Mario Verdone

critico cinematografico italiano (1917-2009)

Mario Oreste Verdone (1917 – 2009), critico cinematografico, saggista e accademico italiano.

Mario Verdone

Citazioni di Mario VerdoneModifica

  • [Su Fabiola] Ingiusta ci pare l'accusa di falsi e cartapeste che sarebbero molto evidenti in Fabiola: dove cuoi e metalli, vesti e armamenti, sono spesso autentici, tanto che proprio in tali voci è da ricercare una delle ragioni dell'alto costo del film. La tenacia e lo sforzo che hanno portato a termine questa complessa fatica non sono comuni e fuor di luogo ci appare qualunque immotivata svalutazione di un film che, se mai, non doveva essere fatto, per dare modo ad altri dieci di prenderle il posto [...].[1]
  • [Su ] Nel film vanno separati nettamente due "tempi": quello che riguarda la concezione, e quello che si riferisce all'esecuzione. Sulla "concezione" si può dissentire [...] per una qual certa insofferenza di questa ostentazione del fatto privato. Sulla "esecuzione" è più difficile manifestare il proprio disaccordo. Direi anzi che è quasi impossibile. [...] L'opera si presenta come un'improvvisazione geniale [...], Fellini vi ha tracciato l'arabesco di una particolare condizione del suo spirito. L'opera è diventata il giuoco di abilità più difficile che il regista abbia mai affrontato. È come una serie di acrobazie che il funambolo esegue al di sopra della folla [...] sempre sul punto [...] di cadere per sfracellarsi al suolo; ma l'acrobata sa compiere al momento giusto la capovolta giusta, con un colpo di reni si raddrizza, si salva e vince. L'esercizio è riuscito.[2]

Storia del cinema italianoModifica

  • Per la nobiltà, costanza e coerenza dei risultati raggiunti, in oltre trenta anni di attività magistrale e intensa, spartita tra regie teatrali, cinematografiche e operistiche, Luchino Visconti (1906-1976) può essere considerato, e anzitutto sul piano professionale, il nostro maggior regista del dopoguerra, rinnovatore dello spettacolo italiano in ogni campo. (cap. XIV, p. 58)
  • Dal 1945 in poi, come si vede, il neorealismo ha compiuto molto cammino. Ma di fronte alle profonde trasformazioni subite dai registi che ne furono gli animatori, e ai contributi, spesso di notevole peso portati dai nuovi realizzatori, ci si può chiedere, ora, se il neorealismo si debba considerare un fenomeno chiuso: e la risposta non può che essere affermativa in quanto si è modificata la realtà che lo originò. (cap. XVII, p. 72)
  • Il neorealismo è un fenomeno «storico», ormai catalogato, datato, inquadrato criticamente. Ma non perde affatto la propria forza di irraggiamento, la capacità di influenzare i registi giovani, italiani o di altri paesi. Per cui dovranno riconoscere il loro debito al movimento italiano la nouvelle vague francese e il cinema novo brasiliano, gli argentini ammiratori di Antonioni e gli indiani, come Satyait Ray, che si è profetizzato seguace di De Sica e Rossellini. L'eredità del neorealismo, dunque, si riflette non soltanto nell'opera dei nuovi registi italiani, ma anche di buona parte delle correnti di vari paesi del vecchio e del nuovo continente. (cap. XVII, p. 73)
  • Una sua strada solitaria persegue Ermanno Olmi (che ha piuttosto un posto tra i «maestri»). Spirituale e poetico, predilige climi di purezza (incurante del confronto con film coevi dissacranti e violenti, falsamente di educazione sociale e di denuncia) e temi di significato religioso e umano. (cap. XX, p. 84)

Citazioni su Mario VerdoneModifica

  • Andai a fare un esame [...] e dissi che ero preparatissimo su Bergman. Mi chiese tutto su Georg Wilhelm Pabst: non sapevo niente e mi bocciò. Io gli dissi "Ma papà stai scherzando?" e lui rispose "Mi dia del lei!" (Carlo Verdone)

NoteModifica

  1. Da Bianco e Nero, n. 3 del 1949; citato in Fabiola, cinematografo.it.
  2. Da Bianco e Nero, XXIV, 4, Roma, aprile 1963; citato in Claudio G. Fava, I film di Federico Fellini, Volume 1 di Effetto cinema, Gremese Editore, 1995, p. 108. ISBN 8876059318

BibliografiaModifica

  • Mario Verdone, Storia del cinema italiano, Tascabili Economici Newton, Roma, 1995. ISBN 88-7983-810-5

Voci correlateModifica

Altri progettiModifica