Compagni di scuola

film del 1988 diretto da Carlo Verdone

Compagni di scuola

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Titolo originale

Compagni di scuola

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1988
Genere commedia
Regia Carlo Verdone
Soggetto Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Rossella Contessi, Carlo Verdone
Sceneggiatura Giovanni Natalucci
Produttore Mario Cecchi GoriVittorio Cecchi Gori
Interpreti e personaggi

Compagni di scuola, film italiano del 1988 diretto e interpretato da Carlo Verdone.

  • [Dopo essere passato con la macchina, rischiando di rompervi la coppa dell'olio, su una vistosissima ed ingombrante radice di pino all'ingresso della villa] Ma tajamoli 'sti pini no? C'hanno trecent'anni l'uno, ma quanto li volemo fa' campa'? (Finocchiaro)
  • Ahò, l'invito dice ore diciotto, mancano cinque minuti, nun ce ne frega niente, annamo! (Finocchiaro) [a Fabris]
  • Ahò, ma 'ndo li hai rubati 'sti fiori? Su una tomba? 'N vedi quanto so' brutti ahò! (Finocchiaro) [a Fabris]
  • Ahò, ma 'n c'annavi mai a'e feste te? 'n te 'nvitavano, eh? (Finocchiaro) [a Fabris]
  • È tremendo, è da denuncia! Uno nun se pò presenta' ridotto così... Deve manna' 'n certificato... ma d'ufficio d'igiene però! (Finocchiaro) [riferendosi a Fabris]
  • No, de profilo no! Nun lo posso vede'! Voltatelo, voltatelo! È teribbile! È teribbile! (Finocchiaro) [riferendosi a Fabris]
  • Dunque le alternative erano: o l'espresso delle sette e venti o il rapido delle dieci e venti o l'intercity delle undici e cinquanta. Alla fine ho optato stoicamente e anche masochisticamente per l'automobile. (Postiglione)
  • [...] una città è come una moglie: o la sposi per amore o fai il matrimonio d'interesse. Allora, in quel caso, la subisci. (Postiglione)
  • Puzzava da vivo! Figuramose che c'è dentro quella bara! (Finocchiaro) [riferendosi al defunto Barbagallo]
  • [Telegramma] Rifiutomi partecipare vostra tragica riunione – STOP – preferisco ricordarvi con tutti i capelli. Condoglianze, Cantamessa. (Federica)
  • È Santolamazza. [...] Incidente d'auto: un'ecatombe! Ma non li leggete i giornali? Ha perso la moglie, due figli, la madre, anche il cane che era come un altro figlio! È rimasto un tronco umano... (Lepore)
  • [al telefono con la moglie] Ma paura de che? Paura di che cosa? Ma quali rumori? Quali cacchi di rumori? Ma i ladri non fanno rumore, non esiste al mondo un ladro che fa rumore... Eh? [rivolgendosi ai compagni] Adesso sta a di' che ce so' i ladri perché è mezz'ora che non sente rumori! (Er Patata)
  • [Parlando della moglie] Oltre a un regredimento dal punto di vista dei modi, è regredita pure culturalmente; non sa parlare, diciamo le cose come stanno! Io ci so' delle sere, veramente, davanti agli amici che mi vergogno a dire: «Questa è la mia signora». Ma quale signora, poi? Ma de che? Ma s'è mai vista la moglie di un professore, di un professore, 'a mattina scende co 'a vestaglia, le ciavatte, co 'n piatto de spaghetti de 'a sera prima e dà da magna' ai gatti? Dai, su; non è possibile... Che poi m'ha involgarito anche mio figlio! Ma chi 'o riconosce più? Io non ci ho più nessun rapporto co questo, per me è 'n alieno! È 'n alieno, eh! Gioca coi sordatini, fa la battaglia tra i nordisti e gli apache, 'o sai che fa di' ar Generale Custer? «Ahó, ve ne volete anna'?» Agli indiani! A me, l'altro giorno: «A papà, che me 'mpari a guida' 'a maghina?» Maghina! (Er Patata)
  • [al telefono con la moglie] Pronto, amore... pinguino, senti fa' 'na bella cosa: prendi er ragazzino e portatelo a letto, poi allunga la mano sul mio comodino, là prendi una di quelle mie pasticche, prendine mezza t'aa ficchi in bocca e dormi! Prendine mezza, se no entri in coma! (Er Patata)
  • [al telefono con la moglie] Ma quali strafiche? Ma quali strafiche? Quali? Ma se erano orribili all'epoca del liceo, pensa adesso che so' diventate queste no? (Er Patata)
  • [al telefono con la moglie] Ti prendo a selciate! (Er Patata)
  • Questa è la riabilitazione del Patata! (Valenzani)
  • L'autista di un politico non può essere che una tomba! (Autista di Valenzani) [al Patata]

