Ducati

casa motociclistica italiana

Citazioni sulla Ducati.

  • A quel tempo, il signor Honda era ancora vivo e avevano in progetto di aprire uno studio a Milano, perché il suo sogno era di avere uno studio in Italia [...]. Così mi offrirono un lavoro. Ho conosciuto persone fantastiche, come Hitoshi Ikeda, il progettista della CB750 K0, ma la prima cosa che ho fatto quando sono arrivato a Milano è stata comprare una Ducati! Trovai [...] questa 750SS rossa e argento a 7,5 milioni di lire, che erano un sacco di soldi, ma mi dissi: se non lo faccio ora, non lo farò mai più. Ricordo che la portai alla Honda per la prima volta e il signor Ikeda venne alla mia scrivania e mi chiese perché non avessi comprato una Honda. Gli risposi che mi piacevano le Ducati. Mi disse di andare con lui e pensai: "Oh, cavolo, sono nei guai". Siamo andati al parcheggio, lui ha inserito la chiave, ha avviato il motore e improvvisamente la sua faccia è cambiata. Ha fatto vroom, vroom con l'acceleratore, poi si è girato verso di me e ha detto: "Sai una cosa, questa moto ha un cuore. Noi giapponesi non saremo mai in grado di fare qualcosa di simile". Da quel momento in poi, ogni volta che veniva in ufficio, prendeva la chiave per avviare la Ducati, dava un colpetto all'acceleratore e poi ritornava con un sorriso enorme! (Miguel Galluzzi)
  • La Ducati è diversa, ha una musica inconfondibile, senti che è fatta per te, tu sei come lei, è una moto senza compromessi... (Filippo Preziosi)
  • La Ducati fu acquistata dai fratelli Castiglioni nel 1986 e io c'ero. [...] Ero al tavolo, ma non c'entravo un cavolo con i soldi. Chi voleva davvero comprarla, giusto per mettere le cose al posto giusto, fu Gianfranco Castiglioni. Fece di tutto per comprarla, mentre suo fratello Claudio ed il suo gruppo [Cagiva], di cui facevo parte anche io, non ne voleva sapere, proprio zero. [...] Pensate che quando Gianfranco la comprò i due fratelli non si parlarono per un anno e mezzo, tanto e vero che la madre, la signora Rosa, sapendo che io ero vicino ad entrambi, mi chiese di metterli d'accordo, non passavano neanche più il Natale assieme. Scoppiò una sorta di rissa familiare incredibile. Claudio questa cosa l'ha boicottata per un anno e mezzo, anche se alla fine aveva ragione Gianfranco. L'anno dopo lo stesso Gianfranco comprò l'Husqvarna da Elettrolux. E lo fece non per le moto che producevano, quanto per la rete vendita che avevano per poterla usare per vendere le Ducati. [...] Ricordo che la prima Dakar che facemmo con motori Ducati, si spaccavano tutti. Eppure c'era gente in gamba, come Farnè, Mengoli, che le moto poi sapevano farle. Se non ci fossero stati i Castiglioni, di fatto la Ducati non sarebbe più esistita. La presero in un momento in cui non facevano niente. Appena arrivarono i Castiglioni, si gettarono a capofitto sulla SBK con Ducati ed hanno fatto la storia. (Carlo Pernat)
  • La Ducati non ha intenzione di fare concorrenza a tutti su tutto [...]. La Ducati è sostanzialmente moto sportiva, moto tecnologica, moto di prestazione e questo vuole rimanere, perché ci teniamo a rispettare la nostra storia. (Massimo Bordi)
  • Ritengo che la Ducati vada ridata ai "Ducatisti" [...]. Chi ama la Ducati, chi ha una Ducati in garage e l'avrà anche tra dieci anni, ha bisogno di gente che creda nello spirito Ducati e che abbia sposato la sua causa. (Davide Tardozzi)
  • Se devo essere onesto, si: sono un po' stufo di disegnare moto intorno ai bicilindrici a L, ma questo è ciò che fa Ducati. (Pierre Terblanche)
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