Massimo Bordi (1948 – vivente), dirigente d'azienda e ingegnere italiano.

Citazioni di Massimo Bordi

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Un giorno mia mamma stava cucinando e io arrivai con una testa di un motore di moto, cui volevo mettere le guide valvole nelle sedi. Presi la testata e la misi in forno, in frigo invece infilai le sedi valvole. Infine presi i pezzi e li poggiai sul tavolo iniziando a martellare per assemblarli. Lei continuò a cucinare senza scomporsi, come se tutto questo fosse del tutto normale.[1]
  • [Sulla Ducati 916] La più bella moto di serie mai costruita. [...] La 916 è una straordinaria combinazione tra motore e telaio, al punto da avere definito un nuovo standard sia nel design che nella funzionalità delle moto. Inoltre ha segnato un'epoca anche dal punto di vista delle prestazioni: è diventata la bicilindrica più veloce del mondo, ha conquistato tante vittorie, rappresentò un importante passo avanti non solo dal punto di vista del design ma anche da quello tecnologico.[2]
  • Nel 1990 Claudio Castiglioni mi disse che era il momento di iniziare a pensare ad un progetto nuovo: lui voleva una moto che unisse alla base tecnica – che avevamo già, ed era molto avanza – un'estetica inedita e finiture di alto livello. E allora non c'era il minimo dubbio sul nome di Massimo Tamburini. [...] essendo un perfezionista, non gradiva nessuna pressione riguardo ai tempi per andare in produzione. Non c'era verso di ragionare con lui, sui tempi e sulle esigenze di produzione, perché voleva solo ottenere il meglio. La 916 era già pronta nel 1992, cioè nel periodo perfetto per dare il cambio alla 851/888. [«E invece...»] Tamburini stava per completare il primo prototipo, nel 1992, quando restò colpito dalle forme e dalle soluzioni tecniche della Honda 750 NR a pistoni ovali. Rimase affascinato soprattutto dalla parte anteriore, con il fanale diviso in due parti, e dalla parte terminale dello scarico sotto il codone. [«Così la 916 uscì alla fine del 1993»] [...] Dico sul serio: nel 1992 l'aveva proprio finita – e devo ammettere che non era così bella come è venuta dopo – ma all'improvviso ha deciso di rifarla. Lui disse: "Non posso uscire con una moto vecchia". Quindi è ripartito quasi da zero. E va detto che alla fine la 916 l'ha fatta più bella della Honda, ma di sicuro ha impiegato molto altro tempo e questo ha comportato un cambio dei nostri programmi: dovemmo inventarci delle evoluzioni sul progetto 851/888, per correre anche nel 1993 ad alto livello. In attesa della 916.[3]

Andrea Tessieri, cuoredesmo.com, 6 marzo 1999.

  • La Ducati non ha intenzione di fare concorrenza a tutti su tutto [...]. La Ducati è sostanzialmente moto sportiva, moto tecnologica, moto di prestazione e questo vuole rimanere, perché ci teniamo a rispettare la nostra storia.
  • Quando si parla di superbike non si parla di prototipi, si parla di moto derivate dalla produzione e quindi si parla di evoluzioni, probabilmente importanti, però lente e continue e non di stravolgimenti dal punto di vista degli interventi tecnici.
  • Per le moto clienti pronte per la gara, la Ducati, dal '90 fino ad oggi, ha fatto una scelta che è stata quella di mettere a disposizione dei privati delle moto che sono uguali a quella ufficiale dell'anno prima. Da allora ad oggi abbiamo fatto dalle venti alle trenta moto all'anno, che poi sono quelle che alimentano i campionati nazionali e quelle che permettono di avere una griglia più folta nel mondiale superbike, consentendo ai team minori di avere prodotti competitivi.
  • [«Si parla di mondiale GP con motori a quattro tempi: ciò può interessare la Ducati, data anche l'esperienza accumulata con questi motori?»] Inevitabilmente i gran premi dovranno rivedere i regolamenti e alla fine adottare la soluzione dei motori quattro tempi [...]. La formula che verrà scelta è ancora da definire: penso però che sarà inevitabile prendere questa decisione e ciò avverrà entro i primi anni del duemila: a quel punto, se si tratterà di prototipi, la Ducati valuterà l'opportunità di partecipare. [«A quali condizioni?»] L'unico modo perché la Ducati possa valutare una partecipazione è quello di darci la possibilità di partecipare con un bicilindrico. Se il regolamento prevedesse solo motori a quattro cilindri, noi non saremo della partita. Il regolamento è in evoluzione [...] [«A questo proposito, sono in corso incontri degli organi federali con le Case?»] La Federazione sta cercando di avere il massimo di informazioni dalle Case, perché quale sarà la nuova classe Grand Prix ha un'importanza enorme sul futuro delle competizioni su due ruote. La nuova classe non va vista in maniera separata dalla superbike e dall'endurance, perché le Case in definitiva sono sempre quelle, i budget sono quelli e le persone sono sempre quelle, quindi la cosa va vista in maniera globale.
  1. Dall'intervista di Paolo Beducci, La meccanica nel cuore, Tecnologie Meccaniche, ottobre 2008, pp. 142-146; disponibile in beducci.it.
  2. Da 916: come una magia, SLICK nº 21, maggio-giugno 2023; citato in un post sul profilo ufficiale facebook.com, 26 maggio 2023.
  3. Da Il 4V Desmoquattro, SLICK nº 21, maggio-giugno 2023; citato in un post sul profilo ufficiale facebook.com, 12 giugno 2023.

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