Fabiola (film 1949)
Fabiola
Fabiola (Michèle Morgan) nel film
Fabiola, film italo-francese del 1949 con Michèle Morgan e Henri Vidal, regia di Alessandro Blasetti.
Agli inizi del quarto secolo Roma ha raggiunto – col massimo della sua dominazione – il culmine del disfacimento.
La miseria delle moltitudini – prostrate da una serie di guerre – fa contrasto con la ricchezza dei pochi che le hanno provocate.
Trionfano la corruzione e l'arbitrio dei violenti.
Ma, da tre secoli, si è levata per gli umili una nuova parola di giustizia, di fratellanza e di pace: la parola cristiana. Ed il sangue di sette persecuzioni, nel quale si voleva affogarla, l'ha ingigantita.
L'imperatore Costantino – che domina le Gallie – forse ne è già stato toccato e la tollera.
Massenzio – che comanda a Roma – la teme e la avversa.
La nostra vicenda ha inizio in un piccolo porto fluviale della Gallia del Nord alla vigilia del conflitto tra i due imperatori. (Testo a schermo)
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Allegri, amici miei, il giorno è meno di un attimo. Ahimé, niente lo può fermare. Ti volti dall'altra parte ed è già notte. [...] cogliete l'attimo che passa! (Fabio)
- I tempi corrono [...]. Stolto chi pensa fermarli con la forza. Saggio chi li precede col pensiero. (Fabio)
- La vita è lunga, Sira. Vedi, una torcia non ha ancora fatto in tempo a bruciare e già tu sei cambiata. Quante torce possono bruciare in un giorno! La vita è lunga, Sira. (Sebastiano)
- Se vuoi farti cristiano, Aurelio, impara a non odiare il tuo nemico, ma a perdonarlo, ad amarlo. L'amore cristiano dev'essere più forte del male, del dolore, della paura, della gioia. (Luciano)
- La cosa più grande che io desideri è che tu mi dia un ordine: è poterti ubbidire. (Fabiola)
- Quando ero bambino, mia madre diceva che c'è sempre qualcuno davanti alla nostra porta, io correvo ad aprire, non vedevo nessuno, lei sorrideva e mi diceva: «Non hai guardato bene, Rhual». Ora credo... credo di capire quel che voleva dire mia madre. [...] Che non ci siamo noi soli al mondo, Fabiola, capisci? Niente al mondo è stato fatto per noi soli. (Rhual)
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Rhual: Io credo solamente a quello che si tocca! [...]
Luciano: Un tale diceva come te: diceva che l'arcobaleno non c'è perché non si può toccare. [...] E quando fu in agonia e gridava che non voleva morire, «sciocco», gli dissero, «la morte non esiste, non si può toccare». - Fabiola: Lo sai che qui non si può entrare?
Rhual: Tanto meglio. Chi non osa non arriva mai.
Fabiola: Dove?
Rhual: Come si fa a dir dove? Lontano. - Sira: Non lasciarmi sola.
Sebastiano: "Sola"? Sira, non hai imparato a pregare Iddio? Io quando prego mi sento unito a tutti quelli che mi vogliono bene, a tutti, anche agli amici scomparsi.
Citazioni su Fabiola
modifica- Ingiusta ci pare l'accusa di falsi e cartapeste che sarebbero molto evidenti in Fabiola: dove cuoi e metalli, vesti e armamenti, sono spesso autentici, tanto che proprio in tali voci è da ricercare una delle ragioni dell'alto costo del film. La tenacia e lo sforzo che hanno portato a termine questa complessa fatica non sono comuni e fuor di luogo ci appare qualunque immotivata svalutazione di un film che, se mai, non doveva essere fatto, per dare modo ad altri dieci di prenderle il posto. (Mario Verdone)