Dialoghi

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  • Er Patata: Ma senti un po’, tu che le studi 'ste cose: ma se po' essere allergici a 'na donna come, 'n so, al polline, alle fragole, all'aragosta... se po'?
    Maria Rita Amoroso: Purtroppo sì.
  • Fabris: Finocchiaro? Finocchiaro! Ciao.
    Finocchiaro [dopo una lunga pausa]: Ahò, m'arendo: chi dovresti da esse' te?
    Fabris: Ma come, non mi riconosci?
    Finocchiaro: No!
    Fabris: Sono Fabris!
    Finocchiaro: Fabbris? Ma che me sta a pijà per culo? Ahò! [ride]
    Fabris: Sono un po' dimagrito, un po' stempiato... Ma sono Fabris, primo banco a destra...
    Finocchiaro: Nun ce prova'... Tu c'hai avuto 'n crollo... d'ottavo grado d'a scala Mercalli però!
  • Finocchiaro: An'vedi pure 'a fotografia!
    Fabris: Ma è quella dell'ultimo anno!
    Finocchiaro: Eh sì! Guardete com'eri... Guardete come sei... Me pari tu' zio!
  • Fabris: Ma che senso ha rivedersi dopo tanti anni? Secondo me non viene quasi nessuno.
    Finocchiaro: Ahò, a te te conviene sperallo, sa'!
  • Luca: A occhio e croce siamo tutti migliorati eh... Ma vi ricordate come eravamo prima?
    Finocchiaro: No Luca, c'è n'eccezione che conferma 'a regola... Tu me devi di' chi è quello... Nun c'hai trenta secondi, te do 'na settimana! [tutti ridono]
    Luca: Ma chi è? Ma perché chi sei? [Fabris tira fuori la patente] Che me dai la patente? Fabris?? [tutti ridono di nuovo] Ma che è, Fabris? Ma che sei Fabris? Me cojoni!
  • Postiglione: Margherita Serafini! Quarto banco, fila centrale.
    Margherita: Ciao Postiglione! Come stai?
    Postiglione: Carissima! Carissima!
    Margherita: Ma che hai fatto, il bagno?
    Postiglione: No, no, no, no: solo sudore! Solo sudore! Ma, la sudorazione, come tu mi insegni, non è provocata soltanto da agenti termici, ma anche da fattori emozionali. Perché, ti dirò, io un certo pathos per questo ritrovarsi dopo tanti anni, io ce l'ho... è come un entrare nella macchina del tempo verso un passato al quale siamo ancora legati da un cordone ombelicale, col rischio di trovarlo vago, se non addirittura mutato, non so se afferri questo concetto?
  • Luca: Oh! Ma lo sapete come s'è espressa? Ha detto: "gentirmente je dica che 'mme richiamasse subbbito".
    Finocchiaro [ridendo]: Con 35 bi?
    Luca: Ah Finocchia', ma com'o vedi Er Patata?
    Finocchiaro [ridendo]: Male, male!
  • Valeria: Ehi! Toscani!
    Toscani: Ciao Valeria!
    Valeria: Ti trovo in grande forma!
    Toscani: Anche te!
    Jolanda: Oh, ma che hai fatto?
    Toscani: Ciao Jolanda! Non mi sono sposato, tutto qui.
  • Er Patata [al telefono con Finocchiaro]: Ho sbagliato festa! Ho sbagliato villa... Infatti me coincideva tutto: er cancello, er chiosco, er vialetto... Solo che quando so' entrato m'è preso un colpo, perché ho visto duscento teste bianche, tutti vecchi, co'e rughe in faccia [passano due invitati] me so' detto: ammazza come ce siamo ridotti!
    Invitato: Fine, molto fine.
    Invitata: Sì, veramente di classe.
    [...]
    Er Patata [al telefono con Finocchiaro]: Senti... Il problema qua è un altro: quando so' entrato, c'avevo quattro bottiglie de champagne, che erano pe' Federica. So' entrato e se l'è prese 'sta padrona de casa eh! che m'ha pure ringraziato... Che devo fa?
    Finocchiaro: Allora fattele rida'!
    Er Patata: Che me faccio rida' eh! l'hanno stappate e se le stanno pure a beve eh!
    Finocchiaro: Ma che cacchio m'o chiedi a fa': fregaje n'portacenere! Movete daje va'!
    Er Patata [passano di nuovo i due invitati]: Come je frego un portacenere? Mo' così... je frego... [rivolgendosi ai due invitati che lo stanno guardando malissimo] Scusate ma sempre qua dovete passa'?
  • Lepore: E il Patata, te lo ricordi il Patata?
    Santolamazza: Pa-ta-ta? Pa-ta-ta! [prende la mano al Patata sbavandoci sopra e piangendo]
    Er Patata: Eh vabbè scusate però, m'ha lasciato 'na striscia de lumache m'ha lasciato eh! [...] 'A resina m'ha attaccato!
