Distruzione della centrale idroelettrica di Kachovka

Citazioni sulla distruzione della centrale idroelettrica di Kachovka.

Allagamento provocato dalla distruzione della diga

Citazioni

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  • È esasperante vedere che alcuni media riportano "Kiev e Mosca si accusano a vicenda" di aver distrutto la diga di Kakhovka. Questo mette sullo stesso piano fatti e propaganda. L'Ucraina sta affrontando un'enorme crisi umanitaria e ambientale. Ignorare questo fatto significa fare il gioco della Russia. (Dmytro Kuleba)
  • Il comando per questo atto terroristico è arrivato dal Cremlino, dall'ufficio di Putin. Ordini di questa importanza non vengono impartiti a qualsiasi livello: non certo a livello di battaglione, di divisione, né è una situazione che compete a Shoigu. (Oleksij Danilov)
  • Ottobre 2022. L'Ucraina avverte il mondo che la Russia sta preparando un disastro causato dall'uomo. Le paratie della diga sono minate. In risposta... il silenzio, Nessuna preoccupazione, nessun avvertimento. Giugno 2023. La Russia fa esplodere l'impianto idroelettrico di Kakhovka. È tempo di trarre le conclusioni? E forse è tempo di capire da chi, quando e come è stata pianificata l'esplosione dell'impianto idroelettrico di Kakhovka? (Mychajlo Podoljak)
  • Sono i bambini, le donne e gli uomini dell'Ucraina che soffrono le terribili conseguenze della distruzione della diga della centrale idroelettrica di Nova Kakhova. Questo è un atto contro l'umanità, un crimine di guerra che non possiamo lasciare senza risposte. Oggi, più che mai, l'Ucraina necessita del nostro aiuto. (Roberta Metsola)
  • Sono sconvolto dall'attacco senza precedenti della diga Nova Kakhovka. La distruzione delle infrastrutture civili si qualifica chiaramente come un crimine di guerra, e faremo in modo che la Russia e i suoi alleati ne paghino le conseguenze. (Charles Michel)

  Citazioni in ordine temporale.

  • È una catastrofe umanitaria ed ecologica, nonché un atto molto grave. Vale la pena ricordare che le convenzioni di Ginevra vietano formalmente di colpire le dighe o le centrali nucleari, dunque potrebbe trattarsi di un crimine di guerra.[1]
  • Se davvero gli ucraini intendevano lanciare la loro attesa controffensiva nella regione di Cherson, ora le cose si complicano. L’inondazione della zona e lo stato del terreno nelle prossime settimane, infatti, non permettono più il passaggio di veicoli blindati e truppe.
  • Video ucraini mostrano perfino volontari a bordo di imbarcazioni impegnate a soccorrere i civili nelle zone russe. Sono operazioni ad alto rischio, ma al contempo costituiscono un’ottima pubblicità per la causa ucraina.

  Citazioni in ordine temporale.

  • Oggi i terroristi russi hanno dimostrato ancora una volta di essere una minaccia per tutto ciò che vive. La scorsa notte hanno fatto saltare in aria la diga della centrale idroelettrica di Kakhovka, l'esplosione è avvenuta alle 2:50. È stata un'esplosione assolutamente deliberata e preparata. Sapevano esattamente cosa stavano facendo. Immaginate solo il volume d'acqua trattenuto da questa diga. Era uno dei più grandi bacini idrici dell'Ucraina. Da questa notte è in corso l'allagamento delle regioni meridionali del nostro paese. Almeno 100mila persone vivevano in queste zone prima dell'invasione russa. Almeno decine di migliaia sono ancora lì. 80 città e villaggi sono sott'acqua. L'evacuazione è già iniziata. E queste sono solo le prime conseguenze. Sfortunatamente, la tragedia è molto più ampia.
  • Tutto il mondo conoscerà questo crimine di guerra russo, il crimine di ecocidio. La distruzione deliberata della diga e delle altre strutture dell'HPP da parte degli occupanti russi è una bomba ambientale di distruzione di massa. Per il bene della propria sicurezza, il mondo dovrebbe ora dimostrare che la Russia non la passerà liscia con questo terrore.
  • Il fatto che la Russia abbia deliberatamente distrutto il bacino di Kakhovka che è di importanza critica, in particolare, per fornire acqua alla Crimea, indica che gli occupanti russi hanno già capito che dovranno abbandonare anche la Crimea.
  1. Protocollo aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra del 12 agosto 1949 relativo alla protezione delle vittime dei conflitti armati internazionali, art. 56

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