catellani] Dir. Catellani: Quando diceva "puttana" e "vecchia stronza" lei alludeva a sua moglie vero?!
Fantozzi: S-sì! Come ha fatto a indovinare?
Ragioniere Filini: Sì, è vero, signor direttore, lui ogni giorno, quando entra ed esce in ufficio lui dice sempre a sua moglie: vecchia stronza e...
Fantozzi: Puttana!
- Signorina Silvani: Cos'è quel picco lassù?
Calboni: Quale?
Signorina Silvani: Quello lassù!
Calboni: Ah, quello lì? Quella... è... quella è... il dente del giudizio, sì!
Signorina Silvani: Ah! Non lo riconoscevo!
- Fantozzi: Ma in merito a tutte queste rivendicazioni e a tutte le ingiustizie che ci sono, lei che cosa consiglierebbe di fare, Maestà?
Mega Direttore Galattico: Ecco, bisognerebbe che per ogni problema nuovo tutti gli uomini di buona volontà, come me e come lei, caro Fantozzi, cominciassero a incontrarsi senza violenze in una serie di civili e democratiche riunioni, fino a che non saremo tutti d'accordo.
Fantozzi: Ma, mi scusi, Santità, ma in questo modo ci vorranno almeno mille anni!
Mega Direttore Galattico: Posso aspettare, io.
Fantozzi: Grazie.
- Pina: Mi tradisci?
Fantozzi: Sì, è la vita.
La ballata di Fantozzi
(1975) di Leo Benvenuti, Piero De Bernardi e Fabio Frizzi. Cfr. voce su Wikipedia.
- Fantozzi ragionier Ugo | matricola 1001/bis | dell'Ufficio Sinistri! | Lei venghi qua, | sì, signor Mega Direttore ! | No vadi là! | ... E si muovi!
- Sveglia e caffè | barba e bidè | presto che perdo il tram. | Se il cartellino | non timbrerò... | Fantozzi! (Ahiaa)
- Sottoscrizione regalo al Mega Presidente Galattico! | Ma che gli facciamo quest'anno? | Una bella poltrona in pelle umana ! | Bella ! Bell'idea, | ma non sempre la mia! | Ma perché sempre la mia!
- Giorno verrà | che lo farà, | Fantozzi volerà.
- Ma perché Fantozzi fa solo tragiche rime? | Bozzi, cozzi, singhiozzi. | No direttore, non mi strozzi... | Basta se no io... | Fantozzi fa anche rima con abbozzi! | È... È giusto... | Come strozza bene leii!