  • Postiglione: A parte i gusti personali, il concetto di buono o non buono, di gustoso o disgustoso, chi l'ha stabilito?
    Finocchiaro: Famme capi', ma che ce voi convince' ch'a merda è bona?
  • Finocchiaro: Ma che è, ahò?
    Tony Brando: Come, che è? È n'Sironi! Tra i più famosi. Pubblicato su tutti i cataloghi.
    Finocchiaro: Ma c'ha 'e zinne viola!
    Tony Brando: Certo! È del periodo pessimista! Il più raro. [...] Questo se t'o attacchi in ufficio c'hai 'no scatto da così a così!
    Finocchiaro: Ahò ma che me stai a cojona'? Io c'ho 'n centro carni! Se m'attacco questo, vado alla réclame d'aa carne guasta!
    Tony Brando: Ma te lo metti in casa, fai un figurone! Io ce l'ho avuto in salotto per vent'anni, tu non sai quanto m'ha aiutato a me, le serate che m'ha risolto... perché è anche un argomento di conversazione, sai?
    Finocchiaro: Ah c'è pure chi c'ha il coraggio de parla' de 'sta crosta?
    Tony Brando: Ma che scherzi? Infatti, c'è pure chi dice: se c'ha 'e zinne viola, de che colore c'avrà er culo?
    Finocchiaro: See, turchese!
  • Lepore: Scusa Scarpellini?
    Scarpellini: Che c'è?
    Lepore: C'è che si è stufato di ballare con me.
    Santolamazza: Eh eh non sono mica frocio!
    Lepore: Ti piace la Scarpellini?
    Santolamazza: Mol-ti-is-simo!
    Scarpellini: Ma perché venite sempre da me?
    Lepore: Devi fare un'opera buona: lo fai ballare come facevo io prima, guarda... lo mandi avanti e indietro come una lucidatrice, uguale!
    Scarpellini: Lucidatrice?
    Lepore: A tempo però, che ci tiene!
  • Finocchiaro: Ma quante 'jene metti ahò? [gocce di sonnifero per Postiglione]
    Tony Brando: Qui c'è scritto "adulti fino a 25 gocce".
    Finocchiaro: E che è 'n adulto quello? Ma quello è 'n replicante! Ma che no 'o lo vedi?
    Tony Brando: Ma allora gliene metto altre 10...
    Finocchiaro: Massì!
    Tony Brando: Gli faranno male?
    Finocchiaro: Maddeche?
  • Santolamazza: Llle-ggo... llle-ggo... llle-ggo...
    Tony Brando: E che te leggi, ii Promessi Sposi? Forza aprije 'ste carte!
    Lepore: Calma, calma, se no, non mi ci si diverte! Ecco...
    Santolamazza: Llle-ggo. Llletto. Le tue scentomila... più altre trescentomila.
    Tony Brando [passando la mano a poker]: Non c'hai le gambe, ma c'hai un gran culo!
    Lepore: Non direi: ha due nove...
    Tony Brando: Due nove???
    Santolamazza: Due nove...
    Finocchiaro: Ma come? Famo er pokerino, famo er pokerino... e cò tre ganci te cachi sotto??? Tzè, ma vedi d'annattene, va!!!
  • Finocchiaro: Ragazzi! questo parla pure nel sonno! [tutti ridono] È indistruttibbile, j'aa volemo da' 'na martellata?
    Postiglione [nel sonno]: Mamma, mamma, ma perché non mi ascolti? Mamma, eh?
    Finocchiaro: Manco 'a madre 'o sta' a senti'!
  • Er Patata: Scusi. Signore, scusi, Villa Scialoja è questa qua?
    Fabris [arrabbiato perché bistrattato da tutti]: Ma vaffanculo, te e Villa Scialoja!
    Er Patata: Oh, ma chi te conosce? Ma che sei scemo?
  • Suocero: Piero, guardame bene 'nfaccia! Che c'ho 'a faccia da santo io?
    Er Patata: Non lo so.
    Suocero [urlando]: C'ho 'a faccia da santo?
    Er Patata: S..
    Suocero: No!
    Er Patata: No!
    Suocero: Nun so' 'n santo manco io. Anzi, se c'è uno che je dovrebbero da' l'Oscar der mignottaro quello so io!
    Moglie: Ma che ce perdi pure tempo, ce perdi? Nun lo vojo più rivede' quello schifoso!
    Er Patata: 'Aa senti? Tanto è lei che nun me vo' più! Mejo no?
    Suocero: Ma statte zitta, nun ce rompe li cojoni! [al Patata] Pure su' madre, sai?, me faceva così se me beccava. E tu manco te lo immagini quello che ho fatto io: bianche, nere, gialle, more, bionde... davanti, de dietro, in piedi, a pecoroni, 'nginocchio...
    Er Patata: Ma io mica sto a 'sti livelli, ahò!
    Suocero: ...però al primo campanello di allarme, tac, taglio netto. E lo sai perché? Perché?
    Er Patata: Perché?
    Suocero: Perché la famiglia è sacra!

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